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Il ritorno di Borat, su Amazon Prime

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Borat 2 con Sacha Baron Cohen, la sua satira tormenta l’Usa di Trump

Girato in gran segreto tra il 2019 e il 2020, i primi dettagli sono stati resi pubblici soltanto lo scorso settembre. Un grande ritorno, il sequel di Sacha Baron Cohen, che vestirà di nuovo i panni del giornalista kazako Borat Sagdiyev, che nel 2005 gli fruttò anche un Golden Globe come miglior attore. 

“Borat 2 – seguito film cinema”  prevede l’incontro con politici importanti, fittizi e autentici. In più occasioni infatti Borat e la sua troupe riescono a infiltrarsi all’interno della Casa Bianca, partecipando a riunioni e incontri in compagnia dei grandi vertici del governo americano. 

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Durante il suo viaggio itineranteBorat intervista anche la gente comune per catturare pensieri e idee della popolazione americana. Per convincere gli intervistati a esporsi senza freni, non si trattiene dall’autodefinirsi si antisemita, razzista e maschilista: le reazioni sono così spontanee e spesso altrettanto inopportune.


Molte le controversie e le polemiche che circondano l’eccentrica figura di Borat. Sicuramente la più chiacchierata riguarda la scena che coinvolge in prima persona Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e collaboratore dello stesso Donald Trump. Nella scena Giuliani riceve una finta giornalista, interpretata da Maria Bakalova, nella sua camera d’albergo, chiedendo indirizzo e numero di telefono e lasciandosi andare in gesti più che equivoci.  

In difesa di Giuliani è accorso proprio Donald Trump che risponde senza mezze misure, definendo Sacha Baron Cohen un viscido e un degenerato: «Quel tipo è un impostore, non lo trovo affatto divertente», ha risposto ai giornalisti venerdì scorso ricordando che quando nel 2003 apparve sul Ali G Show, il comico ha cercato di incastrarlo ma lui è stato «l’unico a non cascarci».  La risposta di Cohen è arrivata al punto: 

«Grazie per la pubblicità gratuita a Borat – scrive – lo devo ammettere, neppure io ti trovo divertente. E comunque ovunque nel mondo ridono di te. Sono sempre alla ricerca gente che interpreti dei pagliacci razzisti e dopo il 20 gennaio potresti aver bisogno di un lavoro. Che dici, ne parliamo?». 

Altra questione controversa, che però non è rientrata nel montaggio finale del film, è la scena in cui Maria Bakalova si infiltra alla Casa Bianca nelle vesti di giornalista. Segue un altro tweet di Cohen: L’attrice non solo è riuscita a passare la security ma si è presentata in una stanza in cui era presente anche Trump mentre nessuno indossava mascherine. E questo pochi giorni prima che il Presidente risultasse positivo al Coronavirus. 

Insomma, tra pandemia e le diverse manifestazioni politiche che hanno invaso l’America nell’ultimo anno, per girare Borat 2 Sacha Baron Cohen ha affrontato diversi rischi, tanto che in due diverse occasioni ha dichiarato di aver dovuto indossare un giubbotto antiproiettile. 

L’attore inglese è anche protagonista de “Il processo ai Chicago 7, disponibile tra le ultime tendenze Netflix. 

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