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HTC, nel mese di giugno 2018 vendite in calo del 68%

HTC Home

Tempi duri per HTC che nonostante una gamma di smartphone di sicuro interesse non riesce a contrastare i competitor più aggressivi

HTC ha registrato il peggior crollo delle vendite in oltre due anni, con una domanda a dir poco mediocre nel mese di giugno del 2018, che ha coinciso con un calo delle vendite di oltre il 67% su base annua. L’annuncio di un mese particolarmente grave è arrivato solo una settimana dopo che HTC ha confermato che avrebbe tagliato quasi un quarto dei suoi dipendenti in tutto il mondo.

1.500 persone licenziate

Questi tagli, che ammontano a circa 1.500 posti di lavoro, incideranno principalmente sulla fabbrica taiwanese di HTC. All’epoca, la società sosteneva che i licenziamenti avrebbero aggiunto “una gestione delle risorse più efficace e flessibile”, oltre a unire le sue divisioni smartphone e realtà virtuale in una sola. Tuttavia, questo è un esempio lampante di come le fortune di HTC siano cambiate negli ultimi anni.

Le entrate consolidate non certificate per giugno 2018 sono state 72 milioni di dollari, ha dichiarato HTC. Il totale delle entrate consolidate non certificate per la prima metà del 2018, ammonta 510 milioni di dollari.


HTC Down

Lontani i tempi dei primi smartphone HTC

Questo è l’ultimo capitolo di quella che è stata una lotta lunga un anno per HTC cambiare rotta. La società è stata indubbiamente una delle più importanti della “rivoluzione di Android”, rilasciando una serie di dispositivi ormai iconici appena il sistema operativo di Google è salito alla ribalta. Questo vantaggio, tuttavia, è stato rapidamente superato da concorrenti più grossi e aggressivi come Samsung.

Mancanza di fondi per le nuove tecnologie?

A volte, infatti, sembra che HTC non abbia potuto mettere sul piatto i fondi necessari per realizzare pienamente le sue idee. I suoi smartphone sono stati tra i primi ad includere telecamere a rilevamento di profondità, a combinare foto fisse con brevi video clip per le cosiddette immagini “Live” e ad integrare servizi cloud per l’accesso remoto e la sincronizzazione dei dispositivi. Eppure ognuna di queste tecnologie è stata viziata da qualcosa o banalmente abbandonata, lasciando che altri produttori di smartphone portassero avanti versioni più raffinate (e spesso più efficaci).

HTC Vive

 

HTC U12+ non ha risollevato i conti

Più di recente, l’HTC U12+ ha cercato di convincere i fan di Android. HTC ha raddoppiato le funzionalità portando, ad esempio dei nuovi tasti scorciatoia sensibili alla pressione, espandendoli per proposti lunga la cornice laterale. Il feedback iniziale non è stato eccezionale, visto che molti si lamentano del fatto che i tasti sono semplicemente troppo facili da attivare quando si ripone lo smartphone in una tasca.

 

VR per non chiudere

L’azienda taiwanese ha riposto le sue speranze di proseguire l’attività al successo dei suoi prodotti VR sotto il marchio VIVE. Ciò include l’unione di smartphone e VR sotto un brand comune in ogni nazione, anche se questo, come detto, prevede una riduzione del personale dedicato. Prima dei tagli di personale di questo mese, HTC ha ceduto alcuni membri suo team di smartphone a Google, e questi dovrebbero essere impegnati nello sviluppo dei futuri dispositivi Pixel.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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