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Le cuffie wireless del futuro a inizio 2024: ecco come saranno

cuffie wireless

A inizio 2024 PSB Speakers porterà sul mercato le prime vere cuffie wireless per l’audio in alta risoluzione grazie al mix tra il nuovo codec di MQA e il sistema operativo CosmOS

Che sia arrivato finalmente il tanto atteso momento delle cuffie wireless in alta risoluzione? Certo, sono anni che vediamo il logo Hi-Res sulle confezioni di modelli wireless con supporto per codec come LDAC e aptX HD, ma in realtà, anche se questi formati supportano l’audio a 24-bit fino a 96 kHz, lo fanno in modalità lossy, ovvero con perdita di dati rispetto al segnale audio originale.

Grazie a una nuova partnership però le cose potrebbero finalmente cambiare per gli amanti dell’audio di qualità che però non vogliono rinunciare alla comodità del wireless (e ad altri plus come la cancellazione attiva del rumore). MQA, PSB Speakers e la start-up Sonical stanno infatti collaborando per realizzare un paio di “cuffie audio ad alta risoluzione” disponibili sotto marchio PSB all’inizio del prossimo anno, che combinano la trasmissione wireless ad alta risoluzione con una nuova piattaforma software.

La connessione wireless ad alta risoluzione è affidata a SCL6, il recente codec sviluppato da MQA per facilitare lo streaming audio ad alta risoluzione per la prima volta in prodotti di questo tipo. Conosciuto anche come MQair (nome poi scartato), questo nuovo codec supporta PCM e MQA fino a 24-bit/384kHz tramite connettività Bluetooth, Ultra-Wideband (UWB) e Wi-Fi, oltre a offrire bassa latenza e alta efficienza nei dispositivi wireless compatibili, che potrebbero così godere anche di una maggior autonomia.


A rendere MQair ancor più interessante è il fatto che la velocità dei dati codificati è scalabile a seconda della connettività, che nel caso sia abbastanza solida e “veloce” può assicurare uno streaming davvero lossless. A tal proposito, il codec promette di scalare dai 20 Mbps di un file audio in alta risoluzione a bitrate inferiori ai 200 kbps “senza soluzione di continuità” e con incrementi molto piccoli, in modo che i cambiamenti nella velocità dei dati dello streaming non abbiano un effetto deleterio sulla qualità del suono.

Per quanto riguarda invece la piattaforma software, si tratta di un vero e proprio sistema operativo sviluppato da Sonical e chiamato CosmOS (o Headphone 3.0). Ne avevamo già parlato lo scorso settembre e, in pratica, siamo di fronte a un OS con il quale è possibile installare applicazioni direttamente nelle cuffie proprio come facciamo da anni su smartphone, PC e tablet. Immaginatevi, ad esempio, di acquistare un paio di cuffie con a bordo CosmOS, di collegarle allo smartphone tramite Bluetooth, di accedere a un’app store dedicato e di installare sulle cuffie un’app per l’equalizzatore, una per potenziare l’udito, un’altra ancora per il tracking dell’attività fisica o per l’analisi della voce.

Un bel passo avanti, considerando anche il fatto che oggi un modello di cuffia (poniamo il caso di Sony) offre alcune funzioni ma non altre, mentre il modello di un produttore rivale (Apple, ad esempio) fornisce determinate feature ma non ne ha altre. Questo sistema operativo consentirà ai produttori di cuffie una maggiore versatilità nell’offerta dei loro modelli e sarà per questo più “smart”. In più CosmOS si basa su potenti core di elaborazione a basso consumo, che consentono di risiedere in un prodotto portatile e alimentato a batteria come appunto cuffie e auricolari wireless.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli su queste nuove cuffie targate PSB, ma il mix di CosmOS e SCL6 le rende già ora un sogno a occhi aperti per moltissimi appassionati. Tra l’altro, questo lungo periodo di attesa che ci aspetta tra qui e l’inizio del 2024 servirà a MQA per imbastire (sperando ci riesca) un sistema di partner commerciali per inserire SCL6 anche all’interno di smartphone e DAP Hi-Res. Per beneficiare di questo codec, infatti, anche la sorgente audio deve supportarlo.

© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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