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Jabra Elite 75t – Firmware rivoluzionario

Già in commercio, le Jabra Elite 75t e le quasi gemelle Elite Active 75t tornano nuove di zecca con tanto di cancellazione attiva del rumore

Le Jabra Elite 75t assieme alle Elite Active 75t hanno debuttato sul mercato l’anno scorso, ora sono tornate nuove. È bastato il nuovo firmware non solo per aggiornarle ma metterle concretamente al passo coi tempi. Al lancio beneficiavano solo dell’isolamento acustico passivo per arginare almeno in parte le ingerenze sonore esterne, tuttavia sia l’Elite 75t che l’Elite Active 75t ora dispongono di cancellazione attiva del rumore, un balzo in avanti che francamente non ci si aspetta da un aggiornamento.

C’è una breve distanza nel costo tra i due modelli, con le Elite Active 75t (149,99 euro) dal DNA più sportivo, maggiore resistenza all’acqua e ulteriore aderenza che tornano utili quando la preoccupazione è evitare scivolamento e caduta per il sudore. Entrambi i modelli includono una custodia di ricarica poco più piccola rispetto al modello precedente, ma nonostante il ridimensionamento offre 20,5 ore aggiuntive di ricarica, che sommate alle 7,5 ore di energia per ciascun auricolare attesta l’autonomia a 28 ore, davvero niente male. Tutto come sempre condizionato dal tipo di impiego, livello di volume e soprattutto l’uso più o meno intensivo della cancellazione attiva del rumore.

Jabra Elite 75t

In termini di connettività le Jabra 75t sono dotate di Bluetooth 5.0 multi-punto, quindi pronte per il collegamento contemporaneo a due diverse unità esterne, una per auricolare, con transito da un dispositivo all’altro senza ingarbugliarsi nelle associazioni wireless. Quanto ciò possa tornare utile difficile a dirsi, quando per esempio sul sinistro si sta ascoltando musica in streaming mentre sul destro si può gestire una telefonata in ingresso: magari mentre si sta correndo? Sono feature che potrebbero trovare i giusti estimatori.


Come da tradizione Jabra non è stata data secondaria importanza all’app Sound+ per il controllo completo delle cuffie. Ciò in virtù della sinergia con la casa madre danese GN Sound, produttore di apparecchi acustici, con ricerca mirata nel tuning rispetto allo specifico utilizzatore, così come il flessibile intervento sull’equalizzazione, la configurazione dell’assistente vocale e persino l’affinamento del livello di suono ambientale esterno. Quest’ultimo particolarmente utile quando, anche per motivi di sicurezza, non si può o non si vuole isolarsi del tutto. Tre puntali in gel disponibili, supporto ai codec SBC e AAC, driver 6 mm, ampiezza di banda 20 Hz – 20kHz per la musica e 100 Hz – 8 kHz per le chiamate, 4 microfoni MEMS con ampiezza di banda 100 Hz – 10 kHz.

Jabra Elite 75t

In considerazione di un inusuale e così importante aggiornamento capace di attualizzare uno strumento d’ascolto già di per sé di alta qualità come questo sorge la riflessione ultima: passare l’isolamento sonoro da passivo ad attivo via firmware è stato possibile grazie al lungimirante livello di progettazione, oppure si tratta di un tipo di riprogrammazione percorribile senza grossi sforzi?

La speranza quella che Jabra non rimanga in tal senso una sorta di mosca bianca, ma che altre aziende seguano questo esempio favorendo chi già ha investito danaro, senza indurre alcuna “nuova necessità” di cambio generazionale e un nuovo acquisto per avere ciò per cui basta un firmware…rivoluzionario. Link ad Amazon.

© 2021, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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