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HiFi Commerciale vs HiFi Artigianale

L’acquisto di un qualsiasi componente HiFi impone di mettersi letteralmente nelle mani del produttore, aspetto assolutamente normale collegato alla fiducia nel marchio. Esiste però un’alternativa che potremmo definire più esclusiva, ovvero rivolgersi ad un artigiano dell’audio, qualcuno in grado di realizzare un elettronica presumibilmente migliore di quanto reperibile sul mercato, così come accade con gli strumenti musicali.

Il concetto in ogni caso non è affatto nuovo, visto che anche aziende HiFi importanti hanno iniziato proprio in questo modo – ad esempio MARANTZ oppure MUSICAL FIDELITY – i cui rispettivi fondatori (Saul Marantz e Antony Michaelson) iniziarono a realizzare in proprio quanto giudicato insoddisfacente relativamente a ciò che il mercato proponeva.

In generale però, non disponendo delle medesime competenze, l’appassionato medio di HiFi  si trova di fronte ad una scelta praticamente obbligata, vale a dire in un certo senso “imposta” da quanto disponibile sul mercato, sebbene oltre ai brand maggiormente noti esistano, appunto, alternative artigianali.

Ovvero ditte laddove la realizzazione elettromeccanica del prodotto privilegia determinati aspetti come l’accurata scelta della componentistica – spesso realizzata su specifica – a sua volta inserita all’interno di un cabinet particolarmente ben fatto.


Non che questi aspetti non siano presi in considerazione dalle grandi aziende che producono HiFi, almeno nella produzione di più alto livello, ma quello che nel consumer è una possibilità a livello artigianale è una certezza, anche perché per distinguersi occorre inevitabilmente offrire qualcosa di diverso dalla massa.

Oltre a questi aspetti, che potremmo definire di ordine generale, c’è da considerare che i circuiti implementati sono spesso proprietari, dove la motivazione risiede quasi sempre nel non voler utilizzare gli odiatissimi opamp – amplificatori operazionali, giudicati vero e proprio collo di bottiglia nei confronti delle libere prestazioni – preferendo realizzazioni solitamente realizzate tramite componenti discreti, molto più performanti e prive di compromessi eccessivi.

Una realizzazione artigianale ben fatta non ha nulla da invidiare ad una commerciale

 

In ogni caso questo aspetto non è appannaggio esclusivo del comparto artigianale, visto che da tempo MARANTZ utilizza i noti HDAM (Hyper Dynamic Amplifier Module) oramai giunti alla versione 3, chiaro segno che anche un costruttore “commerciale” quando vuole può curare certi aspetti senza alcun problema.

Ovviamente non si tratta dell’unica azienda attenta a determinati dettagli, ma talmente conosciuti sono questi moduli che non è possibile evitare di prenderli ad esempio.

In effetti, ho spesso immaginato cosa potrebbe uscire dalla linea di montaggio di un gigante dell’elettronica – le cui possibilità rispetto ad una piccola realtà sono chiaramente infinite – allorquando decidesse di costruire un apparecchio senza compromessi e di qualità assoluta, come si suole dire, sono certo che non solo sbaraglierebbe qualsiasi concorrenza, ma anche il prezzo alla fine potrebbe addirittura essere interessante.

Il fantastico LUXMAN CL-1000: a simili livelli, qualsiasi appassionato non avrebbe il minimo dubbio circa prestazioni e qualità costruttiva

 

Sia come sia, è comunque questione di fiducia, visto che l’artigiano – potenzialmente anche in grado di realizzare ottimi prodotti – non gode di quella forma quasi di “fede pubblica” (prendendo tale termine in prestito dal lessico giuridico) riconosciuta alla grande azienda, ragione per cui potrebbe non essere considerato adeguatamente pur essendo degno della massima attenzione.

Synthesis, Audia Flight, M2Tech, Gold Note, ad esempio, pur essendo aziende di una certa dimensione mantengono quel connotato di artigianalità che le differenzia da altri marchi più orientati al mercato consumer, il che le rende in un certo senso ibride.

L’Italia d’altronde ha sempre tenuto alto il blasone, basta vedere Sonus Faber oppure Pathos Acoustic tanto per citare due tra le massime espressioni del miglior HiFi Audio Design made in Italy.

I monofonici 845 Special Edition di Valver Audio (Gabri’s Amp), un’altra eccellenza made in Italy

 

Va poi considerata anche quella sorta di intimità resa possibile non solo dal fatto che il prodotto è realizzato nel paese in cui viviamo, ma anche e soprattutto dal poter parlare direttamente con il produttore, sovente progettista di ciò che avete tra le mani piuttosto che discutere (spesso a vuoto) con un semplice contatto amministrativo: chi meglio di lui può fornirvi assistenza in merito?

Il problema se mai è un altro, ovvero l’assenza di distribuzione in alcune regioni – come accade con LECTOR – che non si comprende il motivo sono snobbate malgrado la potenziale richiesta di mercato.

Quel che è certo, laddove ci si riferisca a componenti HiFi di elevato livello, nessuno acquisterebbe a scatola chiusa – soprattutto i diffusori – tanto meno se si deve attraversare il paese, pochi sono quelli disposti a farsi centinaia di km solo per ascoltare un amplificatore o per rivolgersi all’assistenza, talvolta presente in un solo punto, che in ossequio alla legge di Murphy si trova classicamente lontano dal cliente.

In conclusione, se siete appassionati alla ricerca di prodotti non dico esclusivi ma certamente meno consumer, rivolgersi ad aziende semi artigianali potrebbe costituire un’interessante opzione non necessariamente a caro prezzo, diversamente, la produzione più commerciale sarà comunque in grado di soddisfare la vostra voglia di musica di qualità sebbene in maniera meno elitaria.

Come al solito, ottimi ascolti!!

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