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La rivincita dei supporti fisici ai tempi del Covid-19

Bloodshot

Con l’emergenza in corso, molti film sono finiti direttamente in streaming. Le versioni fisiche appaiono comunque programmate. La qualità paga ancora quindi

Covid-19. Viviamo tempi difficili, si sa. E sebbene rispetto un mese fa la situazione stia dando qualche segnale di miglioramento, le sale cinematografiche sono ancora lungi dal tornare operative. Va tenuto conto, del resto, che luoghi di forte assembramento come cinema, teatri e stadi saranno con ogni probabilità gli ultimi a riaprire, con i dovuti accorgimenti del caso, alla fine di questa tragedia che ha colpito il mondo e l’Italia in particolare.

Inevitabili le pesanti ripercussioni dovute al corona virus e alla malattia Covid-19 sui film in programmazione, fisicamente impossibilitati all’uscita in sala. L’impiccio per i distributori è divenuto quindi pressante, dal momento che ogni mancata uscita si configura come una perdita di incassi preventivati non da poco. Allo scopo di mitigare la grave situazione, nel tentativo di salvare il salvabile, alcuni hanno reso disponibili anticipatamente i prodotti sulle varie piattaforme streaming: è il caso della Disney in USA con Onward, della Universal con Trolls 2 e L’uomo invisibile e della Sony con Bloodshot.

Bloodshot

Le strategie di releasing ai tempi del Covid-19 risultano variegate: chi lo aggiunge alla sua piattaforma di default, chi lo propone a noleggio a prezzi “maggiorati” e chi invece lo tratta come fosse un normale titolo alla fine dello sfruttamento nei cinema. Al momento attuale, tuttavia, questi sono ragionamenti che si possono applicare solo ad un  ristretto numero di titoli, almeno per quanto riguarda il panorama di film internazionali. Dallo scorso 11 marzo infatti, a seguito del lockdown totale, doppiatori e aziende collegate sono bloccati in toto. Ergo solo i titoli già pronti a quella data (e non ancora altrimenti distribuiti) possono essere “sfruttati” con tale modalità. Tutti gli altri o si rimandano o si rendono disponibili in lingua originale con i sottotitoli. Nel primo caso con un evidente rischio di “cannibalizzazione” in seguito l’abnorme affollamento che ci sarà alla riapertura, nel secondo con un’inevitabile penalizzazione per le vendite.


Una scelta “dolorosa” che di certo non affligge i grossi blockbuster. Titoli come Mulan e Black Widow, ad esempio, sono stati rinviati per direttissima ma non (ancora) immessi nel circuito streaming. Evenienza che, specie nel caso di Mulan – per la quale oltretutto già esiste una localizzazione italiana -, non consentirebbe un rientro dei costi sostenuti. In pratica, per titoli di grosso calibro, la sala rimane (finanziariamente) un passaggio obbligato anche ai tempi di Covid-19.

Bloodshot

Un’interessante tendenza è rappresentata dalle ulteriori strategie di sfruttamento dei titoli “limbo” (quelli già localizzati, ma non distribuiti) che si stanno delineando. Dopo un iniziale tentativo di sfruttamento via streaming, sembra che ora si voglia passare anche attraverso la pubblicazione su supporto fisico. E’ il caso di Bloodshot, l’action fantastico con Vin Diesel, in uscita il prossimo 7 luglio su Dvd e Blu-ray (non è ancora chiara la disponibilità su UHD, opzione da non escludere per massimizzare gli introiti) con audio italiano in DTS-HD Master Audio. Stesso discorso per Onward, già in pre-ordine USA e nei prossimamente in Europa.

Ed è anche il caso de L’uomo invisibile, rilettura in chiave contemporanea del classico horror Universal, pianificato in USA su Dvd, Blu-ray e Blu-ray Ultra HD a fine maggio nonchè dato come prossimamente disponibile in Europa. Il caso di questo film è poi particolarmente interessante: il primo “esperimento” di visione cinematografica proposta via streaming. “Visione cinematografica” nell’accezione del costo: 20 dollarozzi per un noleggio di 48 ore, pari alla spesa in biglietteria di una famiglia di tre persone.

Bloodshot

Una formula commerciale efficace giusto in tempo di quarantena da Covid-19, quando il lockdown impedisce in toto assembramenti e riunioni domiciliari. Diversamente, nessuno potrebbe impedire a venti persone di ritrovarsi e godersi lo spettacolo al modico prezzo di 1 dollaro cadauno. Modalità alquanto stridente con il target di rientro delle spese. Per tacer della pirateria, la quale sentitamente ringrazia, rendendo a momenti disponibile on-line il film prima del provider ufficiale. Un problema che affligge comunque in egual misura ogni prodotto sbarcato on-line prematuramente.

Cosa se ne può concludere quindi? Che il sentiero per far tornare i conti anche ai tempi del Covid-19, volenti o nolenti, passarebbe ancora per le sale (ma che sono oggi e saranno a lungo chiuse) e per i nostri amati supporti fisici.

Evidentemente, qualità e collezionismo (leggasi possesso), non sono ancora sparite del tutto. Per tacere del lato finanziario: immaginiamo l’incontenibile felicità di chi ha pagato 20 cucuzze nel noleggiare un film in qualità streaming, alla scoperta di poterlo avere per 15 su supporto fisico nemmeno un mese dopo. Tra l’altro in qualità notevolmente superiore.

Una cosa che irriterebbe persino i digitalisti più intransigenti.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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