Si perde qualcosa rispetto al Q90R dello scorso anno, ma si guadagna anche tanto. Ecco perché il Samsung QE65Q95T rimane un TV eccellente
Samsung ha preso alcune strane decisioni riguardo alla sua gamma TV 2020 e, anche se non vogliamo impantanarci in un discorso sulle sigle dei vari modelli proprio all’inizio di una recensione, vale la pena capire dove si trovi questo QE65Q95T (2699 euro) all’interno del nuovo listino. Il TV 4K top di gamma dello scorso anno, il Q90R, inizialmente sembra essere stato sostituito non da uno, ma da due modelli: il Q90T e questo Q95T. La differenza tra i due è il sistema One Connect, che vede tutte le connessioni instradate attraverso un box separato: il Q95T ce l’ha e il Q90T (che costa 200 euro in meno) no.
Tuttavia, Samsung afferma che il Q90R è stato infatti sostituito dal Q800T, che è un modello 8K. Pertanto, dovremmo considerare il Q95T che abbiamo davanti a noi in sostituzione del Q85R dell’anno scorso. Una situazione a dir poco confusa. Se Samsung è così entusiasta di non vedere il Q90/95T come sostituto del Q90R, perché non chiamare semplicemente questo modello Q85T?
Quindi, cos’è alla fine dei conti il Q95T? È il migliore TV 4K nella gamma Samsung del 2020, ma è anche in qualche modo un declassamento sul miglior modello 4K dello scorso anno ed è difficile non rimanere delusi da tale prospettiva. D’altra parte, il suo prezzo di partenza è più basso di quello del Q90R e, soprattutto, rimane comunque un eccellente TV QLED.
Caratteristiche
Questo è un TV con una retroilluminazione Direct Full Array. Ma mentre il Q95T è valutato a 2000nits per la massima luminosità come il Q90R, il numero di zone di dimming è stato ridotto a qualcosa di più vicino a quello del Q85R. Samsung non rilascia numeri specifici, ma da quello che abbiamo capito il Q95T ha solo circa un quarto del numero di zone di dimming del Q90R, cosa che potrebbe avere un grande impatto sul contrasto. Il Q95T tuttavia ha uno schermo antiriflesso e la tecnologia introdotta da Samsung l’anno scorso che assicura un ampio angolo di visione (uno dei punti deboli degli LCD, anche QLED, rispetto all’OLED).
Troviamo anche una nuova versione del Quantum Processor 4K, che offre nuove funzionalità come Ultimate Precision Processing, progettata per ridurre il banding in contenuti a bassa risoluzione, e aggiornamenti a funzionalità esistenti come Texture Creation (per maggiori dettagli percepiti) e Active Tone Mapping. Anche il sistema audio ha goduto di una certa attenzione grazie a ben otto driver, due in più rispetto al Q90R e quattro in più rispetto al Q85R. Samsung si riferisce a questa disposizione come 4.2.2, ma i numeri non dovrebbero essere interpretati come se fosse un sistema Dolby Atmos. Invece, abbiamo a che fare con quattro driver per i medi, due woofer e due tweeter.
Due dei driver mid sono posizionati insieme ai due woofer nella parte inferiore dello chassis e gli altri due medi e i tweeter sono nella parte superiore. Samsung afferma che questo set-up, che chiama Object Tracking Sound, produce un suono più grande, più aperto e più uniforme. Anche se suona come Atmos, è importante notare che il TV non riproduce effettivamente le tracce audio in Atmos, anche se le passerà da una sorgente esterna o un’app di streaming integrata a un sistema audio dedicato tramite HDMI eARC.
I TV 4K di Samsung continuano a mancare della certificazione HDMI 2.1 ufficiale, ma troviamo praticamente tutte le feature principali di questo standard tra cui eARC, supporto per VRR (frequenza di aggiornamento variabile), ALLM (modalità automatica a bassa latenza), 4K con frequenze di aggiornamento fino a 120Hz e metadati dinamici (ricordiamo che Samsung utilizza HDR10+ e non Dolby Vision). L’unica parte mancante della specifica HDMI 2.1 è il supporto per 8K, che ha piuttosto senso per un TV 4K.
Le quattro prese HDMI sono alloggiate (insieme a tre USB, un’uscita audio ottica ed entrambe le prese per antenna e satellite) nel box esterno One Connect, collegato al TV da un singolo e sottilissimo cavo. Anche l’alimentazione viene inviata al TV in questo modo, con lo schermo stesso che non necessita di una connessione diretta a una presa a muro.
Abbiamo da tempo ammirato l’eleganza tecnica e la pulizia del sistema One Connect ma, se siete meno innamorati di noi, potete risparmiare qualcosa e acquistare il Q90T. Samsung afferma che le prestazioni sono identiche e che il telecomando è l’unica altra differenza: il Q90T viene infatti venduto con un’unità di controllo piuttosto basica e anonima, mentre il Q95T viene fornito con un elegante dispositivo d’argento che vanta anche un microfono incorporato per il funzionamento tramite Bixby, Alexa o (presto) Google Assistant.
Tizen di Samsung è stato il nostro sistema operativo preferito per un po’ e quindi non è sorprendente che sia cambiato pochissimo per il 2020. È passato dal bianco a una gradevole sfumatura di blu per ridurre l’affaticamento degli occhi e le icone sono state ridotte in modo da raggrupparne più insieme, ma a parte ciò è sempre lo stesso (e ottimo) Tizen. Tra le app più recenti segnaliamo Apple TV e Disney+ e non manca il supporto ad AirPlay 2 per streammare sul TV qualsiasi contenuto da un dispositivo iOS o Mac.
Se doveste posizionare il Q95T e il Q90R fianco a fianco, fareste fatica a individuare le differenze. Mentre le dimensioni variano leggermente (il Q90T è più sottile di 5 mm), entrambi i modelli hanno i bordi spessi e piatti che rendono il televisore simile a una grande cornice high-tech quando montato a parete e un piedistallo in stile iMac molto elegante.
Qualità video
Prima di sedervi sul divano e di godervi un film sul Q95T, è importante modificare alcune impostazioni, prima di tutto per disattivare le funzioni di risparmio energetico: le troverete nei menu alla voce Soluzione Eco. E mentre l’impostazione Immagine adattiva è migliore di prima nel modo in cui regola l’immagine secondo le condizioni di illuminazione ambientale, preferiamo ancora disattivarla.
Se state guardando contenuti in HDR e usando il preset Standard, ci sono davvero solo un paio di altre impostazioni che probabilmente sentirete la necessità di sperimentare: Local Dimming e l’elaborazione del movimento. Con il primo, la nostra preferenza è quella di passare da Standard ad Alto, anche se così facendo si disabilita l’Active Tone Mapping. Non solo Alto produce un’immagine più incisiva, ma evita la comparsa di effetti di sfarfallio attorno a oggetti luminosi su sfondi scuri come i nomi del cast nei titoli di coda, cosa che abbiamo notato scegliendo Standard.
Le impostazioni di elaborazione del movimento predefinite sono un problema maggiore, in quanto producono un notevole luccichio di fronte a movimenti anche leggermente imprevedibili. Detto questo, la gestione del movimento nativa del TV è di gran lunga migliore rispetto a prima, quindi disattivando completamente l’elaborazione del movimento o optando per l’impostazione personalizzata si ottengono risultati eccellenti. Optiamo appunto per Personalizzato, in quanto questa impostazione prende la naturalezza nativa della gestione del TV e aggiunge fluidità e nitidezza senza introdurre alcuna artificialità. In effetti, questa è probabilmente la miglior gestione del movimento che abbiamo visto negli ultimi anni in un TV che non sia un Sony.
Dopo aver apportato le nostre modifiche, inseriamo l’Ultra HD Blu-ray di It nel nostro Oppo UDP-203 e siamo immediatamente soddisfatti dei risultati. Le parti più luminose dell’immagine del Q95T sono notevolmente meno luminose di quelle del Q90R, presumibilmente perché il numero relativamente basso di zone di oscuramento significa che deve essere più cauto in termini di contrasto, ma c’è ancora un sacco di impatto, in particolare con il Local Dimming impostato su Alto.
C’è anche un certo grado di autenticità e naturalismo nell’immagine che mancava ai predecessori del Q95T. I colori hanno una rara profondità e ricchezza, i bordi di oggetti e personaggi sono nitidi e creano un’immagine straordinariamente solida senza apparire forzata. Infine il dettaglio, chiaro e strutturato ma mai esagerato. Anche i livelli di nero sono eccellenti, quasi quanto quelli che otterreste da un OLED e con dettagli più che sufficienti per scavare tra le trame viscose e i riflessi nelle fogne sotto Derry. Non c’è nemmeno traccia di blooming o di altre incoerenze a livello di retroilluminazione. Nessun elemento dell’immagine ci distrae lasciandoci liberi di essere assorbiti da ciò che stiamo guardando.
Passiamo al Blu-ray di Drive e il Q95T continua a offrire un’ottima resa, anche se qui apportiamo alcune modifiche aggiuntive riducendo la nitidezza, impostando Contrast Enhancer su Alto e riducendo il Shadow Detail. L’immagine risultante è deliziosa, combinando impatto e tridimensionalità con neri e colori profondi e contrastanti. È un’immagine ricca e vibrante, ma rimane anche quella naturalezza vista con materiali in 4K-HDR e le tonalità della pelle sono rese molto bene. I livelli di dettaglio sono di nuovo superbi, con il volto caratteristico di Bryan Cranston riproposto con capelli e rughe intatti.
Passate alla definizione standard e il Q95T rende decente persino i contenuti su DVD e digitale terrestre. Considerando il segnale a bassa risoluzione, l’immagine è pulita, controllata e vibrante senza essere eccessivamente vivida. I gamer saranno inoltre lieti di leggere che i televisori Samsung 2020 hanno un input lag persino inferiore rispetto a quello dei loro predecessori. Non siamo sicuri che dovessero essere più “veloci” di prima, ma una latenza di 10 ms è davvero un record per un TV e anche se ci sono alcune impostazioni proprie per il gaming, alla fine preferiamo non utilizzarle.
Qualità audio
Il nuovo sistema audio a otto driver di Samsung è un aggiornamento di indubbia solidità. Il palcoscenico sonoro è più ampio, più pieno e più spazioso di prima e ci sono peso e dinamica in quantità decenti. Tutto ciò si combina per rendere le tracce audio dei film più coinvolgenti ed eccitanti, ma non c’è mancanza di chiarezza o attenzione quando si guardano contenuti quotidiani come i telegiornali.
Detto questo, l’audio diventa un po’ aspro quando si alza il volume e c’è ancora una leggera artificialità in gamma bassa di cui i TV con woofer fisicamente più grandi non soffrono. Questo è innegabilmente un passo nella giusta direzione e secondo gli standard dei televisori a questo prezzo il Q95T offre una buona prestazione audio, ma consigliamo comunque di associare il vostro nuovo TV a un sistema audio dedicato.
Verdetto
Quest’anno Samsung ha scelto di concentrarsi ancora di più sui suoi TV 8K, nella misura in cui mentre il Q95T è il migliore TV 4K che l’azienda produce, non è il migliore TV 4K che l’azienda potrebbe realizzare. Questo è deludente, certo, ma nel complesso siamo sempre di fronte a un TV eccellente, che offre un miglioramento rispetto al Q90R sotto molti punti di vista (audio, gestione del movimento) ma che, dall’altra parte, risulta leggermente inferiore al modello dello scorso anno come gestione della retroilluminazione.
Va anche detto il Q95T costa meno del Q90R e quindi, bilanciando differenze positive e negative, dobbiamo ammettere che Samsung ha comunque fatto un ottimo lavoro con questo suo nuovo top di gamma QLED 4K. Rimane da vedere come il Q95T si porrà (anche come prezzo) nei confronti dell’OLED CX di LG. Lì sì che sarà una bella sfida.
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Sommario
Si perde qualcosa rispetto al Q90R dello scorso anno, ma si guadagna anche tanto. Ecco perché il Samsung QE65Q95T rimane un TV eccellente.
Pro
Immagine ricca, solida e naturale
Ottima gestione del movimento
Audio migliorato rispetto allo scorso anno
Contro
Il Q90R del 2019 gestiva meglio la retroilluminazione
Scheda tecnica
Tipologia: TV LCD-QLED 4K
Diagonale: 65’’
Sistema operativo: Samsung Tizen
Formati HDR: HDR10, HDR10+, HLG
HDMI: 4
USB: 3
Ottica: 1
Prezzo: 2699 euro
Sito del produttore: www.samsung.com/it/
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