Dolby Atmos? Tecnologia “vecchia”! Abbiamo incontrato il Prof. Augusto Sarti del Politecnico di Milano per farci illustrare le novità più interessanti che la ricerca sta ultimando nel mondo dell’audio. Ma i grandi brand rimangono tutti ancorati al passato… e l’Italia non valorizza i suoi fiori all’occhiello
Dopo aver collaborato con AF Digitale per oltre un anno a cavallo tra 2010 e 2011, regalandoci approfondimenti di grande spessore che stiamo pubblicando nella rubrica “Insider“, siamo tornati a trovare di persona il Prof. Sarti, professore ordinario del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano specializzato in digital signal processing, i cui studi e saggi vertono su “space-time audio processing, sound analysis, synthesis and processing, image analysis, and 3D vision”.
I corsi da lui presieduti sono tra i più avanzati al mondo nel campo della ricerca acustica e a breve comincerà un nuovo corso (dopo l’infelice chiusura della sede di Como del Politecnico) nel distaccamento del Politecnico di Milano a Cremona che verterà tanto su aspetti tecnici quanto musicali.
L’occasione è quella non solo di presentarci questo corso e i risultati ottenuti dai suoi studi, ma anche quella di fare un punto sulle nuove tecnologie che in futuro segneranno una vera rivoluzione nel campo della cattura e della riproduzione audio, campi di applicazione che fanno ancora affidamento a tecniche “antiquate” spesso spacciate per nuove dal potere del marketing delle grandi aziende del settore.
Prof. Sarti, ci farebbe una sintesi di come si è evoluto o involuto l’audio/video negli ultimi 30 anni?
Possiamo immaginare in un futuro prossimo delle soluzioni che non implichino grandi budget per costruire un ambiente sonoro di grande qualità e tridimensionalità all’interno dell’ambiente domestico?
Cosa ne pensa delle tecnologie audio a oggetti come Dolby Atmos o DTS:X utilizzate in ambito casalingo per simulare l’audio 3D?
Esistono delle istallazioni aperte al pubblico in cui sperimentare il vero audio tridimensionale?
Quali sono le opportunità di formazione e gli strumenti con cui si implementeranno queste nuove tecnologie?
Riguardo il livello nella qualità della produzione e della ricerca a che punto sono arrivate le industrie di settore?
Può farci degli esempi di situazioni positive, negative o deludenti? E in Italia, la ricerca viene valorizzata?
Nei moderni televisori la qualità video si è alzata ma la qualità sonora non va di pari passo, tanto che sempre più spesso anche il pubblico meno propenso a spendere per l’audio, sente l’esigenza di abbinare almeno una soundbar al tv…
Con l’avvento dell’mp3 e della diffusione dell’audio compresso su internet, la qualità audio è stata piuttosto “svilita” e messa in secondo ordine dal grande pubblico rispetto al video che, col 4K ad esempio, è sulla bocca di tutti e domina le campagne di marketing. Queste nuove tecniche secondo lei potranno portare rinnovato interesse verso la qualità audio nel pubblico “di massa”?
Ringraziamo il Prof. Sarti per la generosità del tempo concessoci
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