L’UHD con Hellboy del 2004 non è un’operazione di riciclo ma una nuova produzione Home Video in cui è stato coinvolto lo stesso regista. Da Sony Pictures HE
Hellboy è la mefistofelica creatura che ancora neonata giunge sulla Terra in seguito all’apertura di un portale verso un’altra dimensione. É il 1944, per scongiurare la caduta del Nazismo il comandante supremo confidava nell’alchimista e stregone russo Rasputin (Karel Roden), ma durante il complesso rito volto a dare la luce all’arma finale di Hitler la situazione precipita.
È l’esercito americano a intervenire in tempo prendendosi cura del mostruoso cucciolo dalla pelle rossa, accudito come un figlio del professor Trevor “Broom” Bruttenholm (John Hurt). A distanza di anni la minaccia di Rasputin e dei suoi accoliti sopravvissuti a quella terribile notte è più viva che mai, il governo statunitense dalla fine della guerra finanzia in gran segreto l’Istituto per la ricerca e difesa del paranormale. (Bureau of Paranormal Research and Defense – BPRD).
Sotto la conduzione di Bruttenholm operano l’ormai adulto Hellboy (Ron Perlman), detto “rosso”, e l’umanoide anfibio Abe Sapien (Doug Jones), genio dotato di telepatia, ma in circolazione ci sono altri soggetti straordinari come Liz Sherman (Selma Blair), col potere di generare e manipolare il fuoco. Una lotta senza quartiere vedrà il BPRD dare la caccia a Rasputin nella speranza di eliminarlo prima che porti a termine il piano di invasione del pianeta da parte di un’orda di mostruose creature, e sarà proprio l’ignaro Hellboy la chiave di volta dell’intera operazione.
Recentemente abbiamo raccontato del personaggio nato dalla fantasia di Mike Mignola nel 1993 col debole remake/reboot, ma le origini cinematografiche del “rosso” furono accompagnate da ben altri fasti. Perché nel 2004 alla regia c’era il geniale cineasta messicano Guillermo del Toro, che ne curò anche la sceneggiatura assieme al cinematographer britannico Peter Briggs (cui dobbiamo la stesura di Alien vs Predator del 1991 rimasto troppo tempo a impolverarsi sulle scrivanie della Fox).
Hellboy è un demoniaco antieroe narrato con la consueta classe visiva di del Toro all’interno di uno script che accompagna per un’avventura fanta-gothic-horror dal buon ritmo, stemperata da una certa ironia. Creature colme di fantasia mentre l’evoluzione del racconto non perde occasione per parlare del ‘diverso’, di valori che segnano come amicizia, frustrazione, amore. Nulla di surrogato ma senso di concretezza anche in tale ambito declinando il tutto attraverso la difficile vita di Hellboy, creatura infernale in cerca di un posto nel mondo, possibilmente accanto all’amata Liz.
Nel 2004 quando uscì non fu un grande successo, avvicinandosi a malapena al pareggio tra il budget di 66 milioni di dollari e l’incasso worldwide poco al di sotto dei 100 milioni. Ma le fortune del personaggio di Mignola, alquanto discontinuo su carta, proseguirono in Home Video e certo del Toro non si scoraggiò di fronte al tiepido riscontro ai botteghini concertando il sequel Hellboy II – The Golden Army.
Difficile immaginare qualcun altro al posto di Ron Perlman, carismatico attore newyorchese incredibilmente prolifico che all’epoca vantava già partecipazioni a opere come Il nemico alle porte e Blade II. Nonostante il pesante trucco seppe rifinire amabilmente il suo personaggio, restituendogli un’anima e uno spessore oltre al giusto physique du rôle.
Un’avventura che però finisce anche per mostrare il fianco per l’ambizione del regista di voler portare in scena più di quanto potuto rispetto ai ‘limiti’ di budget. La grandiosità degli elementi visivi in salsa lovecraftiana, come dichiarò lo stesso del Toro, furono gonfiati a dismisura per avvicinarsi più al kolossal che non a un’opera di medio cabotaggio. Percepibile quindi una certa discontinuità tra visione ed elementi profusi sui set e in computer grafica, penalizzando almeno in parte il risultato finale.
VIDEO
Girato analogico su pellicole 250 e 500 ASA, aspect ratio originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p) e codifica HEVC su BD-100. Sempre quest’anno l’opera ha beneficiato di una completa revisione tecnica giungendo a nuovo Digital Intermediate 4K. Anche se gli effetti in CGI vennero post-prodotti in 2K il nuovo master ha contribuito a un ulteriore balzo in avanti già a partire dal rinnovato Blu-ray FHD, che rispetto alla precedente edizione risulta maggiormente preciso sugli elementi in secondo piano e più in generale offre un comparto visivo tecnicamente più accattivante per luminosità, contrasto e colori.
In UHD la differenza è ancor più marcata grazie all’HDR-10 wide color gamut per una palette cromatica ancor più intensa e precisa, così come la differente gamma dinamica e compressione ha contribuito a diversificare i punti luce. Anche gli elementi di piccole dimensioni ora brillano molto più di luce propria e non più eccessivamente uniforme e livellata. La pellicola stessa risplende di tutta la propria organicità su cui non si è perduto tempo con filtri di riduzione del rumore.
Il quadro visivo complessivo è eccellente, lasciando l’impressione di essere riusciti a dare maggior sfogo alla cinematografia di Guillermo Navarro (Il labirinto del Fauno, Dal tramonto all’alba), peraltro cupa e inserita in ambientazioni esposte a bassa illuminazione. Questo UHD offre a oggi la migliore visione possibile per il primo Hellboy, che nel medesimo disco è fruibile nella versione Theatrical di 122′ minuti e la Director’s cut di 132′.
AUDIO
Ad abbassare i toni qualitativi ci pensa la limitata traccia Dolby Digital 5.1 canali in italiano (448 kbps). A onor del vero va detto che l’ascolto riserva qualche sorpresa in termini di dinamica e sonicità, con presenza scenica anche per i diffusori posteriori e il subwoofer inaspettatamente profondo se non addirittura debordante. Al netto dei tagli delle frequenze e le limitazioni del caso sugli elementi discreti l’ascolto della colonna sonora locale non è poi così disdegnabile.
Su tutt’altro pianeta l’originale Dolby ATMOS, esuberante, dirompente, avvolgente e ricca di contenuti per cui il livello di epicità viaggia ancor più a braccetto con la sensibilità dei trasduttori. Un grande salto di qualità rispetto al passato anche solo comparando la DTS-HD Master Audio 5.1 canali sempre inglese (24 bit) caricando l’epica del momento.
EXTRA
Sul disco UHD doppia linea di commento per la versione Theatrical: con Jeffrey Tambor, Ron Perlman, Selma Blair e Rupert Evans, oppure in compagnia di Guillermo del Toro e del suo creatore Mike Mignola. Per la Director’s cut il commento è quello del regista, lo stesso dell’edizione Blu-ray 2007.
Tra le novità la breve introduzione del regista per l’edizione 4K (in UHD/HDR-10!), retrospettiva della saga (7′), due inediti trailer e il documentario di 143′ minuti (1080p) sulla produzione, lo stesso del passato. Il guaio qui è la presenza di sottotitoli solo per inglese, francese e spagnolo, l’italiano è stato escluso. Il resto dei nuovi supplementi sono presenti sul BD-50 FHD tra cui elementi in previsualizzazione, visita ai set e storyboard multiangolo.
TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ2000, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
UHD Hellboy (2004) disponibile su DVD-Store.it
HDR-10 wide color gamut
UHD Theatrical e Director's cut
Dolby ATMOS inglese
DTS-HD Master Audio 5.1 inglese
Nuovi supplementi 2019
Dolby Digital 5.1 italiano
Sottotitoli italiano mancanti
Durata: 122' + 132'
Anno di produzione: 2004
Genere: SF-Horror
Regia: Guillermo del Toro
Interpreti: Ron Perlman, John Hurt, Selma Blair, Rupert Evans, Karel Roden, Jeffrey Tambor, Doug Jones, Brian Steele, Ladislav Beran, Biddy Hodson, Corey Johnson, Kevin Trainor, Brian Caspe, James Babson, Stephen Fisher
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Supporto: BD 100 + BD 50
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese Dolby ATMOS; Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, francese, spagnolo Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano (solo film), inglese, arabo, francese, olandese, spagnolo
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