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A tu per tu con la B&W Formation Bar e il Formation Bass

formation bar

Abbiamo ascoltato la nuova soundbar Formation Bar di B&W abbinata al subwoofer Formation Bass. Coppia vincente? Sì, ma con qualche limite.

Il sistema multi-room wireless Formation di B&W ha qualcosa per tutti, compresi i fan dell’home cinema. La Formation Bar (e non ci vuole molto per capirlo) è una soundbar, mentre il Formation Bass è un subwoofer splendidamente compatto. Sono due prodotti separati e non è necessario usarli entrambi insieme, ma dopo averli sentiti all’opera nell’evento di lancio organizzato da B&W, li abbiamo raggruppati in questo unico articolo per comodità.

Design

Da un punto di vista estetico la gamma Formation ci piace molto e questi due prodotti non fanno eccezione. Anche perché parliamo di una soundbar da 1200 dollari e di un subwoofer da 999 dollari di listino (i prezzi italiani, lo ricordiamo, non sono stati ancora comunicati da Audiogamma) e difficilmente B&W sbaglia nel design dei suoi prodotti. La Formation Bar è lunga ben 124 cm, ovvero 6 cm in più della già “ingombrante” Sony HT-ST5000. È insomma una soundbar rivolta a utenti con grandi TV e molto spazio a disposizione e può essere montata a parete; decisamente meno impegnative invece le misure delle profondità e altezza, entrambe di 10 cm.

Al contrario il Formation Bass (25x28x26 cm) è più compatto per gli standard odierni dei subwoofer, ma sembra in effetti perfetto per la partnership con una soundbar sottile piuttosto che con un sistema audio surround 5.1. Il design a doppio driver ci ricorda istantaneamente il leggendario e pluripremiato B&W PV1, semplicemente uno dei migliori subwoofer che abbiamo mai testato. E questa somiglianza è certamente di buon auspicio.


Caratteristiche

L’intera suite di prodotti Formation di B&W usa una rete wireless mesh proprietaria per garantire la sincronizzazione istantanea su tutti i vostri dispositivi e in tutte le stanze della casa (se volete puntare sul multi-room), senza poi dimenticare che una rete di questo tipo non interferisce con il vostro Wi-Fi domestico.

La Formation Bar, come il resto della gamma, è compatibile con Bluetooth aptX HD, Apple AirPlay 2 e Spotify Connect, è predisposta per Roon e può essere utilizzata con l’app mobile di B&W. Non trasmettendo direttamente la musica a un subwoofer, il Formation Bass ha solo la connettività di rete necessaria per essere utilizzato in collaborazione con la soundbar, nel caso voleste aggiungere un po’ di grinta in più al sistema audio del TV. Il Formation Bass integra un amplificatore digitale, DSP e Dynamic EQ, con 250 watt di potenza in uscita che alimentano due driver da 6,5 pollici. Sarà poi pure compatto, ma a 12,5 kg di peso è un subwoofer che promette ottime prestazioni.

All’interno della Bar sono invece presenti nove altoparlanti tra 3 tweeter a cupola doppia da 1’’ e sei driver mid/bass in fibra di vetro da 2,6’’, identici a quelli della serie di diffusori B&W 600. Sei amplificatori digitali da 40 watt forniscono una potenza più che adeguata e la soundbar ha anche DSP e Dynamic EQ. La connettività si presenta purtroppo solo sotto forma di una connessione ottica e quindi manca l’HDMI. Di conseguenza non c’è nemmeno supporto per i formati audio a oggetti come Dolby Atmos o DTS:X (e nemmeno DTS), ma solo per il Dolby Digital.

Guardando il resto del mercato, la Bluesound Pulse Soundbar 2i (che costa decisamente meno) ha una porta HDMI, ma anche Sonos, che sosteneva da lungo tempo come l’HDMI non fosse fondamentale nelle sue soundbar, ora propone la soundbar Beam con HDMI. Beam, che costa circa quattro volte meno la Formation Bar, include anche l’assistente vocale Amazon Alexa (con Siri e Google Assistant che seguiranno), assente invece nella soundbar di B&W.

Qualità audio

Per il prezzo a cui è proposta, la Formation Bar presenta insomma caratteristiche un po’ deludenti come feature e connessioni, ma a livello audio come siamo messi? Alla presentazione di B&W abbiamo visto e ascoltato alcuni spezzoni di film e clip musicali sia con la sola soundbar in funzione, sia in abbinamento con il subwoofer. Mentre è sempre difficile trarre troppe conclusioni con così poco tempo a disposizione, siamo rimasti positivamente colpiti. Dopotutto B&W ha assicurato che la stessa squadra che ha lavorato sui diffusori della gamma 800 ha sviluppato anche i prodotti sella serie Formation.

Eppure, in uno dei filmati iniziali che abbiamo visto la qualità audio non ci è sembrata eccellente (il tutto suonava un po’ piatto), mentre con le clip musicali la Bar ci ha convinti molto di più, offrendo un suono chiaro, dettagliato e decisamente musicale. Aggiungere il subwoofer ha portato inevitabilmente un po’ di peso, grazie a note ben focalizzate e a un deciso aumento di ampiezza portato al suono generale. Passando infine a una spettacolare scena d’azione tratta dall’ultimo capitolo di Mission Impossible, il sistema suonava estremamente preciso e dinamico.

Verdetto iniziale

Un sistema wireless completo per tutta la casa di un’azienda come Bowers & Wilkins dovrebbe essere eccitante per tutti coloro che apprezzano allo stesso modo le prestazioni audio e la praticità. L’aggiunta di una soundbar e di un subwoofer (con quest’ultimo che ricorda il famoso PV1) è musica per le orecchie del nostro cinema domestico.

Né la Formation Bar né il Formation Bass sono però economici e in particolare la Bar costa ben di più delle equivalenti offerte di Bluesound e Sonos, non avendone però la stessa completezza a livello di connessioni e feature. È poi vero che ci sono soundbar di Samsung e Sony con prezzi simili alla Formation Bar, che però, a differenza di queste rivali, non può contare sul supporto al Dolby Atmos e che quindi arriverà sul mercato con un limite (anzi, due considerando l’assenza di HDMI) da non sottovalutare.

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© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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