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Kii Audio Three: i diffusori attivi a un passo dalla perfezione

Kii Audio Three

Difficile trovare gravi difetti nei diffusori attivi Kii Audio Three, a cui manca solo un po’ di calore e di attenzione dinamica per fare il colpaccio.

La vera innovazione sembra essere una qualità rara nel design dei diffusori. È un settore così maturo che ogni progresso tende ad essere incrementale e di solito viene dall’uso di materiali più moderni e di un software di analisi migliore che non da qualsiasi cambiamento fondamentale nella progettazione. Non a caso la maggior parte dei diffusori di oggi sarebbe del tutto familiare a un ingegnere audio degli anni ’60, ma tutto questo preambolo non vale per Kii Audio Three, diffusori attivi (e decisamente costosi) di un arrembante startup tedesca destinati principalmente all’attività di monitor negli studi di registrazione… ma non solo.

Costruzione

Integrati in un cabinet compatto a conchiglia (l’altezza è di soli 40 cm), troviamo un tweeter a cupola da 25 mm, un midrange da 13 cm e ben quattro woofer da 16,5 cm. Kii non è stata molto propensa nel fornire dettagli esatti sui driver e quindi non possiamo dirvi quali siano esattamente i materiali del cono, anche se i driver dei bassi usano probabilmente diaframmi in alluminio.

Perché tutta questa segretezza? L’azienda ritiene che un tale dettaglio possa condizionare i possibili acquirenti nell’aspettarsi un certo tipo di suono e non vuole che ciò oscuri tutte le altre caratteristiche dei Three. Kii Audio vuole semplicemente che le persone giudichino questi diffusori ascoltandoli piuttosto che basandosi sulle specifiche ed è un concetto che in fondo non ci spiace.


Kii Audio Three

I Three sono diffusori davvero sofisticati e pieni zeppi di tecnologia. Ognuno di questi sei driver ad esempio è pilotato da un modulo di amplificazione Ncore Class D da 250 W e controllato dal DSP (Digital Signal Processing) più completo e avanzato mai visto a bordo di un diffusore. La configurazione completamente attiva dei Three, unita alla validità del DSP, ha consentito agli ingegneri di Kii di controllare il comportamento delle unità di trasmissione in modo impressionante. Il DSP può infatti governare la dispersione delle basse frequenze, l’allineamento temporale tra i driver, il bilanciamento timbrico complessivo e la compensazione rispetto all’ambiente di ascolto.

Questo DSP ha permesso inoltre agli ingegneri di Kii di garantire che i driver non siano mai spinti in modo eccessivo, riducendo così al minimo il rischio di danni anche ai livelli di volume elevati di cui questi diffusori sono capaci. Tra i parametri controllati dal DSP è stata soprattutto la capacità di controllare la dispersione a bassa frequenza ad aver attirato la nostra attenzione. La collocazione dei driver dei bassi sul lato e sul retro non è solo un modo per ottenere più bassi da un cabinet così compatto, ma permette anche un’elaborazione di fase intelligente per controllare il modo in cui le basse frequenze vengono propagate nella stanza.

Modellando il pattern di dispersione attorno a queste frequenze, i Kii Audio Three possono essere resi molto meno sensibili di diffusori più tradizionali rispetto al tipo di ambiente e al posizionamento.
Aggiungete la capacità di ottimizzare il bilanciamento timbrico attraverso le regolazioni a bassa e alta frequenza e avrete un diffusore che può suonare in modo ottimale in qualsiasi stanza e in una vasta gamma di posizioni. Dato che l’ambiente di ascolto tende a essere probabilmente la più grande influenza sulla performance di un diffusore, un simile grado di indipendenza rende i Kii Audio Three unici su questo versante.

Kii Audio Three

Se utilizzate i Three senza il Kii Control opzionale da circa 1400 euro, questi accettano un segnale analogico XLR bilanciato da un preamplificatore o un feed digitale AES/EBU fino a 24 bit/192kHz attraverso lo stesso socket. Per alcuni utenti questo tipo di configurazione minimalista può anche bastare, ma altri vorranno utilizzare una gamma più ampia di fonti ed è qui che entra in gioco il Kii Control. Questo hub digitale aggiunge un controllo del volume e più ingressi sotto forma di ottico (24 bit/192 kHz), coassiale (24 bit/192 kHz) e USB (24 bit/384 kHz e DSD128).

I diffusori si collegano al Kii Control tramite un cavo Cat 5, che invia a essi il segnale musicale, mentre un altro cavo Cat 5 serve per collegare tra loro i due diffusori. L’uso di questo controller rende anche più facile la messa a punto delle prestazioni dei Three, grazie a un menu di impostazione completo che consente di accedere a tutte le possibili regolazioni dei diffusori. Senza il controller è infatti necessario utilizzare i quadranti fisici dei Three e non è certo la stessa cosa in termini di comodità e immediatezza. C’è un altro aspetto positivo che il Kii Control porta con sé, visto che evita la conversione digitale-analogica-digitale aggiuntiva necessaria quando un segnale analogico viene inviato direttamente ai diffusori.

Il cabinet dei Three non è poi il solito box in MDF impiallacciato in legno. È costituito da due pezzi di schiuma strutturale in poliuretano stampato a iniezione incollati tra loro e quindi fissati ai pannelli di alluminio che contengono l’elettronica. L’aspetto è molto moderno, pulito e di classe in un modo che sfugge alla maggior parte della concorrenza. Ci sono due finiture standard (bianco lucido e grafite satinato metallizzato), con però l’opzione di finiture personalizzate spendendo circa 1000 euro in più per una coppia di Three.

Kii Audio Three

Compatibilità

Trattandosi di diffusori da stand, dovrete fornire ai Kii Audio Three supporti adeguati e le insolite proporzioni degli speaker portano a ben poca scelta al di fuori degli stand dedicati (e sono altri 1000 euro). Sono stand a due colonne costruiti in metallo e molto solidi che permettono inoltre un’efficace gestione dei cavi per mantenere le cose in ordine. La piastra superiore del supporto si inserisce ordinatamente in un inserto nella base dei Three, che rimangono appoggiati sulla base grazie a delle strisce di gomma.

Grazie alla dispersione controllata delle basse frequenze i Three si dimostrano sorprendentemente disinvolti sul posizionamento in modo che possano suonare bene vicino a un muro o vicino ad un angolo, posizioni che farebbero suonare la maggior parte dei rivali gravemente sbilanciati. Questo non vuol dire che non ci voglia però un po’ di attenzione. Mentre una posizione vicina a un muro può andare bene per ottenere una buona resa complessiva, abbiamo finito col posizionarli a 80 cm dalla prete di fondo nella nostra stanza d’ascolto, angolandoli leggermente verso la posizione di ascolto. Un set-up che si traduce in un’immagine stereo ampia, ben focalizzata e bilanciata.

Questi sono inoltre diffusori straordinariamente trasparenti e quindi i riflettori sono puntati soprattutto sulle sorgenti. Per la maggior parte del tempo abbiamo usato il nostro streamer audio di riferimento Naim NDS/555PS, ma non abbiamo disdegnato un MacBook Pro da 13’’ con installato il software di riproduzione musicale Audirvana e un sacco di musica ad alta risoluzione), che abbiamo connesso tramite USB al Kii Control. Per sfruttare la connessione ottica infine, abbiamo rispolverato il lettore CD Cyrus CDi.

Kii Three

Qualità audio

Per molti versi i Kii Audio Three sono diffusori spettacolari. Non ricordiamo infatti di aver ascoltato speaker attivi che suonano in modo così agile e preciso, in particolare sulle basse frequenze. Tutti gli sforzi per controllare la dispersione dei bassi si rivelano proficui, dando ai Three una prestazione in gamma bassa straordinariamente pulita ed estesa.

Ce ne siamo accorti facendo partire i soliti brani di riferimento per testare i bassi, ovvero Angel dei Massive Attack e Like a Dog Chasing Cars di Hans Zimmer e i diffusori non hanno fatto una piega. Offrono una quantità impressionante di bassi per essere diffusori di dimensioni così ridotte e li accompagnano a un impatto notevole. Insieme a tutta questa muscolarità c’è però anche un buon grado di raffinatezza, con i Three che seguono la meravigliosa linea di basso di Moondance di Van Morrison con delicatezza e verve.

Hanno inoltre volume a iosa. Kii Audio riporta un picco massimo di pressione sonora di 115 dB, il che è impressionante e del tutto credibile considerando i nostri test. Aumentate il volume di uscita e i Three rimangono notevolmente puliti e privi di fluttuazioni, mantenendo distorsioni inevitabili a livelli molto bassi.

Kii Three

Passiamo alla Quinta Sinfonia di Beethoven e apprezziamo subito il punch dinamico e la capacità di questi speaker di tracciare una moltitudine di elementi strumentali senza confusione. I Three suonano brillantemente organizzati e mantengono una compostezza ideale anche quando la musica diventa molto esigente. Possono fornire un suono su larga scala con un’autorità che va molto al di là della concorrenza di e con una chiarezza che molti rivali non riescono a raggiungere.

Da un punto di vista timbrico sono incredibilmente uniformi e neutri e se la resa non sembra del tutto ideale nel vostro ambiente di ascolto, ci sono abbastanza regolazioni da bilanciare le cose. A differenza dei controlli analogici tradizionali, non è necessario pagare un prezzo in termini qualitativi utilizzando il DSP dei Three. La trasparenza e la risoluzione rimangono infatti di alto livello.

Questi diffusori stabiliscono standard altissimi anche in altri modi. Se siete alla ricerca di agilità, precisione, basso e tanta potenza da piccoli diffusori che suoneranno bene in qualsiasi stanza, li avete trovati. Tutto perfetto quindi? Non proprio. Il controller di Kii ha molti vantaggi pratici e offre un notevole aumento della chiarezza anche con preamplificatori di assoluto livello come il nostro fido Gamut D3i, ma usarlo equivale a una perdita di calore naturale e di corposità. Strumenti e voci suonano più sottili e meno convincenti nonostante la pulizia extra della presentazione.

Kii Audio Three

Ma indipendentemente dal fatto che il Kii Control sia utilizzato o meno, i Three mostrano certi limiti in alcune aree. Sebbene rimangano brillanti nel definire i confini principali delle note, non rendono la trama dei suoni nel modo in cui ci saremmo aspettati, né trasmettono sfumature dinamiche con grande convinzione. La combinazione di questi due aspetti fa sì che la straordinaria voce Nina Simone non tocchi completamente le nostre corde emotive anche con una canzone immortale come Strange Fruit, mentre il Claire De Lune di Debussy manca un po’ del suo solito alone magico.

Aggiungete poi la difficoltà nel farci muovere i piedi con Don’t Stop Till You Get Enough di Michael Jackson a causa di una precisione ritmica non proprio impeccabile, e avete diffusori incredibilmente facili da ammirare ma non così facili da amare.

Verdetto

Quello dei Kii Audio Three rimane un progetto sorprendentemente ambizioso che riesce a primeggiare nella maggior parte delle aree di ascolto. Tecnicamente sono poi frutto di scelte ingegneristiche molto intelligenti e inedite e solo qualche limite in fase di “calore” e dinamica impedisce loro di raggiungere la massima valutazione, soprattutto perché parliamo di diffusori attivi che costano comunque 11600 euro con il Kii Control e poco più di 10000 euro senza.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Riassunto

Difficile trovare gravi difetti nei diffusori attivi Kii Audio Three, a cui manca solo un po’ di calore e di attenzione dinamica per fare il colpaccio.

Pro
Sound eccezionalmente pulito, preciso e agile
Prestazioni superbe in gamma bassa
Permettono una collocazione molto libera
Design innovativo

Contro
È più facile ammirarli che amarli veramente
Il prezzo non aiuta

Scheda tecnica
Woofer: 4 x 6,5 pollici
Driver midrange: 1 x 5 pollici
Tweeter: 1 x 1 pollice
Amplificazione: 6x250W
Risposta in frequenza ± 0,5 dB: 25 kHz, 20 Hz -6 dB
SPL: 115dB
Dimensioni (LxAxP): 20x40x40 cm
Peso: 19 kg
Ingressi: analogici, AES/EBU, KiiLink
Prezzo: 5090 euro singolo diffusore, 10179 la coppia, 11600 per il kit comprendente il Kii Control, venduto anche separatamente al prezzo di 1427 euro
Sito del produttore: www.kiiaudio.com
Distributore italiano: www.smapaudio.com

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