AF Focus Featured home Mercati

Alta fedeltà e mercati: approcci e differenze

Chi ha avuto l’occasione di visitare negozi di alta fedeltà all’estero, si sarà presto reso conto di come l’approccio alla vendita sia talvolta abbastanza diverso da quanto accade nel nostro bel paese, spesso più rilassato e meno gravato da colli di bottiglia quali appuntamenti e/o impedimenti vari che rendono difficoltoso un eventuale ascolto. Non solo, lo stesso mercato presenta delle dinamiche assai diverse, tali da portare ad un andamento quasi turbinoso relativamente alla sostituzione dei componenti. 

 

L’esatto momento in cui si entra in contatto con qualcosa che attrae la nostra attenzione, corrisponde potenzialmente al big-bang di una passione, il frammento temporale che dà vita alla scintilla che accende in noi la curiosità verso un mondo precedentemente sconosciuto. Da quel momento, ogni qual volta osserveremo determinati oggetti – nel nostro caso i vari dispositivi in grado di riprodurre musica – non lo faremo più come prima ma con rinnovato interesse, non guarderemo superficialmente ma più in profondità, un approccio piuttosto diverso dal comune.

La folgorazione per quanto mi riguarda avvenne alla tenera età di 15 anni, periodo nel quale vivevo in Germania, un paese piuttosto diverso dal punto di vista del settore audio, ove interi stabili erano dedicati all’alta fedeltà tanto che ogni singolo piano era dedicato ad un componente.

Negozi come HIFI Referenz e HIFI Palast erano la regola – soprattutto il secondo, che come allude il nome era, appunto, un intero palazzo dedicato all’HIFI – ed era con sincero piacere che visitavo questi veri e propri templi dell’audio, esercizi dove enormi aree espositive erano la regola, gli ascolti erano effettuabili senza troppe formalità e davvero era possibile trovare qualsiasi oggetto fosse pertinente il settore audio.


Chiaro che innamorarsi dell’alta fedeltà non fu affatto difficile, complice anche il fatto che avevo già in casa spunti notevoli – essendo mia nonna grande appassionata di musica classica – ed avevo in tal modo già coltivato un qual certo interesse per la buona musica.

Il primo impianto che colpì la mia attenzione – prescindendo dalla reale qualità esprimibile quindi, un concetto che al tempo mi era abbastanza ignoto – fu un sistema a marchio SONY composto da giradischi, amplificatore e registratore, la cui argentea livrea mi attirò al pari di una sirena; rammento ancora i bellissimi VU meter retroilluminati in verde pallido come dei meravigliosi ad ammalianti occhi verdi.

A parte questo dettaglio – i pragmatici inglesi hanno fatto della semplicità il loro stendardo, almeno in un determinato periodo – l’interesse per la tecnologia che successivamente si sarebbe aggiunto era ancora lontano, cosa che rende ovvio come spesso le passioni nascano eminentemente sulla base di un connotato estetico.

Il bello è che anche centri commerciali assimilabili ai nostri COIN oppure RINASCENTE, prevedevano settori dedicati all’alta fedeltà con una esposizione in concreto degna di nota, in taluni casi realmente in grado di far impallidire molti negozi presunti “specializzati”.

Lo SME modello 3009-S2: prodotto dalla nota ditta britannica, era (ed è) un must per ogni sistema analogico degno di nome

 

Sia come sia, rammento che la sensazione che mediamente provavo nell’aggirarmi in quei posti era di opulenza, ma non fatta di quel grandeur fine a se stesso ed in fin dei conti inutile, si trattava veramente di un’esposizione legata a quanto disponibile sul mercato.

Altro punto importante erano i prezzi, infinitamente più convenienti: tanto per fare un esempio concreto, nel 1982 riuscii ad acquistare un sistema analogico composto da giradischi AUDIO LINEAR TD 4001, braccio SME 3009-SII e fonorivelatore AKG P25MD ad appena 600 marchi dell’allora moneta tedesca (che al cambio corrispondeva a circa 330.000 delle vecchie lire); per notizia lo stesso insieme da noi costava “appena” 1.800.000.

L’AUDIO LINEAR TD 4001: un ottimo giradischi di origine belga all’epoca piuttosto noto

 

Ovviamente all’appello – complice il noto TAX FREE SHOPPING – non era incluso il mehrwertsteuer (l’equivalente della nostra I.V.A.) ragione per cui il prezzo finale praticato era ulteriormente ridotto, ma la convenienza rimaneva in ogni caso quasi sfacciata.

Certo, una volta raggiunto il confine esisteva potenzialmente il problema della dogana – e dell’aggiunta dell’IVA sull’acquisto – ma l’affare restava comunque, giacché tale (eventuale) calcolo era necessariamente fatto sull’effettivo prezzo pagato, che essendo parecchio più basso manteneva in piedi il tutto.

Da informazioni prese direttamente sul posto – ovvero interpellando i vari rivenditori – appresi che il cliente medio tedesco era sovente portato ad incessanti sostituzioni, il che favoriva il mercato dell’usato, assolutamente conveniente in quanto a rapporto prezzo/condizioni del prodotto, giacché la media dei prodotti usati era realmente in condizioni pari al nuovo.

Tornato in Italia, mi resi ben presto conto che la situazione era alquanto differente: a prescindere dai prezzi, mediamente molto più alti – in determinati casi follemente alti – condurre ascolti era spesso difficoltoso, complice il vizio dell’appuntamento che molti commercianti (per fortuna non tutti) iniziavano a pretendere, una sorta di barricata che spingeva all’acquisto a scatola chiusa, ed ogni qual volta visitavo un negozio di settore non potevo evitare paragoni con il mondo teutonico, se non altro per la notevolissima convenienza appena esposta.

Oggi le cose sono profondamente cambiate, la consapevolezza dell’appassionato medio è cresciuta in modo sostanziale – così come la cultura in materia – in determinati casi ampiamente esaustiva di quelle che sono le cose davvero importanti da tenere a mente nella scelta di un sistema ad alta fedeltà.

L’avvento in alta fedeltà della vendita diretta ha in un certo senso riallineato i costi, contribuendo ad un’effettiva correlazione tra quanto acquistato ed il prezzo pagato – in altre parole il rapporto Q/P ha esteso le sue propaggini – e questo ha incisivamente modificato il mercato, per una volta ampiamente a favore degli appassionati, che possono in tal modo ottimizzare la spesa.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI


    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest