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Diffusori attivi: consigli per sceglierli

Ho presentato diversi diffusori attivi in articoli precedenti, in diversi articoli. Altri sono stati presentati sempre qui, sulla vostra rivista afdigitale.it.
Ora voglio dare suggerimenti su come approcciarsi a questa tecnologia.

Parto dalla constatazione che i negozianti in genere non “amano” i diffusori attivi.
Pensano di perdere vendite, clienti che non torneranno a cambiare e cambiare…

Come già ricordato, lo scopo di un negoziante deve essere il passa parola, cioè “un cliente soddisfatto” ti porta altri clienti.
Pensare di sopravvivere sempre con i soliti aficionados, finisce per impoverire il negozio, e la situazione del mercato attuale è sotto gli occhi di tutti.

Occorre quindi un approccio diverso.
Mi permetto di suggerire un metodo per invitare un possibile cliente a considerare l’acquisto di una coppia di diffusori attivi.
Facendo un confronto diretto di due sistemi, uno attivo di un marchio, e uno passivo, più elettroniche, dello stesso marchio con il diffusore passivo che si avvicina come categoria.
Alcuni esempi:

  • Sonus faber: Le Sonetto I attive, costo € 2.499, con le Duetto passive che costano € 3.999.
  • QAcoustics: QActive 200 da € 1.999 e le Concept 30 passive da € 625
  • Kef:Le LSX II attive da €799 e le Q1 Meta da € 549

 

Tutti i diffusori attivi sono un sistema “completo”, provvisto cioè di ingressi digitali e analogici, con in più lo streamer per musica on line.
Nel considerare il confronto con il diffusore passivo “vicino di categoria”, và calcolato l’acquisto di un convertitore analogico/digitale ed uno streamer, sia esso con un amplificatore integrato o con pezzi separati.


Il punto fondamentale da chiarire nella prova è: quanto investimento necessita per eguagliare o eventualmente superare la prestazione del diffusore attivo?
Dalla mia esperienza, e ricordo i quaranta e più anni in questo mercato, a partire dai primi diffusori Meridian, ricavo che in genere il diffusore attivo è superiore in termini di dinamica, facilità di emissione, sicurezza di risultato, rispetto alla scelta sempre dubbia delle diverse combinazioni provate.

Se a questo si aggiunge la facilità di collocazione ed il famoso “wife acceptance factor”, la scelta può essere ancora facilitata.

Chiedete al vostro negoziante questo confronto e fatecelo sapere….

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