L’effetto Atmos non delude e la potenza non le manca, ma la Canton Smart Soundbar 10 fatica a restituire un sound davvero avvincente
Il Dolby Atmos è ormai diventata una tecnologia chiave nelle soundbar ed è ciò che pone la Canton Smart Soundbar 10 ai vertici della gamma di soundbar TV dell’azienda tedesca. All’interno troviamo ben otto driver, due dei quali convertiti in unità Atmos quando viene rilevato un contenuto audio compatibile, che consente di produrre un effetto audio surround virtuale in configurazione 2.1.2.
Questa tecnologia ha però un prezzo. Basta dare un’occhiata alla migliore selezione di soundbar Dolby Atmos e vedrete che pochissime sono inferiori ai 1000 euro come prezzo di listino. La Canton Smart Soundbar 10 rompe di poco questa barriera (969 euro) e si pone quindi come un prodotto molto interessante, considerando anche la presenza (tutt’altro che scontata) di quattro porte HDMI (tre ingressi e un’uscita-ARC), Chromecast integrato, Spotify Connect e la promessa di un suono 3D in grado di riempire l’ambiente di ascolto.
Costruzione
Con un’altezza di soli 7 cm e una lunghezza di quasi un metro, la Canton Smart Soundbar 10 è progettata per essere collocata sotto un TV moderno senza intralciare né l’immagine, né il sensore IR del telecomando. Rifinita con un’elegante combinazione di lacca e vetro, è disponibile in nero o argento e ha una serie di controlli sensibili al tocco sulla parte superiore.
È probabile che utilizzerete il piccolo ma robusto telecomando per la maggior parte delle funzionalità e dei controlli come l’accesso diretto alle modalità di riproduzione, le impostazioni dell’equalizzatore, il Bluetooth e la riproduzione multimediale, ma il tutto richiede un po’ di tempo per abituarsi, soprattutto quando si deve navigare nei menu su schermo. Il piccolo display frontale offre un feedback visivo sulle selezioni sotto forma di luci a LED blu.
La soundbar, priva di un subwoofer wireless, assicura una potenza di picco di 300W e al suo interno troviamo due tweeter a cupola in tessuto da 19 mm, due midrange in alluminio da 50 mm e quattro woofer rivolti verso l’alto da 79 mm, due dei quali (come già accennato) convertiti in driver full-range durante la riproduzione di contenuti audio in Dolby Atmos per aggiungere un maggiore senso di altezza.
Naturalmente, visto che le tracce audio in Dolby Atmos sono ancora poche (soprattutto se si parla di italiano), è assicurata la decodifica per i formati Dolby Digital e DTS. Sul retro, oltre alle quattro porta HDMI con passthrough di segnali 4K-HDR, ci sono anche una porta Ethernet (e non manca il Wi-Fi), ingressi ottico, coassiale e analogico e un’uscita per un eventuale subwoofer esterno.
Funzionalità
La configurazione della Canton Smart Soundbar 10 è una procedura più complicata del solito per una soundbar. I menu su schermo consentono di scegliere la distanza di ascolto, l’altezza del soffitto e l’altezza del dispositivo per ottimizzare il palcoscenico sonoro rispetto alla vostra posizione nella stanza. Potete anche perfezionare il tutto regolando i livelli dei canali effettivi e virtualizzati come se fosse un sistema 5.1.2, anche se, già alla prima accensione, si ottiene un ottimo risultato già con le prime operazioni basilari.
Collegare la soundbar alla rete casalinga è abbastanza semplice e, una volta impostata, aggiorna automaticamente il firmware ogni volta che è disponibile una nuova versione. La compatibilità con Chromecast semplifica la riproduzione di musica da un dispositivo Android e funziona tutto abbastanza bene e con un ritardo minimo. Tuttavia, non esiste un microfono integrato per il controllo vocale.
Canton offre anche il supporto per l’alta risoluzione (file fino a 24 bit/192kHz su HDMI e 24 bit/96kHz su Wi-Fi) e per servizi streaming come Spotify, Tidal, Google Play Music, Deezer e TuneIn tramite Bluetooth o Chromecast. È inoltre possibile inserire la Smart Soundbar 10 in un sistema multi-room con altri prodotti Canton Smart Series, tra cui un subwoofer, un amplificatore AV e diverse coppie di speaker attivi sia da pavimento, sia da supporto.
Qualità audio
Inseriamo nel nostro lettore Oppo UDP-203 l’Ultra HD Blu-ray di Alien: Covenant per testare la traccia audio inglese in Dolby Atmos. Fin dall’inizio è chiaro che questa soundbar offre molta ampiezza sonora per un’unità di dimensioni modeste. Già i titoli di testa mettono in luce presenza e aggressività e lasciano posto a un palcoscenico aperto mentre Peter Weyland attiva David.
Tutto, dai passi di David ai suoni del pianoforte a coda Steinway, risuona con la giusta ariosità nella grande stanza bianca, ma la soundbar non riesce a padroneggiare lo stesso livello analitico quando passiamo alle scene interne a bordo della navicella spaziale. I suoni appaiono infatti quasi lontani e la scena è priva della solita tensione claustrofobica.
Quando raggiungiamo le sequenze d’azione più d’impatto, scopriamo anche alcuni difetti più evidenti. Percepiamo i forti e profondi rumori dei propulsori del lander mentre l’equipaggio rimanente tenta di scrollarsi di dosso un alieno e ci sono alcuni ottimi effetti spaziali dall’alto mentre il lander vola da sinistra a destra. Tuttavia, gran parte del resto dell’audio della scena è “nascosto” nel caos.
C’è troppa distorsione tonale nei confronti dei bassi e dei piccoli dettagli che emergono altrove. I dialoghi e le azioni sullo schermo, come l’alieno che ringhia e un cavo che viene spezzato, sono quasi “consumati” dai suoni più forti e violenti. Non c’è abbastanza risalto nei confronti della gamma medio-alta e quell’impressionante gamma di driver non è abbastanza agile da impedire all’audio di diventare a tratti un po’ impastato e “fangoso”.
Anche sul versante dinamico questa soundbar non convince del tutto. È evidente quando passiamo alla musica con il concerto al Live Aid alla fine di Bohemian Rhapsody. Non c’è abbastanza stacco tra la voce di Freddie Mercury e le 72.000 persone che rispondono ai suoi incitamenti. Per quanto il soundstage sia ampio ed esteso in altezza, non sembra di essere in un enorme stadio. Quando la band entra in gioco, la batteria suona distante e piccola e la chitarra solista si presenta più come uno strumento di sottofondo. Considerando gli sforzi compiuti da Canton con questo dispositivo a livello di praticità e completezza di soluzioni, è un vero peccato.
Proviamo le modalità Stereo e Music e le cose migliorano leggermente. Riproduciamo Hunky Dory di David Bowie e c’è abbastanza musicalità per apprezzare Changes e Oh! You Pretty Things, ma la voce di Bowie è ancora a corto di definizione e sensibilità. Ne esce un sound che potrebbe divertire voi e i vostri ospiti come ascolto di sottofondo di una festa, ma per qualcosa di più impegnativo e “attento” la Smart Soundbar 10 non è del tutto all’altezza delle aspettative.
Verdetto
La Canton Smart Soundbar 10 è un bel passo avanti in ampiezza e altezza rispetto all’offerta tipica dell’audio integrato di un TV e indubbiamente i due driver per il Dolby Atmos fanno il loro dovere. Ci sono però alcuni ed evidenti limiti in termini di equilibrio, dinamica e chiarezza rispetto ad altre soundbar (anche non Atmos) in questa fascia di prezzo. In passato abbiamo apprezzato altri prodotti per l’home cinema di Canton ma, sfortunatamente, questa soundbar non soddisfa pienamente tali standard. È abbastanza grande e audace da creare un suono avvolgente, ma per poco meno di 1000 euro si può avere di meglio di questi tempi.
© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
L’effetto Atmos non delude e la potenza non le manca, ma la Canton Smart Soundbar 10 fatica a restituire un sound davvero avvincente.
Pro
Potente
Diverse funzioni a bordo
Il Dolby Atmos si sente
Contro
Bilanciamento un po’ confuso
Potrebbe essere più “smart”
Un po’ carente a livello di dinamica e dettaglio
Scheda tecnica
Potenza: 300W
Configurazione: 2.1.2 canali
Connessioni: 3x HDMI in, 1x HDMI out, ottico, coassiale, uscita subwoofer
Connettività: Ethernet, Wi-Fi, Bluetooth 4.0 aptX, Chromecast
Dimensioni: 7 x 99 x 10 cm
Prezzo: 969 euro
Sito del produttore: www.canton.de
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.