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Metaphotonic – Rivoluzionaria tecnologia OLED

Più sottile, meno costoso e con un livello di densità di pixel mai visto prima, il futuro dell’OLED potrebbe essere dietro l’angolo

I ricercatori della Stanford University e Samsung hanno sviluppato una prova di fattibilità relativa a un display OLED ad altissima risoluzione. La nuova tecnologia di visualizzazione “metafotonica” potrebbe migliorare la purezza del colore degli schermi a pixel auto illuminanti aumentandone potenzialmente la densità fino a 10.000 pixel per pollice (ppi), e non solo.

Parlando di risoluzione dei display la si esprime in numero totale di pixel, in 2K la risoluzione massima a schermo è 1.920 x 1.080 pixel, in 4K sale a 3.840 x 2.160 pixel. Un conto è la risoluzione, un altro la densità dei pixel a schermo, che è inversamente proporzionale alle dimensioni dello schermo: più grande il pannello, più piccolo sarà il valore ppi.

OLED

Uno schermo 2K da 24” pollici offre 92 ppi (185 ppi in 4K), mentre con uno da 32” pollici si scende a 69 ppi (138 ppi 4K) semplicemente perché lo stesso numero di pixel viene distribuito su un’area più ampia. Più elevato il numero di pixel per pollice e più rifinita la qualità dell’immagine a parità di risoluzione, ma allo stesso tempo aumentando i ppi sale anche il costo, almeno con le attuali tecnologie. Al contrario diminuendo le dimensioni del display salgono i ppi: per esempio i più recenti smartphone 2020 vantano una densità di pixel tra 400 e 600 ppi. Per questa incredibile scoperta i ricercatori hanno sviluppato una tecnologia OLED che teoricamente può accumulare un numero stupefacente di pixel che sempre in linea ipotetica dovrebbe consentire di percepire una resa d’immagine ancora più vicina al mondo reale.


Normalmente i pannelli OLED sono costituiti da diversi strati di materiale organico auto illuminante tra elettrodi, quando attraverso essi vengono attivati emettono luce rossa, verde o blu. In questo caso andrebbe ad aggiungersi un nuovo strato chiamato meta-superficie ottica, di forma ondulata e dimensioni in nanometri: manipolando il modo in cui la luce si riflette, cambia il modo in cui i diversi colori ‘risuonano’ per ogni pixel. Così facendo secondo i ricercatori è possibile intervenire sulle diverse lunghezze d’onda della luce che creano ogni colore, il risultato sarebbe uno schermo ancora più sottile ma anche semplice da produrre e (forse) anche meno costoso.

OLED

Alla densità in pixel di 10.000 ppi comprovata dai piccoli dispositivi test si aggiungono altre fantastiche performance: rispetto al tipo di tecnologia OLED presente nei televisori e in altri display di grandi dimensioni il nuovo dispositivo a tecnologia di visualizzazione “metafotonica” conserva una più elevata purezza del colore, oltre a offrire il doppio dell’efficienza in termini di luminescenza (rapporto tra luminosità ed efficienza energetica).

Resta da capire se con un simile volume di pixel per pollice ci saranno risultati effettivamente tangibili quanto a percezione del realismo delle immagini sui pannelli per la tv, a patto di essere alla giusta distanza. Le applicazioni comunque non si fermano agli schermi televisivi: basti pensare ai dispositivi per la realtà virtuale, dove la densità dei pixel è elemento fondamentale dato che lo schermo si trova a pochi centimetri dagli occhi, e dove secondo teoria non sarà più possibile percepire gli spazi tra pixel.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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