Editoriali Giradischi I consigli di AF Digitale

EMT: eccellenza made in Switzerland

Credo che qualsiasi appassionato conosca EMT – acronimo di Elektromesstechnik –  il marchio fondato da Wilhelm Franz nell’ormai lontano 1940 in quel di Berlino. Realizzatore di eccellenti giradischi, si è costruito una robusta fama soprattutto nell’ambiente professionale, aspetto che non ha mancato di suscitare l’interesse degli audiofili maggiormente avveduti.

Altrettanto nota dovrebbe poi essere la collaborazione con ORTOFON risalente ai primi anni ’50, sebbene successivamente l’azienda svilupperà autonomamente alcune testine specificamente progettate per equipaggiare i propri giradischi.

Fonorivelatore MC ORTOFON modello SPU GOLD

In ogni caso qui trovate il link al sito ufficiale, non conosceste il marchio vi consigliamo caldamente di visitarlo al fine di aumentare le vostre conoscenze, anche e soprattutto dal punto di vista storico.

In ogni caso, i modelli prodotti da questa eccellente azienda, sono obiettivamente quanto di meglio reperibile sul mercato, a prezzi tra l’altro che pur non essendo propriamente economici – per alcuni modelli vintage si parla di cifre vicine ai 25/30.000 euro (!) – consentono di entrare in possesso di una cinematica praticamente perfetta.


Ovviamente i prezzi citati sono riferiti al mercato giapponese, composto notoriamente da acquirenti/accumulatori seriali che in breve hanno fatto si che i prezzi schizzassero alle stelle.

Ad essere onesti poi, il termine vintage si riferisce solitamente ad oggetti che malgrado il tempo trascorso – spesso molto lungo – sono tuttora in grado di dire la loro senza alcun problema.

Il problema è che un giradischi EMT – per costruzione e prestazioni – è ad oggi talmente avanzato che tale termine lo svilirebbe irrimediabilmente, ragione per cui eviterei di definirlo in tal modo.

I modelli 930 e 927 sono quelli cui normalmente si fa riferimento quando si parla (chiaramente molto bene) di questo notevole costruttore, ma è il modello 950 a rappresentare la punta di diamante della produzione, un gigantesco esemplare montato su un pesantissimo mobile metallico – chiamarlo plinto mi fa davvero sorridere – nel quale trova altresì spazio l’elettronica di contorno.

Il modello 950 nella versione pronta per l’inserimento nella tipica consolle da studio: notare le schede dell’elettronica

Elettronica che nemmeno a dirlo è di qualità sopraffina: d’altronde si trattava di un modello professionale destinato agli studi radiofonici – ed infatti la RAI ne era immancabilmente dotata – motivo per il quale la funzionalità doveva inevitabilmente essere perfetta, priva della minima incertezza.

A questo punto parlerei più di sistema EMT, visto che giradischi, braccio e testina – a prescindere dall’elettronica di controllo e dallo stadio fono entrambi comunque proprietari – costituivano un insieme particolarmente sinergico.

Tra l’altro, l’immensa qualità del prodotto ha reso inutili aggiornamenti troppo frequenti, d’altronde è noto che quando qualcosa nasce prossima alla perfezione non occorre darsi troppo da fare per migliorarla ulteriormente.

Non vorrei essere tacciato di blasfemia ma credo che metaforicamente parlando, l’affermazione “non osi separare l’appassionato ciò che EMT ha unito” suoni in questo caso più che valida.

IL NUOVO CORSO: il modello 928 (II)

Vista in dettaglio del nuovo 928: il giradischi è predisposto per l’utilizzo del braccio da 9″

 

Tanto per non perdere il vizio di realizzare capolavori – dettaglio che non può che rallegrare l’appassionato di analogico – dallo scorso dicembre (distribuiti da AUDIOPOINT) sono disponibili una nuova serie di prodotti che riaccendono i fasti di questo produttore.

Il giradischi modello 928 ed i bracci 929 e 912 – intuibilmente da 9 e 12″ e disponibili anche con attacco EIA – rappresentano il nuovo corso EMT, realizzazioni cui si aggiungono le elettroniche deputate al trattamento del segnale, ovvero un dispositivo dotato di trasformatore in argento per testine di tipo MC ed uno stadio fono.

Lo stadio fono EMT 128: circuitazione a valvole e curva RIAA/DIN selezionabile dall’utente

Quest’ultimo – mi verrebbe da dire naturalmente – è un esemplare a valvole di fattura congrua ed aspetto assolutamente in linea con il giradischi.

Lo step-up per testine MC STX 5/10 con trasformatore in argento (listino 8.700 euro)

Caratteristica principale del giradischi è quella di disporre di alimentazione a batteria, qualcosa che mette al riparo dalle perniciose fluttuazioni di rete rendendo assolutamente stabile il funzionamento, ovvero la rotazione del piatto – un esemplare con massa pari a 5.5 kg – la cui movimentazione è affidata ad una cinghia.

Niente trazione a puleggia quindi, implementazione che forse sapete essere il cavallo di battaglia della EMT, azienda che insieme alla svizzera THORENS ed alla britannica GARRARD vantava un notevolissimo know-how relativamente a questo tipo di trazione.

Circa i prezzi – considerando storia, affidabilità e censo di questa azienda e sebbene non siano propriamente economici, visto che il solo giradischi è quotato 9.500 euro privo di braccio e testina – in tutta onestà mi sento di definirli comunque adeguati ai prodotti, anche in funzione di un rapporto q/p che li rende un’eccellente opzione rispetto a modelli prodotti da altre aziende.

Siamo comunque lontani da certi eccessi, che a dirla tutta, appaiono talvolta oltremodo difficili da giustificare.

Come al solito ottimi ascolti!!!

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