Le scorribande tra missioni della CIA e narcotraffico del pilota americano Barry Seal avvincono e divertono; disco UHD Universal con luci ed ombre.
Barry Seal, pilota di aerei di linea della TWA, viene contattato nel 1978 da un agente della CIA, che gli offre un incarico rigorosamente non ufficiale e pericoloso per scattare foto aeree dei guerriglieri sadinisti in Nicaragua. Le sue abilità come pilota giungono alle orecchie nientemeno che di Pablo Escobar e altri elementi di spicco di quello che di lì a poco diventerà il cartello della droga colombiano di Medellín. Con 2000 dollari di compenso per ogni chilo trasportato, il passo al contrabbando di cocaina è breve e contemporaneamente la CIA lo assolda per missioni sempre più pericolose, lucrative quanto moralmente discutibili (come rifornire i guerriglieri di AK-47).
Barry Seal si trova così presto a gestire un aereoporto segreto e una mini-flotta di veivoli dediti ai traffici più illeciti tra Stati Uniti e Sud America, tutto con il beneplacito del governo… ma con conseguenze a dir poco rocambolesche.
Il titolo originale American Made comunica certamente meglio il tono quasi satirico della pellicola, in cui il pilota -realmente esistito- interpretato da Tom Cruise è un “piacione” irresistibile e per il quale non si può non fare il tifo nonostante sia dedito ad affari che hanno avuto conseguenze a dir poco drammatiche per milioni di persone.
Il film di Doug Liman (The Bourne Identity, Edge of Tomorrow) piazza delle “stoccate” tutt’altro che edulcorate verso l’amministrazione americana, ma si guarda bene dall’accentuare i toni drammatici o moralistici, anzi, in questo intreccio per lo più umoristico tra il mondo dei Narcos, la politica e il sogno americano -tutti profondamente corrotti alle fondamenta-, non ci si può non godere le allegre scorribande di Barry Seal, il grottesco problema di dove nascondere le montagne di soldi e del pullulare di banche e linee telefoniche in una sfigatissima cittadina di Mena in Arkansas.
VIDEO
Nonostante le riprese effettuate con le solite, assolutamente performanti Arri Alexa (e Amira) a 2.8K (il digital intermediate è 2K) Barry Seal non è uno dei titoli più sfavillanti recentemente approdati in UHD. Il motivo principale è la forte connotazione stilistica data alla fotografia, con croma spesso virato a toni giallo/verdi caldi e l’utilizzo di filtri che rendono l’immagine a tratti un po’ slavata, come a richiamare la resa di certe riprese televisive anni ’80 (i titoli di testa, di coda e le VHS su cui Barry registra le sue vicissitudini sono indicative).
La visione scorre quindi tra momenti in cui i primissimi piani e alcune panoramiche aeree mostrano un livello di dettaglio degno di nota, ad altri in cui non ci si aspetterebbe un tale livello di morbidezza per una pellicola nuovissima.
Se quindi analizzato a sé il video di questo UHD non sembri molto appagante, il confronto con la controparte Blu-ray standard, fa emergere tutte le limitazioni del riversamento Full HD, con le sfumature cromatiche e i dettagli che si fanno più impastati e le scene notturne più rumorose e meno efficaci nel mostrare gli elementi in penombra. Va detto che in questo caso sembra proprio il Blu-ray a non godere di un encoding particolarmente felice (la compressione talvolta ci mette del suo) e la fotografia difficoltosa non sembra giustificare un quadro così piatto.
In seguito al confronto l’UHD non è da demo ma vince senza dubbio sul Blu-ray, pertanto se vi è piaciuto il film (o siete fan di Cruise) la versione 4K vale l’esborso superiore.
AUDIO
Il 2018 è arrivato e speriamo di non dover aspettare troppo a lungo prima di vedere (anzi, ascoltare) l’agognato upgrade dell’audio italiano sui titoli Universal. Già perchè Barry Seal è l‘ennesimo caso in cui la codifica lossy italiana risulta davvero castrante nella resa sonora, una traccia DTS 5.1 a 768 kbps che rispetto al DTS:X inglese sembra piccola, limitata tanto in dinamica quanto in dettaglio, volume e impatto complessivo.
Basta ascoltare una sequenza in volo qualsiasi (e nel film non sono poche) per constatare la spettacolarità della traccia a oggetti originale, precisa nei panning tra i canali, ricca di bassi ma con voci, musica ed effetti sempre perfettamente bilanciati e pronti a coinvolgere lo spettatore. Si prenda il primo decollo dalla “pista troppo corta” dei narcotrafficanti: la traccia italiana offre, al confronto di quella inglese, un impatto quasi timido ed esile.
La presenza del DTS Headphone:X è un’ulteriore incentivo positivo per chi ascolta i film in lingua originale, mentre il tedesco offerto in DTS:X fa ulteriormente infastidire per il trattamento da serie B.
EXTRA
Il comparto extra di Barry Seal non è tra i più ricchi ma offre una overview più che sufficiente sulla lavorazione del film attraverso quattro featurette di circa 5 minuti ciascuna; in aggiunta troviamo una breve conversazione tra il regista e Tom Cruise (5′), 10 minuti di scene eliminate con commento opzionale del regista e un filmato sul vero Barry Seal.
Tutti i filmati sono allocati nel disco Blu-ray standard, mentre il disco UHD offre solo il menù animato per selezione di capitoli, lingue e sottotitoli con la classica impostazione ad icone adottata da tempo da Universal. Bella slipcover di cartone che contiene l’amaray.
TESTATO CON: Tv LG OLED 55C7V, UHD player LG UP970
Ultra HD Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Biopic divertente e senza retorica
Ottimo DTS:X inglese
Extra più che sufficienti
Video non sfavillante per scelte stilistiche
Durata: 115'
Anno di produzione: 2017
Genere: commedia, azione
Regia: Doug Liman
Interpreti: Tom Cruise, Domhnall Gleeson, Sarah Wright, Caleb Landry Jones, Jesse Plemons
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Supporto: BD 66 + BD 50
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese DTS:X, DTS Headphone:X inglese
tedesco DTS:X
italiano DTS 5.1 (756 kbps)
Sottotitoli: inglese per non udenti, italiano, tedesco, turco
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