Una spettacolare serie TV sugli anni ’70 tutta sex, drugs & rock’n’roll prodotta da Scorsese e Mick Jagger. Blu-ray con pochi extra ma tecnicamente valido.
Per anni Martin Scorsese e Mick Jagger dei Rolling Stone avevano intenzione di collaborare per un film sull’epoca d’oro musicale degli anni ’70, progetto che si è concretizzato in Vinyl, espandendosi a serie TV grazie a HBO e al produttore/sceneggiatore Terence Winter, già collega di Scorsese per Boardwalk Empire e The Wolf of Wall Street. Eccoci allora catapultati nelle peripezie di Richie Finestra, boss di una casa discografica sull’orlo del fallimento che sta per essere venduta a una grossa label tedesca. Ma Richie, sotto gli effetti della droga e di uno scatenato concerto rock “ha un’epifania” e contro ogni logica decide di seguire il sogno e rendere di nuovo grande la sua American Century records dando la caccia a nuovi artisti. Tuttavia lo stato mentale alterato in balia di alcool e droga di Richie non aiuta i suoi compagni d’etichetta (e la moglie) a trovare la necessaria stabilità e, anzi, lo cacceranno presto in guai seri. Tra i comprimari spiccano il socio “riflessivo” Zak Yankovich (Ray Romano), la compagna di Ritchie, Devon (Olivia Wilde), la giovane e ambiziosa Jamie (Juno Temple) e Kip Stevens (James Jagger… figlio di Mick Jagger), leader di una proto-punk band individuata proprio da Jamie.
Vinyl riesce a immergere completamente nell’atmosfera sex, drugs & Rock’n’roll di quegli anni, scandita da fantastici numeri musicali che si ritagliano ampi spazi nella narrazione, abbracciando non solo il rock ma anche la disco music e il soul. Non mancano ovviamente i riferimenti e omaggi a personaggi di primo piano del periodo come Andy Warhol, Elvis, David Bowie, i Led Zeppelin e Alice Cooper, per citarne alcuni. Tecnicamente ineccepibile e ben recitata, la serie trova il suo unico limite in una narrazione un po’ spezzettata, che sembra anch’essa sotto l’influsso di droghe nel passare senza soluzione di continuità da momenti concitati e climax sul punto di esplodere a momenti di calma e toni riflessivo/depressivi che generano qualche calo di tensione. Purtroppo la produzione della serie è stata interrotta, pertanto bisogna accontentarsi di un finale “provvisorio” che chiude un segmento narrativo importante ma lascia in sospeso elementi di conflitto tra i personaggi che sarebbe stato interessante veder sviluppati in una seconda stagione. A prescindere da questo, il tuffo in questi 600 minuti di anni ’70 vale decisamente la pena.
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