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Scandalo audio – Spazio su disco e disparità europee

spazio e disparità europee

Continuiamo a indagare sui motivi che inducono le major a proporre tracce lossy italiane su Blu-ray e UHD 4K. E’ un problema di spazio su disco? Perché è sempre l’italiano a pagarne le conseguenze?

“Moltissime volte abbiamo constatato come in fase di authoring non vengano ottimizzate tutte le risorse offerte dal formato Blu-ray – sia di banda che di spazio su disco disponibile – preferendo lasciare inutilizzati molti Gigabyte che potrebbero essere invece utilizzati per codifiche audio superiori…”

Citiamo nuovamente il testo della petizione “Miglior audio italiano per le edizioni Blu-ray Disc” per analizzare un’altra motivazione indicata da alcuni operatori per giustificare l’utilizzo di tracce audio compresse per le lingue diverse dall’inglese: la carenza di spazio su disco.

Se pensiamo al DVD, sappiamo bene che comprimere un film accompagnato da molte tracce audio poteva avere conseguenze nefaste in termini di compressione video, con l’insorgere di pixelature evidenti. Con il passaggio al Blu-ray e ai codec AVC e VC-1, più efficienti dell’MPEG2, arrivare a riempire “fino all’orlo” dischi da quasi 50Gb di spazio è un esercizio riservato a una piccola quantità di edizioni.


Le eccezioni sono spesso rappresentate dalle edizioni 3D di diversi titoli, che necessitano di molta banda per codificare in MVC i frame destro e sinistro degli occhialini 3D. Se in questi dischi lo spazio è sfruttato nella quasi totalità, perchè almeno nelle edizioni 2D non sfruttare lo spazio residuo per offrire codifiche lossless anche in altre lingue, compresa la nostra? E’ il caso di Prometheus, per fare un esempio, che nella versione 2D presenta diversi GB inutilizzati.

Prometheus

Warner per l’edizione 2D di  Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate, lascia più di 10 Gb inutilizzati su disco e utilizza un bit-rate medio totale (audio+video) di 33 Mb/s, quando lo standard permetterebbe di arrivare fino a 54 Mb/s (senza toccare il video, che resta codificato un’unica volta per tutte le edizioni). Qui peraltro, come in Interstellar, emerge una disparità di trattamento con la Francia: entrambi i film sono infatti dotati di audio lossless non solo in inglese ma anche in francese (DTS-HD Master Audio).

Oppure American Sniper, che offre per francese e tedesco un’inedita codifica Dolby Digital Plus 7.1.4 che contiene l’estensione Atmos con i 4 canali aggiuntivi, soluzione ingegnosa che consente di risparmiare spazio in termini di banda (1280 kbps), ma anche in questo caso l’italiano è tagliato fuori. Come è escluso dall’upgrade di cui stanno godendo francesi e tedeschi sui dischi Ultra HD Warner di imminente uscita come Pacific Rim e Jupiter – il destino dell’universo (entrambi gli idiomi infatti saranno codificati in DTS-HD Master Audio).

spazio su disco Blu-ray Warner

Universal ha adottato a lungo la codifica DTS 5.1 half rate per l’italiano e gli altri idiomi oltre all’inglese, ma ultimamente ricorre al Dolby Digital 5.1 a 448 kbps, salvo qualche sporadica eccezione come il recente caso di Il cacciatore e la regina di ghiaccio e pochi altri titoli come le due parti di Hunger Games – Il canto della rivolta (DTS-HD MA 7.1), Hunger Games – La ragazza di fuoco (DTS-HD MA 5.1) e dello sci-fi Oblivion (DTS-HD High Resolution 7.1).

Purtroppo non ci sono segnali incoraggianti per il 4K, i primissimi titoli Universal e Paramount infatti sono tutti proposti in un mesto Dolby Digital 5.1 per tutte le lingue ad eccezione dell’inglese. Sui nuovi supporti UHD Blu-ray da 66 e 100 Gb davvero lo spazio su disco può essere una discriminante? Almeno per i film più recenti, per gli idiomi europei più diffusi le tracce lossless dovrebbero essere una prerogativa.

Hunger Games DTS-HD MA

Per Sony Pictures abbiamo già segnalato, ma vale la pena ricordare, la grottesca situazione di trovare nella stessa confezione un Blu-ray con audio DTS-HD Master Audio e l’equivalente disco UHD in Dolby Digital 5.1: sono i casi di Zona d’ombra, Risorto, Humandroid, Ghostbusters, Salt, I Puffi 2 e Hancock (quest’ultimo Dolby True HD su Blu-ray e DD 5.1 su UHD).

La situazione più paradossale la troviamo però in Labyrinth: l’edizione Blu-ray del 2009 conteneva infatti l’italiano in Dolby True HD 5.1, mentre la nuova edizione del 30° anniversario offre su Blu-ray e UHD un mix Dolby Digital 5.1. E pensare che ai tempi degli esordi del Blu-ray, Sony Pictures proponeva tutte le tracce audio addirittura in PCM 5.1 non compresso…

Il video va avanti mentre l’audio, per noi italiani, va clamorosamente indietro.

Labyrinth confronto
confronto Blu-ray Labyrinth del 2009 e UHD/Blu-ray 30° anniversario

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