Dal 2026 LG Display introdurrà la tecnologia Double Rate Drive nei pannelli OLED TV, dimezzando i driver IC e riducendo i costi di produzione. Un passo chiave per competere con QD-OLED e Mini-LED
LG Display si prepara a una svolta importante nella produzione dei suoi pannelli TV OLED, che ricordiamo essere integrati non solo nei TV di LG ma anche in quelli di Panasonic e Philips. A partire dal 2026, l’azienda coreana ridurrà infatti di metà il numero di driver necessari alla produzione dei pannelli, grazie all’adozione della tecnologia Double Rate Drive (DRD). Secondo quanto riportato dalla testata coreana The Elec, questa innovazione consentirà di abbassare sensibilmente i costi di produzione, con potenziali ricadute positive anche per i consumatori finali.
La tecnica DRD raddoppia la velocità di trasferimento dei segnali verso il pannello, migliorando l’efficienza della comunicazione tra driver e display e permettendo così di utilizzare la metà dei driver necessari. Nei pannelli OLED, i driver comprendono due componenti fondamentali: il source driver IC, che invia i segnali rosso, verde e blu ai pixel, e il gate driver IC, che seleziona quali pixel devono ricevere il segnale e accendersi. Con la tecnologia DRD, la capacità di inviare il doppio dei segnali riduce il numero complessivo di driver, con effetti diretti sulla semplificazione della catena produttiva.
Non si tratta di una novità assoluta nel mondo dei display. Il DRD, infatti, era già stato adottato nei pannelli LCD all’inizio degli anni 2000, ma il passaggio alla tecnologia OLED ha richiesto sfide ingegneristiche maggiori, dal momento che i pixel organici necessitano di un controllo molto più preciso per garantire uniformità, stabilità e qualità cromatica. LG Display, collaborando con il suo principale fornitore di driver, sembra aver trovato la soluzione per integrare la tecnologia DRD anche negli OLED di grandi dimensioni.
Attualmente, un pannello OLED da 65 pollici utilizza 16 driver; dal prossimo anno, questo numero scenderà quindi a 8, con riduzioni analoghe per altre dimensioni. Oltre a contenere i costi di produzione, questa semplificazione potrebbe anche migliorare la stabilità e l’efficienza del pannello, grazie a un minore carico di componenti e a una gestione più rapida dei segnali.

L’operazione si inserisce in un contesto competitivo sempre più serrato, dove LG Display deve fronteggiare sia la spinta dei QD-OLED di Samsung Display utilizzati nei TV OLED di fascia alta di Samsung e Sony, sia la crescita dei televisori Mini-LED e dei loro pannelli di produzione quasi interamente cinese, che pur essendo basati su tecnologia LCD offrono prestazioni di alto livello a costi spesso inferiori. Ridurre i costi di produzione diventa quindi una leva strategica fondamentale, soprattutto ora che LG Display ha abbandonato la produzione di LCD per concentrarsi unicamente sugli OLED.
Nonostante il successo della sperimentazione, il DRD non verrà applicato nell’immediato ai pannelli OLED destinati ai monitor. Questi ultimi, infatti, presentano una densità di pixel e frequenze di refresh molto superiori a quelle dei TV, con requisiti più stringenti in termini di velocità e stabilità di pilotaggio. Per questo motivo, al momento, l’adozione di DRD nei monitor non è ancora praticabile e si continuerà a utilizzare la configurazione tradizionale dei driver.
Parallelamente, LG Display sta portando avanti una strategia di ottimizzazione dei costi di produzione anche sul fronte industriale. Gran parte dei pannelli OLED di grandi dimensioni viene realizzata nello stabilimento di Guangzhou, in Cina, che vanta una capacità mensile di 90.000 substrati OLED di generazione 8.5. Circa il 65% di questa capacità è già completamente ammortizzato, permettendo all’azienda di produrre a costi ridotti. L’obiettivo è arrivare alla completa ammortizzazione dell’impianto entro la metà del prossimo anno, abbassando ulteriormente il prezzo di produzione unitario.
Sul fronte tecnologico, l’azienda coreana non punta solo a ridurre i costi, ma anche a migliorare le prestazioni dei suoi pannelli. Tra le innovazioni in arrivo spicca l’introduzione di un nuovo materiale PHOLED blu a emissione fosforescente, che promette un netto incremento dell’efficienza energetica. Una mossa che, combinata con DRD, potrebbe rafforzare ulteriormente la posizione di LG Display nel segmento premium del mercato TV.
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