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ATC SCM50: un omaggio ai nostri diffusori di riferimento

ATC SCM50

Li usiamo da anni per testare elettroniche di alta gamma e finora non ci hanno mai traditi. Ecco perché amiamo così tanto gli ATC SCM50.

Utilizziamo da anni gli ATC SCM50 come diffusori di riferimento e li avrete spesso visti citati nelle recensioni di integrati o pre/finali di un certo livello ma anche (per puro divertimento) in alcuni test di prodotti meno pregiati che no costano come una Porsche. In tutto questo tempo, e con decine di elettroniche testate, gli SCM50 non ci hanno mai delusi. Questo perché i nostri diffusori di riferimento devono essere una finestra trasparente per le sorgenti e l’amplificazione che testiamo e questi ATC si adattano perfettamente allo scopo. In breve, sono diffusori hi-end (il prezzo in Italia è attorno ai 15.000 euro) che non colorano in alcun modo (se non in maniera proprio minima) il segnale che ricevono.

Con a soli 85dB/W/m, non sono diffusori sensibili, né sono un carico particolarmente difficile da pilotare, il che significa che anche gli amplificatori meno pregiati e più economici possono farli cantare fino a livelli di volume decenti, sebbene non spacca orecchie.

Costruzione

Confrontate gli SCM50 con la maggior parte dei rivali e, almeno sulla carta, sembra che non ci sia molto per cui esaltarsi. Sono dei grandi diffusori da stand a tre vie (il supporto è alto circa 25 cm) costruiti in modo abbastanza tradizionale. Non c’è niente qui che sembri particolarmente high-tech o innovativo sia nel design del diffusore, sia nei materiali utilizzati per i driver o per il cabinet.


Ma questo non dovrebbe essere considerato qualcosa di negativo. L’attenzione dell’azienda è sempre rivolta a un solido lavoro ingegneristico e un’attenta visione degli SCM50 rende chiaro tutto ciò. Tutti e tre i driver sono progettati e costruiti internamente. Questo è raro, visto che la maggior parte dei rivali acquista semplicemente driver da un grande fornitore OEM come Scanspeak o SEAS.

Queste non sono infatti unità ordinarie. Il background dell’azienda è saldamente radicato nel mondo Pro, dove affidabilità è un elemento essenziale. Ma questo non è l’unico obiettivo di ATC. Gli ingegneri dell’azienda britannica tengono in considerazione anche la bassa distorsione e l’abilità dinamica e hanno speso anni a sviluppare queste unità, mettendole in produzione solo quando sono sicuri che ogni casella sia stata spuntata. Quando i miglioramenti sono possibili, la società si adegua e non a caso gli SCM50 si sono evoluti non poco nel corso degli ultimi trent’anni.

ATC ha anche idee ben chiare sull’utilizzo di materiali per il cono come l’alluminio, non apprezzato perché “risuona”. Quindi non sorprende scoprire che il tweeter da 25 mm e l’unità midrange da 75 mm utilizzano entrambi diaframmi a cupola in tessuto ben schermati. Un woofer da 23 cm con una fibra rigida e un cono in resina si occupa dei bassi ed è regolato da una grande porta frontale. Nella parte posteriore ci sono tre set di terminali e quindi è possibile optare per una configurazione tri-wire o, meglio ancora, tri-amp.

In alternativa ATC propone diffusori attivi e offre varianti amplificate della maggior parte dei suoi prodotti. Gli SCM50 attivi costano poco più di 15000 euro e includono un totale di tre amplificatori per cabinet che assicurano fino a 350W di potenza. Considerando i vantaggi tecnici del funzionamento attivo e il prezzo di un finale standalone di fascia high-end capace di erogare così tanti watt, questa opzione sembra piuttosto allettante.

Per quanto riguarda invece l’estetica, ATC ha optato per un semplice cabinet rettangolare di legno alto 72 cm. Le finiture standard includono frassino nero, ciliegio, acero, rovere, palissandro e noce. La dimensione del singolo diffusore significa che avrete bisogno di un supporto piuttosto basso (non siamo infatti di fronte a speaker da stand di altezza tradizionale) e infatti ATC ne propone uno semplicemente perfetto.

Compatibilità

Qualsiasi diffusore di questo livello ha bisogno di un sistema adeguatamente capace per esprimersi al meglio. Come sorgenti usiamo il nostro streamer di riferimento Naim NDS/555 PS e il giradischi Innovation Wood di Clearaudio, con uno stadio fono Cyrus Phono Signature/PSX-R2 e l’amplificatore Gamut D3i/D200i, il tutto collegato con un mix di cavi di alta gamma di Chord Company e Audioquest.

Se dovessimo descrivere il suono dell’ATC in una parola, opteremmo per “onesto”. Questi diffusori infatti non aggiungono nessuna colorazione e non cercano nemmeno di rendere le cose più eccitanti aggiungendo un po’ di brillantezza in fascia alta o un po’ di pesantezza sui bassi. Cercano semplicemente di riprodurre il segnale fedelmente.

Se l’elettronica del vostro sistema o la registrazione che state riproducendo hanno un carattere particolare, gli SCM50 lo riveleranno. Se questo carattere è sfrontato e aggressivo, è così che suonerà il diffusore. Allo stesso modo se ascoltato una registrazione di alta qualità su un impianto davvero capace, gli ATC suoneranno in modo favoloso. In entrambi i casi riflettono fedelmente il segnale che ricevono.

Qualità audio

Gli ATC SCM50 non sono per niente esigenti riguardo al genere musicale. Hanno il punch dinamico e le capacità organizzative per sfruttare al massimo la 1812 Ouverture di Ciajkovskij. Non suonano mai stressati anche se spinti molto forte. Allo stesso modo, non c’è carenza di autorità, con i diffusori che anzi scavano anche molto in basso offrendo una presentazione solida quando richiesto.

Sono equilibrati in modo uniforme proprio come ci si aspetterebbe da un modello nato per il monitoraggio e l’immagine stereo non è da meno, purché si faccia leggermente attenzione al posizionamento. Nella nostra sala test gli SCM50 suonano meglio lontano dalle pareti posteriori e laterali e leggermente inclinati verso la posizione di ascolto. In questo modo otteniamo un palcoscenico sonoro ampio e stratificato che è solidamente focalizzato e piacevolmente stabile.

Passate poi a qualcosa come Blueprint di Jay Z e gli ATC mantengono tutto nel giusto ordine, dando risalto con grande sicurezza ai ritmi per niente banali dell’album. C’è una quantità impressionante di attacco così come la capacità di tracciare più fila strumentali senza finire con l’essere confusi. Questi ATC fanno inoltre emergere un’infinità di informazioni, che si tratti di una sfumatura nel rapido cantato di Jay Z o del groove di un giro di basso e rendono tutto in modo naturale e non forzato. Questi diffusori non si fanno in quattro per evidenziare i dettagli. Restituiscono semplicemente tutte le informazioni in modo equilibrato, naturale e convincente.

Verdetto

Ogni tanto ci imbattiamo in diffusori rivali (anche più costosi) che fanno meglio di questi ATC sotto certi punti di vista, sia che si tratti di risoluzione, apertura, immagine stereo o precisione ritmica. Tuttavia, in questi anni non siamo riusciti a trovare qualcosa che sia altrettanto soddisfacente come tuttofare sonoro o pratico da usare come strumento giornaliero di test. Considerando che gli SCM50 sono stati originariamente prodotti a metà degli anni ’80, è un bel risultato. Sembra davvero che l’ingegneria di alto livello non abbia una data di scadenza.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Li usiamo da anni per testare elettroniche di alta gamma e finora non ci hanno mai traditi. Ecco perché amiamo così tanto gli ATC SCM50.

Pro
Prestazione onesta e bilanciata
Capacità dinamica
Costruzione solidissima

Contro
Da vedere non sono niente di speciale

Scheda tecnica
Driver: tweeter 25mm, mid-range 75mm, woofer 234mm
Risposta in frequenza -6dB: 40Hz-22kHz
Sensibilità: 85dB @ 1W @ 1m
Frequenza di Crossover: 380Hz-3.5kHz
Amplificatori finali raccomandati: da 100 a 1500 W
Impedenza nominale: 8 ohm
Dimensioni cabinet (AxLxP): 717 x 304 x 425mm (gli stand aggiungono 250mm all’altezza)
Peso: 41.1kg
Prezzo: circa 15.000 euro
Sito del produttore: atcloudspeakers.co.uk

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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