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Cuffie da studio AKG K175 – La recensione

akg k175

Peccato solo per una gamma media a rischio “fatica” e per lo scarso isolamento dall’esterna, visto che per il resto le AKG K175 sono cuffie molto valide.

Le AKG K175 sono cuffie on-ear da 129 euro che sollevano immediatamente una questione: qual è la differenza tra un paio di cuffie professionali da studio e uno fatto per le persone che vogliono solo ascoltare la musica mentre vanno al lavoro? In un certo senso infatti le AKG K175, sebbene da considerarsi classiche cuffie da studio, sembrerebbero ideali anche per un utilizzo casual.

Hanno un bell’aspetto, non costano molto e hanno un entusiasmo a livello audio che non vi aspettereste da tipiche cuffie da studio. Tuttavia, alcuni elementi di design dovrebbero farvi riflettere due volte, visto che la presentazione sonora un po’ troppo “diretta” e una gamma media piuttosto particolare non le rendono cuffie ideali per tutti.

Costruzione

Ci sono alcuni segni evidenti per i quali le AKG K175 non sono fatte apposta per essere utilizzate quando siamo in movimento. Il cavo spesso è infatti a spirale e non piatto e aggiunge ulteriore peso al tutto quando si cammina in giro indossando le cuffie. In un ambiente home studio invece un cavo di questo genere è a nostro avviso più funzionale, non fosse altro che per la forma a spirale che gli permette di allungarsi quando c’è bisogno (e non è un caso che AKG lo abbia concepito in tal modo).


Il connettore del cavo è inoltre molto più grosso di quello di tipiche cuffie consumer e ha un meccanismo di blocco per evitare di essere estratto per sbaglio. Utilizza una presa mini XLR standard e quindi potete sostituire il cavo se quello a spirale compreso nella confezione non vi aggrada più di tanto. Il secondo, e probabilmente più significativo, ostacolo all’uso pendolare di queste cuffie è la quantità di isolamento. Le AKG K175 infatti non bloccano molto il suono: indossatele in una strada trafficata e sentirete un sacco di rumore (lo stesso vale se vi trovate a bordo di un treno). Il rumore che esce dalle cuffie è invece minimo e rende le K175 perfette per l’uso in un ambiente d’ufficio.

Comfort

Lo stile della fascia è tipico delle cuffie professionali AKG, con un’imbottitura simile ad un’amaca che si allunga automaticamente per adattarsi alle dimensioni e alla forma della testa. Come la maggior parte delle cuffie on-ear studiate per rimanere saldamente al loro posto, le AKG K175 esercitano una leggera pressione sulle orecchie. Se quindi indossate gli occhiali, potreste iniziare a sentire un po’ di disagio dopo un po’.

Tuttavia, l’unico vero problema di comfort che queste cuffie causano è un punto di pressione nella parte superiore della testa, evidente quando le si indossa per periodi più lunghi, anche se a ben vedere si tratta di problemi relativamente minori che riguardano molte altre cuffie on-ear. Altri aspetti del design sono influenzati da tendenze più tradizionali. Le parti esterne degli auricolari sono in alluminio anziché in plastica, così come i piccoli blocchi che attaccano l’imbottitura dell’archetto allo scheletro dell’archetto.

Qualità audio

Un suono piatto, neutro e incolore è quello che ci aspettiamo da un paio di tipiche cuffie da studio, ma non è questo il caso delle AKG K175, che hanno invece una reale capacità di far suonare la voce vicino alle orecchie. Una caratteristica che aiuta a rendere al meglio l’ascolto di musica particolarmente energica, che infatti viene riproposta con vivacità, ampiezza e un tono più ricco rispetto a tipiche cuffie-monitor da studio.

C’è un problema, però. La gamma medio-alta delle AKG K175 si dimostra infatti piuttosto grezza. Come un ubriaco che racconta storie al pub, queste cuffie sono inizialmente coinvolgenti, ma possono iniziare a “infastidire” dopo un po’. La loro aggressività inizialmente accattivante si trasforma infatti in una sorta di ronzio medioso che non è proprio il massimo durante le lunghe sessioni di ascolto e che potreste trovare un po’ esagerato a lungo andare.

Tuttavia le K175 non hanno molte delle caratteristiche tradizionali di una cuffia da studio e in effetti potrebbero funzionare meglio come modello da DJ (si possono anche ripiegare internamente volendo). I medi inferiori sono abbastanza spessi da ridurre la trasparenza generale del suono, il che non è particolarmente utile per chiunque tenti di eseguire il master di una traccia audio. Tra i lati positivi segnaliamo però una gamma bassa profonda e sicura, non opprimente né troppo scura.

Verdetto

In merito alla domanda iniziale sulle cuffie da studio rispetto a quelle per il tragitto giornaliero, queste AKG non rispondono interamente a nessuna delle due caratteristiche. Sebbene non abbiano il profilo flat da cuffie “pro”, offrono un ascolto ragionevolmente divertente per usi meno seri e impegnati, anche se la particolare resa in gamma medio-alta potrebbe non piacere a molti.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Peccato solo per una gamma media a rischio “fatica” e per lo scarso isolamento dall’esterna, visto che per il resto le AKG K175 sono cuffie molto valide.

Pro
Sound vivido ed energico
Estetica curata

Contro
Gamma media un po’ “faticosa”
Fanno passare molto rumore esterno

Scheda tecnica
Design: chiuso
Lunghezza del cavo 5 metri (cavo rimovibile a spirale con connettore XLR)
Impedenza: 32 ohm
Risposta in frequenza: 18Hz – 26kHz
Sensibilità: 114dB SPL/V
Peso: 260 grammi
Prezzo: 129 euro
Sito del produttore: www.akg.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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