Lo spunto per questo articolo (e per la foto che lo accompagna) nasce da alcune considerazioni fatte con un amico anch’egli appassionato di alta fedeltà, con il quale abbiamo discettato relativamente ad un sistema piuttosto costoso – siamo ben oltre i 300.000 euro – inserito in 20 mq scarsi. Posto che ciascuno spende i propri soldi come meglio crede, la domanda nasce in ogni caso spontanea: chi lo ha consigliato? Ma soprattutto, quale tipo di percorso può aver fatto il proprietario?
E già, perché un sistema di questa caratura non si acquista così sui due piedi ma anzi – anche al fine di comprenderne le qualità – richiede un certo percorso che consenta di crearsi una cultura in materia in base all’esperienza fatta nel tempo, diversamente il rischio è quello di castrare sistemi di pregio con collocazioni assurde, soprattutto relativamente al fisico posizionamento dei diffusori.
Questo tipo di ragionamento è tipico di coloro che sono convinti che ad alto prezzo – ed ovviamente a prescindere da tutto il resto – corrisponda necessariamente una prestazione sonora del pari elevata.
Ora – sebbene sia solitamente così – nel senso che sistemi e diffusori di costo elevato sono immancabilmente in possesso di caratteristiche tecniche e sonore di prim’ordine, ospitarli in ambienti troppo piccoli ne limita fortemente le prestazioni. Un sistema ad alta fedeltà, per sua natura dovrebbe essere in grado di riprodurre nel modo migliore possibile un evento registrato con (si spera) altrettanta cura, aspetto questo che include diversi parametri: volume sonoro generale, dinamica, timbrica ed altre caratteristiche che possono subire discrete variazioni in base all’influenza dell’ambiente – e se in linea di massima appare possibile inserire un grosso amplificatore in un piccolo ambiente – per i diffusori il problema è diverso: equivale letteralmente ad impedirgli di respirare nel modo appropriato.
Immaginate un impianto basato su una sorgente digitale di elevato livello alla quale si aggiunge un’amplificazione multi telaio in grado di fornire ben 1200 watt/canale, i cui diffusori siano due enormi esemplari – potenzialmente tri-amplificabili – il cui posizionamento sia previsto all’interno di una stanza di dimensioni inappropriate; tra l’altro sapete bene quanto il posizionamento dei diffusori sia importante nell’economia generale di un sistema ad alta fedeltà, nel caso potete ripassare leggendo questo interessante articolo.
Chiaramente le potenzialità di un simile apparato saranno pesantemente compromesse, il che equivale all’aver gettato soldi per ottenere un risultato pessimo; tra l’altro se l’ambiente destinato ad ospitarlo non ha subìto alcun trattamento acustico – cosa che a certi livelli si rivela addirittura essenziale al fine di ottimizzare il risultato sonoro finale – il disastro è garantito.
Ciò detto, le considerazioni scaturite successivamente hanno riguardato chi possa aver consigliato all’acquirente l’acquisto di un simile sistema ma soprattutto, il non essersi accertati di quale sarebbe stato l’ambiente dove questo sarebbe stato installato, comportamento indegno per un commerciante, manifesta evidenza di un interesse unicamente rivolto al denaro, stop.
Tralascio l’evidente non-percorso fatto dal suo possessore, soggetto chiaramente attratto probabilmente solo da estetica e brama di possesso di qualcosa di costoso da esibire ad amici e conoscenti, oggettivamente triste se osservato con l’occhio di un (vero) appassionato, una Ferrari per girare in giardino in pratica.
Ebbene – malgrado la spesa elevata – l’insoddisfazione è sempre nascosta dietro l’angolo; prova ne sia che un impianto ad alta fedeltà del genere – che dovrebbe solo far sorridere il suo fortunato proprietario – si trasforma in un incubo sonoro fatto di rimbombi e confusione a causa sia delle nefaste riflessioni ambientali che ad un punto di ascolto eccessivamente ravvicinato.
Essere appassionati e facoltosi è certamente qualcosa che può benissimo coesistere e se si ha la fortuna di potersi permettere determinati acquisti ben venga – d’altronde prodotti costosi non rappresentano solamente un esercizio tecnologico da parte delle aziende – quello che però non andrebbe mai dimenticato, è che godere delle elevate prestazioni che sistemi di questo livello possono esprimere, dovrebbe sempre essere contestualizzato all’interno di un percorso che consenta l’effettiva comprensione di quelle che sono le prerogative concrete – soprattutto l’esperienza in merito – fattore cruciale nell’intendere fino in fondo determinati aspetti.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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