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Giradischi e stadio phono a meno di 500 euro: l’accoppiata Pro-Ject/iFi

stadio phono

Se avete un budget massimo di 500 euro e volete puntare su un setup giradischi-stadio phono, abbiamo pensato a un’accoppiata vincente che difficilmente vi deluderà

500 euro. Se avete questo budget massimo e volete puntare su un setup giradischi-stadio phono, abbiamo pensato a un’accoppiata vincente che difficilmente vi deluderà. È vero che con questa cifra si trovano validi giradischi con stadio phono già integrato (e così facendo, non avreste una “scatolina” in più e i relativi cavi da aggiungere al vostro impianto hi-fi), ma il più delle volte anche i modelli migliori in questa fascia di prezzo faticano a raggiungere le prestazioni di un buon giradischi collegato a un altrettanto valido stadio phono (o pre phono) separato. Prima di passare alla nostra proposta, vi rimandiamo a questo speciale nel caso vogliate conoscere meglio cos’è e come funziona uno stadio phono.

Giradischi: Pro-Ject T1

Pro-Ject T1

Se cercate bene online, potete trovare questo giradischi con qualche anno alle spalle a 299 euro (il prezzo di listino sarebbe di 399 euro) e, a una cifra simile, sarebbe un vero delitto non acquistarlo. La serie T comprende anche il T1 Phono con stadio phono integrato e il T1 BT con connettività Bluetooth. Qui però ci soffermiamo sulla versione standard, forse uno dei giradischi nello sterminato catalogo di Pro-Ject con il miglior rapporto qualità-prezzo.

Il telaio con lavorazione CNC, disponibile nelle impiallacciature nero lucido, bianco satinato e noce, non solo rifugge l’uso della plastica ma non ha assolutamente spazi vuoti ed evita così vibrazioni indesiderate. Il T1 rinuncia alle parti in plastica o in metallo leggero anche per il suo piatto in vetro da 8mm. I piedini sono poi presi dai prodotti più costosi del produttore austriaco e garantiscono un completo isolamento dalla superficie di appoggio.


Superato brillantemente l’ostacolo “costruzione”, passiamo alle altre caratteristiche. Tutto quello che dovete fare è posizionare con attenzione il piatto e la cinghia sul sotto-piatto di nuova concezione montato su un cuscinetto con asse in acciaio temprato e boccola in ottone come quello del giradischi Essential III. Non dovete fare nient’altro; tutto infatti è già impostato per la testina MM Ortofon OM 5E dal valore di circa 50 euro inclusa nel prezzo.

Il braccio del T1, di nuova concezione e in un unico corpo di alluminio di forma diritta da 8.6″ di lunghezza, è montato su cuscinetti a basso attrito ed è stato realizzato appositamente per incorporare lo shell, eliminando così le possibili vibrazioni dei modelli che lo hanno intercambiabile.

Persino il cavo di alimentazione e il cavo phono, con quest’ultimo derivato da un design proprietario schermato, semi-simmetrico e a bassa capacità, sono collegati al giradischi e quindi avrete solo bisogno di uno stadio phono all’altra estremità. Il T1 è insomma l’ideale per chi compra il suo primo giradischi o per chi non vuole il fastidio di un complesso assemblaggio e, lo ripetiamo, a questo prezzo Pro-Ject si è davvero superata. Se poi aveste qualche decina di euro in più da spendere, vi toglierete qualche soddisfazione in più con il Rega Planar 1, ma a 299 euro è quasi impossibile trovare qualcosa di meglio del T1. E ora passiamo allo stadio phono.

Stadio phono: iFi Zen Phono

zen phono

Si tratta di un modello risalente al 2020, ma se volete spendere poco per accompagnare al meglio il T1 lo Zen Phono di iFi è uno stadio phono economico dall’eccellente rapporto qualità-prezzo (199 euro), che rappresenta tra l’altro il giusto compromesso tra l’ancor più economico Zen Air Phono e il ben più costoso iPhono3 Black Label da oltre 1000 euro.

Lo Zen Phono vanta innanzitutto un design dual-mono bilanciato e simmetrico, una topologia spesso riservata ai prodotti audio di fascia alta a causa della complessità e del costo. Lo scopo di questo design è la riduzione del rumore e della diafonia ed è un metodo che è stato a lungo sostenuto dall’ingegnere del suono John Curl, i cui progetti di amplificatori analogici e stadi phono sono apprezzati fin dagli anni ’70. Curl è ora un consulente tecnico per iFi e ha lavorato con il team tecnico interno del produttore britannico proprio sullo Zen Phono.

I condensatori includono tipi ceramici multistrato TDK C0G e Murata, nonché dispositivi a pellicola di polifenilensolfuro Panasonic ECPU. In comune con molti prodotti audio iFi, Zen Phono incorpora un amplificatore operazionale personalizzato della serie OV, in questo caso l’OVA2637. Inoltre, questo stadio phono è in grado di gestire con facilità testine MM e MC, offrendo una gamma di quattro impostazioni di guadagno (insieme a un pannello LED per indicare la selezione): 36 dB (MM), 48 dB (MC ad alto rendimento), 60 dB (MC a bassa uscita) e 72 dB (MC a uscita molto bassa), il che significa che lo Zen Phono accetta e gestisce anche le testine MC più “esotiche”.

Un’altra rarità a questo prezzo è un filtro subsonico, attivato tramite un pulsante sul pannello frontale, per contrastare il grande segnale subsonico in uscita causato da registrazioni deformate. Caratteristica di tutti gli stadi phono iFi, questo circuito proprietario promette di filtrare in modo “intelligente” l’uscita subsonica indesiderata senza influire sui bassi profondi della registrazione, un effetto collaterale indesiderato di alcuni filtri.

Sul retro dello Zen Phono troviamo i soliti ingressi e uscite stereo RCA (placcati in oro per un’integrità ottimale del segnale), ma anche un’uscita bilanciata Pentaconn da 4,4 mm, che può essere utilizzata per collegare un amplificatore o speaker attivi dotati di un ingresso bilanciato, sia esso un Pentaconn da 4,4 mm (come quello che si trova nell’amplificatore per cuffie analogico Zen CAN) o XLR tramite un adattatore.

Nella confezione è infine compreso un terminale di messa a terra per evitare problemi di loop che possono causare un ronzio udibile. Anche il modo in cui lo Zen Phono switcha tra le impostazioni è stato progettato per garantire la massima trasparenza sonora. Il sistema è infatti gestito da un microcontroller che si attiva solo quando viene modificata un’impostazione per evitare rumori elettronici deleteri dal punto di vista sonoro.

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