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Funeralopolis -A suburban portrait [BD]

Cronache di ordinaria follia tra tossicodipendenza, degrado ed emarginazione nello shockante documentario di Alessandro Redaelli. Blu-ray 01 Rai Cinema

Funeralopolis segue le vite di “Vash” (Lorenzo Passera) e “Felce” (Andrea Piva), commando suburbano di tossici che bazzica l’hinterland milanese. Dalla grande metropoli si spazia per altri gelidi agglomerati di cemento dentro Sesto San Giovanni, Brescia e la natia Bresso.

Trentenni amici di vecchia data urlano nei microfoni il proprio pensiero in rime horrorcore, accettano ben poco di ciò che li circonda tranne qualche familiare e amico, non hanno uno scopo ben preciso e vivono alla giornata. In un deserto umano privo di oasi l’unico modo per idratare corpo e mente è attingere allo stupefacente, estraniarsi da quel mondo fatto di persone ‘che fanno cagare’, ‘aprire delle porte dentro il cervello’ e tornare a quelle sensazioni che si potrebbero anche provare autonomamente, dove la sostanza è l’innesco.

Perché non se ne ha mai abbastanza, si vorrebbe restare in quella zona franca di non dolore da dove si viene strappati sempre più rapidamente e altrettanto rapidamente ci si vorrebbe tornare senza soluzione di continuità.


All’esterno esoterismo spicciolo, spaccio e taccheggio, droghe di ogni tipo, alcol e tabacco, tatuaggi, improbabili tagli di capelli, musica, amore e sesso, piercing, bestemmie senza rimorso, vandalismo, mezze frasi farfugliando il proprio disordine interiore, abbracciando i ‘compagni di spada’ in cammino verso un destino di furore.

funeralopolis

Il bianco e nero è abbacinante, l’angolazione umana ricorda quella messa in scena da Mathieu Kassovitz nel suo magnifico La Heine – L’odio. Qui però a entrare nelle vene dello spettatore non è la finzione che imita la realtà ma la realtà stessa, abbracciando in profondità il concetto espresso da Godard. Classificare Funeralopolis un semplice documentario sminuirebbe l’opera anticonvenzionale del giovane cineasta Alessandro Redaelli, classe 1991, occhio neutrale sulle ore vissute a stretto contatto con persone, non personaggi.

Nessuno recita una parte imposta, anche se la presenza della camera stimola nel bene e nel male (rispetto all’indotto emotivo) la reazione di chi di fronte a quella camera sa di trovarsi, scivolando in atteggiamenti che (forse) non ci sarebbero stati. Senza censurare, denigrare, esaltare o giudicare scorre un fiume di immagini da brivido, un autentico pugno allo stomaco su soggetti altrimenti in ombra eppure parte (dis)integrante della società.

funeralopolis

In un momento di disarmante lucidità Felce osserva fuori dal balcone dell’appartamento in cui si trova la geometria delle palazzine popolari dirimpetto: ‘cubi e alveari dove la gente si sente bene’. Che Redaelli l’abbia o meno voluto si coglie l’analogia geometrica con altri cubi e alveari, quelli delle tombe che la coppia visita di notte all’interno di un cimitero.

Kassovitz a parte il cinema verità nel passato anche non recente ha saputo raccontare di diseredati, emarginati, apoetici che abbracciano l’estremo perché sofferenti di fronte allo schifo che li circonda. Lampi di immagini altrettanto sconvolgenti come quelle in Christiane F. – Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, quell’Amore tossico di Claudio Caligari prodotto da Marco Ferreri, Kids di Larry Clark o dallo stesso sceneggiatore Harmony Korine quel Gummo la cui devastante estetica dell’anti-sogno americano non è da meno.

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Ritratti di vita vera, documenti esistenziali che non pretendono di avere una logica ma accendono i riflettori sul degrado fisico e morale di quella parte di gioventù che non ci sta a diventare ingranaggio del sistema stritola anime, dell’omologazione imposta. Sincero, crudo e graficamente disturbante, difficile non voltare lo sguardo altrove quando il primo piano diventa dettaglio dell’ago che buca, della fiala che frigge al calore di un accendino, della siringa che aspira il sangue e lo rimescola a eroina o cocaina.

Uno shockante racconto universale di mille metropoli tra lacrime e sangue, autolesionismo, emarginazione, accelerata autodistruzione di anime (in)visibili.

funeralopolis

VIDEO

Girato digitale con Canon Alpha 7S e Canon 500D, Funeralopolis ha aspect ratio 1.66:1 (1920 x 1080i/25 fps), codifica AVC/MPEG-4 su BD-25. Eccellente bianco e nero con ricchezza di sfumature di grigi, fanno eccezione alcuni passaggi dove la tenuta in secondo piano tende a scemare. Alla luce artificiale delle strade di notte si ravvisano accenni di crash comunque di minore impatto visivo, anche su schermi di grandi dimensioni.

Le difficoltà incontrate nel corso delle riprese sono molteplici e legate ad hardware (uso anche di smartphone) e illuminazione a corredo mescolandosi a compressione, onde orizzontali, alcuni disturbi tra luminosità, contrasto e neri che ne risentono anche pesantemente. Nel complesso la visione resta abbastanza godibile tra le tante drammatiche e violente transizioni lontani dalla luce del giorno.

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AUDIO

Solo in AC-3 2.0 canali (192 kbps) eppure le immagini di Funeralopolis sono forti di una traccia comunque tecnicamente confortante. Per la versione HD ci sarebbe piaciuto un ascolto maggiormente lineare e privo di compressione in LPCM.

Non importa, riversare il segnale sui canali anteriori dell’impianto Home Theater rende l’atmosfera del racconto ancor più palpabile, più incisivi i dialoghi col mic che purtroppo va in saturazione nelle esibizioni dal vivo. Disponibili sottotitoli in italiano e inglese.

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EXTRA

Anche se con esiguo spazio fisico sono disponibili interessanti supplementi. Su tutti il commento al film del regista Alessandro Redaelli in compagnia dei co-sceneggiatori Daniele Fagone e Ruggero Melis alla scoperta dei retroscena della produzione, a partire dalla spiegazione del titolo Funeralopolis. A questo si aggiungono 4 sequenze omesse o estese rispetto al montato finale e il trailer.

TESTATO CON: Tv Philips 55PUS7304/12UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

Blu-ray FHD disponibile su DVDStore.it

Funeralopolis -A suburban portrait [BD]
7 Recensione
Pro
Crudo documento verità
AC-3 ma ascoltabile
Il commento al film
Contro
Video migliorabile
BD-25 singolo strato
Riepilogo
Prodotto e distribuito da: 01 Rai Cinema
Durata: 94'
Anno di produzione: 2017
Genere: Documentario
Regia: Alessandro Redaelli
Interpreti: Lorenzo 'Vashish' Passera;Andrea 'Felce' Piva
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Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 1.66:1
Codifica Video: 1080i MPEG-4 AVC
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: italiano, inglese
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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