È arrivato il momento di cambiare TV, ma per chi non è rimasto al passo con i tempi non è per nulla facile districarsi tra sigle come HDR10, Dolby Vision, QLED, OLED e full-array. Ecco come rendere l’esperienza di acquisto più indolore possibile.
Il panorama del mercato dei TV è cambiato più di ogni altro nel settore AV negli ultimi tempi e quindi, se avete bisogno di due mani per contare gli anni trascorsi dall’ultima volta che avete acquistato un TV, la vostra esperienza di acquisto odierna sarà molto diversa dall’ultima.
Non solo i televisori hanno aumentato le prestazioni visive su tutta la linea (tutti, tranne i modelli economici, hanno oggi una risoluzione 4K), ma ci sono anche nuove tecnologie con cui confrontarsi (HDR, OLED, QLED) insieme alle classiche (ma non per questo banali) domande di base sulle dimensioni dello schermo, il posizionamento del TV e il numero e il tipo di connessioni. Per provare a rendere il tutto meno scoraggiante, abbiamo messo a punto una lista di consigli e informazioni che dovrebbe contribuire a rendere la vostra esperienza di acquisto molto più indolore del previsto.
Che dimensioni mi servono?
C’è sempre più attenzione verso schermi di grandi dimensioni e sempre meno verso quelli dai 32 ai 40 pollici, anche grazie all’aumento della risoluzione che giustifica le diagonali dai 50’’ in su. Ma mentre potrebbe essere allettante pensare che più grande è meglio, la dimensione del TV giusto dipende strettamente da quanto vicino allo schermo sarete seduti e dalla risoluzione del materiale che state guardando.
Un’organizzazione chiamata SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) ha pubblicato alcune linee guida dettagliate su quanto lontano dal TV dovreste sedervi per ottimizzare il rapporto tra le prestazioni del televisore e ciò che i vostri occhi sono in grado di percepire. Se infatti state seduti alla giusta distanza dal TV, vedrete molti dettagli, una buona definizione dei bordi e un movimento fluido e pulito, mentre se siete seduti troppo vicino allo schermo, vedrete più rumore e artefatti.
La regola di SMPTE in caso di un TV Full HD è una distanza minima corrispondente a 1,5/2 volte la diagonale del televisore. Potete invece stare più vicini allo schermo in caso di un TV 4K (circa da 1 a 1,5 volte le dimensioni dello schermo) visto che così facendo noterete meno artefatti grazie alla risoluzione più elevata.
Le seguenti distanze sono un buon punto di partenza:
65 pollici – minimo 2,5 m (Full HD) o 2,1 m (4K)
50-52 pollici – minimo 2,2 m (Full HD) o 1,7 m (4K)
46 pollici – minimo 1.9m (Full HD) o 1.5m (4K)
40-42 pollici: minimo 1,7 m (Full HD) o 1,3 m (4K)
32 pollici – minimo 1,3 m (Full HD)
4K o non 4K?
I TV con risoluzione 4K-Ultra HD (quattro volte quella del Full HD) sono stati adottati molto più rapidamente rispetto ai TV Full HD, anche se solo cinque anni fa il 4K era ancora una chimera. Nonostante costino ancora di più di quelli Full HD (ed è inevitabile), i TV 4K stanno diventando sempre più economici, tanto che con 500-600 euro, e cercando bene online, è possibile portarsi a casa un TV 4K da 50’’-55’’ di livello discreto.
I televisori Full HD costano sicuramente meno di quelli in 4K, ma ci sentiremmo di consigliare un Full HD solo se si punta a schermi di dimensioni inferiori ai 40 pollici. Per schermi di grandi dimensioni il valore che si ottiene da un TV 4K (prestazioni superiori, feature e interfaccia migliori) vale sicuramente la spesa maggiore. Dopo tutto ora che i lettori Blu-ray 4K, i dischi Blu-ray 4K e lo streaming 4K sono ormai considerati mainstream, ha perfettamente senso puntare su un TV 4K senza temere di rimanere senza contenuti all’altezza.
Per quanto riguarda l’HDR?
L’High Dynamic Range (HDR) è l’odierna parola d’ordine (oltre alle sigle 4K e Ultra HD) che bisogna assolutamente conoscere se si vuole acquistare un TV 4K. In sostanza, maggiore è la gamma dinamica (luminosità e colori), più l’immagine risulta realistica. L’HDR offre maggiore finezza e una più elevata profondità delle sfumature di colori, oltre a un contrasto più marcato.
Esistono vari tipi di HDR e, con diversi produttori di TV che supportano diverse varianti, non è facilissimo orientarsi sul tipo di HDR che faccia al caso vostro. Iniziamo con l’HDR10, il formato HDR standard che troverete in tutti i contenuti compatibili con HDR, dagli Ultra HD Blu-ray a film e serie TV di Netflix e Amazon.
C’è poi il Dolby Vision. A differenza di HDR10, che applica i valori HDR scena per scena, il Dolby Vision applica queste informazioni sull’immagine (chiamate metadati) fotogramma per fotogramma. Questa forma dinamica di HDR, se implementata correttamente, ha il potenziale per migliorare la presentazione standard di HDR10.
HDR10+ è un formato rivale per Dolby Vision. Creato da Samsung, utilizza in modo simile metadati dinamici ma, mentre Dolby Vision è concesso in licenza, HDR10+ è un formato aperto e gratuito che qualsiasi azienda può implementare a proprio piacimento. Troverete il Dolby Vision su alcuni TV di LG, Sony, B&O e Loewe, mentre Samsung, Panasonic e Philips stanno supportando HDR10+. Ci sono diversi contenuti in Dolby Vision disponibili ora su Netflix e, in misura minore, su Ultra HD Blu-ray, ma non ancora in HDR10+.
Questi sono però destinati ad aumentare visto che i principali studi cinematografici e Amazon Prime Video si sono dichiarati favorevoli al nuovo formato e gli stessi Ultra HD Blu-ray con HDR10+ sono all’orizzonte. Infine c’è HLG (Hybrid Log Gamma), formato HDR sviluppato appositamente per le trasmissioni televisive. Tutti i grandi brand (Samsung, Sony, LG, Panasonic e Philips) hanno adottato l’HLG per le loro gamme di TV 4K del 2018.
Di quali connessioni avrò bisogno?
Oggi le connessioni sono piuttosto standard, con la maggior parte dei TV che offre almeno tre ingressi (spesso quattro) HDMI, sufficienti per un lettore Blu-ray, un set-top box e una console di gioco. I TV 4K hanno almeno una porta HDMI certificata 2.0 e HDCP 2.2 per i contenuti nativi 4K e HDR, ma è sempre meglio controllare la compatibilità se prevedete di collegare al TV diverse sorgenti 4K.
Se poi state pianificando di potenziare l’audio del TV con una soundbar o una soundbase, dovrete sfruttare l’ingresso HDMI ARC (Audio Return Channel) del TV, che porta il segnale audio direttamente dal televisore alla soundbar. In alternativa assicuratevi che il TV abbia uscite digitali ottiche o analogiche per la connessione. Mentre alcuni televisori dispongono di un ingresso composito, la maggior parte (anche i modelli più economici) ha eliminato le connessioni legacy come la SCART. Se quindi volete guardarvi ogni tanto qualche VHS in onore dei vecchi tempi, sappiatevi regolare.
Quanti tipi di pannello ci sono?
Puntare su un LCD, un QLED o un OLED può dipendere da quanto grande volete il vostro schermo. I pannelli OLED non sono al momento disponibili per TV più piccoli di 55 pollici e lo schermo più piccolo per i TV QLED di Samsung è di 49 pollici. Volete un TV ancora più piccolo, magari per la cucina o per una seconda stanza da letto? Dovete per forza rivolgervi a un classico TV LCD.
I TV LCD, che richiedono una retroilluminazione di solito composta da LED bianchi per mostrare le immagini sul pannello, sono disponibili in un’ampia varietà di dimensioni e, grazie in parte ai bassi costi di produzione della tecnologia, sono acquistabili a prezzi particolarmente accessibili.
L’OLED (Organic Light Emitting Diode) è invece una tecnologia che utilizza particelle auto-emissive che quindi non necessitano di una retroilluminazione. Ciò consente ai televisori OLED di essere incredibilmente sottili, offrendo allo stesso tempo neri profondissimi, un contrasto elevatissimo e angoli di visione ampissimi. LG, Sony, Panasonic e Philips sono i quattro grandi produttori di TV con modelli OLED nei loro cataloghi.
QLED (Quantum-dot Light-Emitting Diode) è la risposta di Samsung all’OLED. Un TV QLED è un TV LCD ma con un rivestimento di quantum dot (piccole particelle di semiconduttore). Tuttavia, i quantum dot negli attuali QLED non emettono luce propria. Quindi anche i televisori QLED, come gli LCD convenzionali, si basano su una forma di retroilluminazione. I vantaggi di un TV QLED? Immagini brillanti, nitide e dettagliate e luminosità particolarmente elevata (a tutto vantaggio della resa in HDR).
Retroilluminazione edge-lit o full-array?
Se avete optato per un TV LCD, la retroilluminazione a LED è disponibile in due versioni: illuminazione laterale o retroilluminazione diretta. La prima è la più comune ed economica da produrre. In questo caso i TV sono illuminati ai bordi da una striscia di LED rivolti verso il centro dello schermo. Il vantaggio? TV più sottili. Lo svantaggio? Contrasto spesso incoerente, con i bordi delle immagini più luminosi rispetto al centro.
In alternativa, è possibile avere una retroilluminazione diretta (o full-array), che vede la presenza di luci a LED posizionate uniformemente dietro l’intero schermo. In teoria una completa retroilluminazione diretta migliora in genere il local dimming, ovvero la tecnologia che modifica l’uniformità della retroilluminazione di uno schermo LED. L’unico lato negativo è che questo metodo fa rima con TV leggermente più spesse.
App per Smart TV
Postilla finale per le app integrate nel TV. Ormai trovare Netflix e YouTube (ma anche Amazon Video) a bordo di un TV 4K è lo standard, anche perché la connettività Wi-Fi/Ethernet per sfruttare lo streaming online è praticamente scontata sui TV 4K. Se però volete essere sicuri di trovare applicazioni “secondarie” come nel caso di Infinity, Tim Vision, Chili o altre piattaforme di contenuti VoD (Video on Demand), controllare prima dell’acquisto la loro presenza a bordo del TV andando direttamente in un negozio o informandovi sul sito web del produttore del TV.
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