Si chiama Headphone 3.0 ed è un mix tra piattaforma software e standard non meglio definito che promette di cambiare in modo radicale il mondo delle cuffie e degli auricolari
Si chiama Headphone 3.0 ed è un mix tra piattaforma software e standard non meglio definito che promette di cambiare in modo radicale il modo in cui usufruiremo di cuffie e auricolari. L’idea di questa “nuova era” dell’ascolto è venuta all’azienda californiana Sonical, che sta mettendo a punto un sistema operativo (CosmOS) da integrare in cuffie e auricolari grazie al quale installare applicazioni proprio come facciamo da anni su smartphone, PC e tablet.
Immaginatevi, ad esempio, di acquistare una cuffia con a bordo CosmOS, di collegarla allo smartphone tramite Bluetooth, di accedere a un’app store dedicato e di installare sulla cuffia un’app per l’equalizzatore, una per potenziare l’udito, un’altra ancora per il tracking dell’attività fisica o per l’analisi della voce.
Lo scopo di Headphone 3.0 è in pratica quello di fornire una piattaforma universale tramite CosmOS con la quale qualsiasi produttore di cuffie/auricolari può fornire a qualsiasi utente un mondo di applicazioni (e di relativi usi) in modo assolutamente aperto. Oggi infatti un modello di cuffia (poniamo il caso di Sony) offre alcune funzioni ma non altre, mentre il modello di un produttore rivale (Apple, ad esempio) fornisce determinate feature ma non ne ha altre.
Con CosmOS qualsiasi cuffia potrebbe avere tutte queste funzioni software tramite app. Un paragone potrebbe essere fatto con Windows. Tutti i produttori di PC (a parte Apple e Google) realizzano desktop o laptop con a bordo Windows e tutti gli utenti di questi PC possono scaricare e utilizzare tutte le app che vogliono, senza che il brand del PC influisca in alcun modo sulla scelta di tali app. Windows, in questo caso, potrebbe essere CosmOS e anche se non tutti i produttori di cuffie entrassero a far parte di questo ambizioso macrocosmo software, un buon numero di essi potrebbe farlo.
Queste cuffie di nuova generazione, sempre nella visione di Sonical, funzionerebbero come normali cuffie Bluetooth, ma se un utente avesse bisogno di testare l’udito con determinati pattern d’ascolto o sfruttare le cuffie in altro modo, potrebbe semplicemente scaricare un’app, installarla sullo storage interno delle cuffie e utilizzarla a piacere.
Ovviamente, toccherebbe agli sviluppatori realizzare app in grado di venire incontro ai bisogni degli utenti e popolare l’app store di CosmOS e questa è un’altra grande sfida che anche Sonical riconosce come tale. La visione della società californiana rimane comunque molto intrigante sebbene per certi versi utopistica. Sapere che con qualsiasi brand di cuffie io scelga avrò comunque a disposizione questa piattaforma, questo sistema operativo e queste app potrebbe rivoluzionare completamente il mercato e rendere CosmOS una sorta di Android per le cuffie.
Ogni produttore continuerebbe a proporre le sue cuffie/auricolari con materiali, design e componenti propri, ma in più ci sarebbe questo ulteriore livello software universale per rendere l’utilizzo delle cuffie molto più flessibile, libero e capace di venire incontro alle esigenze di tutti. Per ora Sonical sembra puntare molto più su possibili utilizzi medici-diagnostici della sua piattaforma che non su quelli legati al puro ascolto musicale o all’intrattenimento, ma come abbiamo visto in tutti questi anni le applicazioni software hanno un range di utilizzi e funzionalità praticamente infinito.
Certo, da qui a predire un futuro roseo per CosmOS e il progetto Headphone 3.0 ce ne passa e chissà se vedremo mai cuffie di questo genere nel breve periodo, ma sognare non costa nulla.
© 2022 – 2024, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.