Dopo aver esaminato a volo radente quello che offre il mercato dei kit elettronici, abbiamo pensato di continuare questo interessante viaggio analizzando un circuito di semplice realizzazione e di costo non troppo elevato.
Nel precedente articolo – consultabile qui – abbiamo parlato della possibilità di realizzare la replica del circuito di apparecchi famosi sfruttando una delle numerose “scatole di montaggio” reperibili in rete, possibilità assai utile per coloro che avendo la necessaria manualità desiderano fare da sé.
La scelta è piuttosto diversificata: stadi fono sia MM che MC, stadi di linea, circuiti di controllo dei toni ed alimentatori vari sono disponibili in abbondanza, ed a seconda di cosa si decida di realizzare è possibile replicare l’intero circuito o parte di questo.
Soprattutto, vi è un’ampia varietà di circuiti a valvole, un tempo assai frequentate.
Come già evidenziato, al volenteroso auto costruttore è successivamente richiesto di aggiungere un alimentatore (ove questo non fosse fornito) e di inserire il circuito in un contenitore idoneo, ed anche qui la scelta è alquanto vasta con realizzazioni di ottima qualità a costo interessante.
Prima di proseguire – a beneficio di tutti, maggiormente dei più entusiasti, coloro che probabilmente potrebbero equivocare con maggiore facilità – sottolineiamo ancora una volta come questi circuiti debbano essere interpretati nel giusto senso, che non è quello di aggirare l’ostacolo prezzo spendendo meno acquistando un clone, ma quello di divertirsi ottenendo al contempo anche qualche piacevole soddisfazione sonora.
Come ricorderete l’idea era quella di realizzare un clone del famoso buffer X-10-D a suo tempo prodotto dalla Musical Fidelity, azienda britannica nota per la qualità e purtroppo anche per l’elevato costo medio delle sue realizzazioni.
Circuito originale alla mano quindi mi sono messo alla ricerca fino ad individuare la versione che sembrava meglio realizzata e l’ho presa; chiaramente prima dell’acquisto ho effettuato una certosina analisi della circuitazione, appurando la sostanziale sovrapposizione con l’esemplare di riferimento.
Il modello individuato è disponibile in ben 4 versioni con costi variabili compresi tra i 15 ed i 150€: solo PCB (per cui dovrete procurarvi i componenti elettronici), PCB + componentistica, PCB montata e collaudata oppure versione completamente assemblata; personalmente, anche per velocizzare il tutto, ho optato per quest’ultima.
Tutto il circuito è alloggiato in un bel contenitore realizzato a partire da lastre di alluminio avvitate tra loro con frontale di notevole spessore ed ottima finitura spazzolata.
Ed ora le sorprese, laddove la componentistica elettronica è molto migliore dell’originale: WIMA, ELNA, NICHINON, RUBYCON i marchi dei condensatori utilizzati mentre i resistori presentano tolleranza pari all’1%.
A seguire lo stampato, un esemplare a doppia faccia con larghe e comode piste, fori metallizzati e molto ben organizzato, visto che ospita anche il trasformatore di alimentazione, un toroidale incapsulato in resina di ottima qualità ed adeguata potenza.
Le valvole fornite – pur contenute in una scatola a marchio PSVANE – sono una coppia NOS a standard militare di 6N11 (J) prodotte negli anni ’80 dalla BEIJING TUBE FACTORY ormai chiusa e che produceva tubi ad esclusivo uso militare, una scelta filologica se vogliamo, dato che il buffer originale utilizzava una coppia di JAN PHILIPS altrettanto NOS.
Eventualmente, possono essere sostituite senza problemi con differenti versioni di 6922, 6DJ8, ECC88, tutte perfettamente equivalenti tra loro, ma vista la loro alta qualità la cosa avrebbe molto poco senso.
Fatevi un giretto sul web e relativamente a queste valvole scoprirete cose piacevolmente interessanti.
Notevoli appaiono anche gli RCA di ingresso, esemplari da pannello in rame placcato oro di produzione statunitense a marchio CMC.
Insomma, una realizzazione certamente di ottima qualità che – in tutta onestà – fa concretamente impallidire l’originale: le immagini sono assai esplicative, ed è intuibile l’attenzione posta nella realizzazione, certamente non lasciata al caso.
Circa le prestazioni, direi ovviamente stante la perfetta riproduzione – ed avendo posseduto per un lungo periodo l’originale – non posso che confermarne la totale uguaglianza, davvero assoluta.
Appena connesso, acceso e fatto riscaldare qualche minuto – a parte l’assoluto silenzio – ho immediatamente riconosciuto la caratteristica impronta sonora, morbida e rotonda con le basse frequenze che godono di un decadimento leggermente più lungo, aspetto che le rende più avvolgenti.
Il medio alto è anch’esso stemperato in un bel colore ambrato, cosa che contribuisce alla rilassatezza d’ascolto conferendo ai suoni un gradevole e serico alone.
Il palcoscenico virtuale, ovvero l’elemento che dovrebbe essere meno coinvolto nel trattamento “tubaceo” provvisto da questo accessorio, subisce invece una lieve dilatazione – soprattutto in profondità – aspetto questo che credo sia dovuto alla gestione delle basse frequenze, laddove il respiro ambientale (ovvero la percezione del luogo dove la registrazione fu effettuata) appare maggiormente in evidenza, così come lo è il contenuto armonico, certamente più ricco.
Qualche aspetto negativo? Eventuali criticità?
A dire il vero no, fatto salvo il fatto che sotto le valvole è presente un led di colore blu che le illumina coerentemente, un aspetto che personalmente non gradisco molto, avrei preferito un led colore ambra – ove fosse proprio inevitabile – assai più in linea con il tenue lucore aranciato caratteristico delle valvole.
Idem dicasi per quello frontale – anch’esso blu – che avrei preferito ambra oppure verde, aspetti comunque oltremodo personali e totalmente svincolati dalla prestazione, pertanto, si tratta di qualcosa di cui è possibile disinteressarsi senza alcun problema.
Infine la garanzia: effettivamente questa – seppure offerta – appare di difficile applicazione, se non altro a causa della distanza tra il nostro paese e la Cina, motivo per il quale occorre fare attenzione a cosa si acquista ed a quanto ammonta l’investimento; diciamo che ove questo sia particolarmente basso il rischio è accettabile.
Riassumendo, se siete alla ricerca di un dispositivo di questo tipo e volete al contempo sperimentare un po’ con l’elettronica fateci un pensiero, non ve ne pentirete di certo, tra l’altro il suo costo è parecchio più conveniente dell’originale ed avrete il sottile gusto di poter dire “questo l’ho fatto io!”.
Chiosa finale: laddove il clone sia effettivamente tale – ovvero circuito pedissequamente replicato con componentistica identica – ebbene si, anche le prestazioni saranno inevitabilmente identiche!
Come al solito, ottimi ascolti!!!