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Diffusori ELTAX PWR 1959

Come visto a suo tempo nell’articolo dedicato all’andirivieni tecnologico che sovente ci troviamo ad affrontare in questa meravigliosa passione, ecco che a conferma dell’andamento ciclico di molti dei capisaldi afferenti all’alta fedeltà, giunge puntuale un’ulteriore prodotto che allude senza alcun timore ad un determinato modo di fruire della nostra amata musica.

Una volta i diffusori erano così, piuttosto ingombranti, mediamente a tre vie e certamente dotati di un grosso woofer in grado di spostare parecchia aria, elemento ritenuto necessario affinché presenza e impatto fossero simili alla musica dal vivo.

JUST LIKE LIVE recitava una famosa frase pubblicitaria della mai troppo compianta ESB – concreto vanto dell’industria elettroacustica italiana – i cui progetti erano in massima parte dovuti alla maestria dell’Ing. Renato Giussani, valente tecnico dotato di una visione più che evoluta circa la tecnologia da impiegare nei diffusori.

Una coppia di ESB DCM-3000: quando la forma è sostanza

 

Ed infatti, una delle serie di maggiore successo di questa azienda era denominata DCM – dall’acronimo di DIGITAL CONTROL MONITOR – e faceva uso di driver per le basse di ampio diametro, fino a ben 18″ nelle DCM 3000, un quattro vie di dimensioni imponenti dal suono straordinariamente realistico; nel 1987 costavano ben 3.500.000 delle vecchie lire – di certo non poco – ma le superbe prestazioni facevano presto dimenticare il notevole esborso sostenuto per il loro acquisto.


Non c’è niente da fare, se l’intento è quello di avere una riproduzione completa dell’evento sonoro, i parametri da tenere in conto sono spesso in contrasto tra loro: estensione in frequenza e livello, ai quali ovviamente si aggiunge la dinamica riproducibile, elementi questi che devono obbligatoriamente essere elevati, punto.

Le INDIANA LINE serie NOTA: classica tipologia di diffusore che attualmente va per la maggiore

 

Il motivo è semplice ed intuibile, e seppure esistono ottimi diffusori di dimensioni non eccessive – lo abbiamo spesso sostenuto in molti dei nostri articoli – determinate sensazioni sono esclusivo appannaggio di esponenti del mondo elettroacustico di una certa caratura, si tratta semplicemente di fisica.

Tornando al diffusore oggetto di questo articolo – prodotto dalla nota azienda danese ELTAX – ci troviamo di fronte al classico tre vie da pavimento (e non potrebbe essere diversamente data la notevole mole) con sbocco reflex frontale, una caratteristica che abbiamo già visto essere alquanto opportuna al fine di favorire il posizionamento in ambiente.

I diffusori ELTAX modello PWR 1959: look sobrio e tanta sostanza

 

Finitura e costruzione appaiono ben fatte – e seppure il rivestimento esterno sia vinilico questo ricorda effettivamente il vero legno – con il pannello frontale rivestito in colore grigio ardesia. Come dimensioni siamo di poco sotto alle MAGNAT TRANSPULS 1500 – più alte di circa 10 cm – mentre la dotazione in quanto ai driver appare simile: 1 corposo woofer da 15″, un medio da 6.5″ e due tweeter a compressione da 1″ del tipo bullet-plug – ovvero dotati di ogiva rifasatrice posta anteriormente alla cupola – un chiaro rimando all’alta efficienza che questi diffusori presentano, pari a ben 96dB.

Una visione interna delle ELTAX PWR 1959: il crossover utilizza componentistica di qualità (notare i condensatori in polipropilene)

 

La risposta in frequenza dichiarata dal costruttore è compresa entro tra i 30Hz ed i 22KHz (entro +/- 3dB) e l’impedenza tra i 5/8 ohm, non certo valori preoccupanti per un amplificatore degno di tale nome, il che significa che la possibilità di pilotarle con un amplificatore a valvole da circa 30w/canale – come questo – non appare troppo remota; in ogni caso la potenza sopportabile si attesta sui 250 watt.

Come sottolineato il carico del woofer è del tipo reflex con duplice sbocco frontale, caratteristica che favorisce il posizionamento anche piuttosto ravvicinato alla parete posteriore senza il rischio di occludere le uscite alterando la corretta funzionalità dei condotti.

Sarà piuttosto il caso di ottimizzare la loro posizione al fine di ottenere un palcoscenico virtuale corretto, aspetto questo cui il costruttore fa giustamente riferimento nelle istruzioni fornite a corredo dei diffusori.

Circa le prestazioni sonore, si può affermare che il connotato di spicco delle ELTAX risiede in una certa morbidezza di fondo, un suono tendenzialmente ambrato dove il basso fa la parte del leone pur senza sovrastare il resto della gamma, ma è palese che la sua presenza è quella che un simile diffusore è in grado di esprimere – vale a dire piuttosto sostanziosa – una presenza comunque assai opportuna al fine di ottenere quel suono tanto amato da chi ricerca determinate sensazioni, di certo un suono soddisfacente e non affaticante.

Chiaramente si tratta di diffusori di stazza notevole, il che significa che non è possibile sacrificarli all’interno di un ambiente eccessivamente piccolo – e non sarebbe nemmeno conveniente come spieghiamo in questo articolo – ragione per cui non sono esattamente per tutti, ma coloro che hanno spazio a disposizione saranno in grado di apprezzarne le prestazioni fino in fondo.

In ultimo il prezzo: approssimativamente siamo nei dintorni dei 1000 euro, ma cercando bene si riesce a spuntare anche qualcosa in meno.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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