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Streamer economici: svecchiamo il nostro vecchio stereo spendendo poco

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Vi proponiamo tre streamer standalone con prezzi da 99 a 150 euro per ringiovanire il vostro sistema hi-fi tradizionale e passare al lato oscuro della musica in streaming

Ci sono molti modi per portarsi a casa uno streamer audio spendendo poco e senza dover per forza ricercare tra l’usato un Chromecast Audio (che Dio l’abbia in gloria) o doversi destreggiare con configurazioni e moduli audio di un Raspberry Pie (soprattutto per chi è completamente a digiuno in materia). Per fortuna ci sono in commercio streamer estremamente economici fatti e finiti, che non necessitano quindi chissà quale know-how per funzionare.

Certo, parlare di uno streamer audio standalone di questo tipo nel 2022 fa un po’ strano, ma se volete portare lo streaming audio su un vecchio sistema Hi-Fi o su speaker attivi ma non wireless, “ringiovanendo” così la vostra esperienza musicale, questi streamer economici possono rivelarsi molto utili grazie anche alla loro versatilità, anche se capiamo che in un’era dominata da speaker Bluetooth e amplificatori con streamer integrato uno streamer di questo tipo possa suonare come qualcosa di antiquato.

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Partiamo con il Wiim Mini, probabilmente il modo più economico (99 euro) e semplice per aggiungere Bluetooth, Spotify Connect, Tidal Connect e Apple AirPlay 2 a un sistema hi-fi. Basta connettere il Mini alla rete Wi-Fi domestica, collegarlo a un amplificatore (o DAC), configurare il tutto in tre minuti tramite l’app mobile Wiim Home e si è pronti per entrare nel mondo dello streaming audio.


All’interno di questo dispositivo estremamente compatto (7 cm di diametro) troviamo un DAC di Texas Instruments che, pur senza raggiungere chissà quali vette sonore considerando il prezzo, offre supporto per file PCM fino a 24 bit/192 kHz, mentre manca quello per file DSD e MQA (ma a 99 euro non ce l’aspettavamo nemmeno). L’uscita analogica è presente sotto forma di una presa jack da 3,5 mm, mentre per chi è già in possesso di un DAC esterno, il Wiim Mini offre un’uscita TOSLINK che però, in attesa di un aggiornamento firmware apposito che “sblocchi” i 192 kHz, ricampiona tutto a 48kHz.

A completare il set di funzionalità di Wiim Mini ci sono un ingresso analogico da 3,5 mm, un microfono che aiuta a sincronizzare la riproduzione AirPlay 2 multi-room, controlli touch capacitivi per volume e riproduzione/pausa e l’integrazione di Siri/Alexa. L’unica assenza di un certo peso da sottolineare è quella della porta Ethernet, che lascia al solo Wi-Fi la possibilità di connettersi alla rete domestica, ma anche a livello di Bluetooth troviamo solo il codec AAC (niente aptX o LDAC). Nonostante questi limiti, il Wiim Mini è lo streamer audio dal miglior rapporto qualità-prezzo che possiate trovare oggi sul mercato, pur dovendosela vedere con un rivale temibile come l’Audio Pro Link 1.

Ne avevamo già parlato tre anni fa (giusto per far capire che non si tratta di un modello recentissimo), ma torniamo a farlo volentieri oggi perché, nonostante il prezzo leggermente più alto di quello del Wiim Mini (lo trovate online a partire da 120 euro), l’Audio Pro Link 1 è un’altra proposta interessante per chi cerca uno streamer plug’n’play economico e ben suonante che, per prima cosa, integra una porta Ethernet nel caso non andaste molto d’accordo con il Wi-Fi, ma rinuncia purtroppo a Tidal Connect.

L’Audio Pro Link 1 consente di portare lo streaming audio su qualsiasi impianto hi-fi. Si collega semplicemente al sistema hi-fi esistente tramite uscite ottiche analogiche o digitali e si connette alla vostra rete tramite Ethernet o Wi-Fi. Grazie l’app dedicata di Audio Pro, configurare un sistema multi-speaker in casa è estremamente semplice e, una volta configurato il tutto, si può iniziare fin da subito a riprodurre musica in streaming dallo smartphone o dal tablet. Come supporto e livello di streaming troviamo Bluetooth, AirPlay e Spotify Connect, mentre tramite app si può accedere anche a Deezer, Qobuz e Tidal.

Con la terza e ultima proposta saliamo un po’ di prezzo (150 euro), ma l’Audioengine B-Fi (versione Wi-Fi del B1) ha in effetti qualcosa in più rispetto ai primi due streamer appena trattati. Questo streamer si connette alla vostra rete wireless tramite l’app Audioengine Connect e si collega fisicamente al vostro sistema stereo tramite uscita ottica o RCA. Il B-Fi utilizza un processore ARM AP8064 e, per la conversione da digitale ad analogico, si affida a un DAC ES9023.

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All’interno dell’app, toccando il nome del vostro sistema, si accede alla musica memorizzata localmente sullo smartphone o tablet, nonché a servizi come Apple Music, Spotify e Tidal. Il B-Fi è compatibile con lo streaming AirPlay, DLNA e UPnP e, una volta impostato, potete trasmettere l’audio da app come Qobuz nel caso vogliate uno streaming di qualità lossless.

È possibile riprodurre file anche a risoluzione più elevata, ma la massima profondità di campionamento/frequenza di campionamento tramite B-Fi è 16 bit/44,1 kHz (qualità CD insomma). Manca purtroppo una porta Ethernet e, se volete avventurarvi nell’alta risoluzione avrete bisogno di un DAC hi-res, ma nel complesso la qualità audio del B-Fi ci ha convinti di più rispetto a quanto offerto dai modelli di Wiim e Audio Pro, anche se ciò significa spendere qualcosina di più.

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