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AFmusica: Joshua Redman – Longgone (2022)

Freschissimo di stampa – è uscito il 9 settembre – giunge sul mercato l’atteso ritorno del leggendario quartetto del sassofonista Joshua Redman, una band composta da musicisti quanto mai in sintonia capaci di un sound robusto e coeso che ne ha decretato il successo al pari dei mitici quartetti del passato.

Avevamo già preso in considerazione alcuni lavori di Joshua Redman un eccellente sassofonista – qui potete leggere circa Moodswing (1994) e qui invece circa Round Again (2020) – due ottimi lavori che in un certo qual senso rappresentano l’inizio e la continuazione di un sodalizio che pur intervallato da ben 26 anni, non appare affatto sbiadito ma che anzi, paradossalmente, è assai emblematico di un continuum artistico fresco ed assolutamente attuale.

Per tale ragione non poteva non essere più che atteso il nuovo lavoro di questo quartetto, opera che puntualmente mette in risalto le qualità artistiche di questi musicisti.

Come già sottolineato nelle richiamate recensioni da noi effettuate in passato, si conferma ancora una volta  l’elevatissima qualità artistica e tecnica, qualcosa che non solo favorisce l’ascolto, ma consente di far rendere al meglio qualsiasi impianto, non necessariamente costosissimo ma almeno degno di tale nome ovviamente, di cui qualche ottimo esempio potreste trovare in questo articolo.


Non poteva mancare l’edizione in vinile, cosa che farà felici i possessori di un buon giradischi

 

Chi fosse in possesso delle opere citate – magari scoperte ed acquistate a seguito delle nostre recensioni – avrà già avuto modo di assaggiare cosa questo gruppo è in grado di proporre e quale sia l’assoluta maestria tecnica in possesso dei suddetti musicisti: il contrabbasso di McBride ad esempio, ricco e corposo cui fa da contrappunto l’incessante supporto ritmico di Blade, sempre immancabilmente sul pezzo e giammai ridondante.

Oppure il pianoforte suonato da Mehldau, dotato di un lirismo quasi magico, perfettamente inserito nel contesto e pronto a supportare armonicamente i compagni di cordata.

Il suono del sassofono del leader è poi incredibilmente reale, quasi tangibile, perfettamente bilanciato nell’emissione, assolutamente privo di asprezze, pieno e risonante al punto giusto.

Insomma, si tratta di un disco molto bello, inevitabilmente curato in qualsiasi aspetto – come già scritto, i lavori di Joshua Redman vedono arte e tecnica sempre a braccetto – letteralmente in grado di dare emozioni e soprattutto, visto che la passione per l’alta fedeltà si basa sulla massima possibile aderenza tra evento live e sua riproduzione in ambiente, di permettervi di fruire al meglio del vostro sistema ad alta fedeltà, se non altro giustificando l’investimento economico fatto a suo tempo.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

 

© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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