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Luis Buñuel – I figli della violenza – Nazarin – Tristana [Box DVD]

Padre del cinema surrealista, Luis Buñuel esplorò in profondità e con spregiudicatezza l’individuo dentro e fuori la società, con violente critiche alla borghesia e alla chiesa. Distribuzione CG Entertainment

Los Olvidados (letteralmente ‘I dimenticati’), da noi tradotto I figli della violenza, è il meno recente di questo trittico, realizzato nel periodo messicano attorno al 1950, vincitore l’anno successivo per la miglior regia a Cannes. Il tessuto narrativo, dal forte sapore neorealista, è costruito attorno ad adolescenti dimenticati da tutti, senza un futuro, con una prospettiva di vita troppo breve, costretti a crescere velocemente soffocati da un’emarginazione pressoché totale.

In un complesso percorso di riprese volto a cogliere l’essenza della strada e le brutali leggi a essa ascritte, il regista girò confondendosi tra la popolazione di Città del Messico, una sequela di eventi sempre più drammatici seguendo principalmente tre ragazzini che per alterne vicissitudini campano di espedienti.

L’infanzia violata è quella di Pedro (Alfonso Mejia) e dei suoi amici derelitti capeggiati da Jaibo (Roberto Cobo), fuggito dal riformatorio e che promette a tutti una vita migliore ai margini di una bidonville tra povertà fisica e morale. Sopravvivere in una giungla di pietra per non mordere la polvere. Straziante, feroce, imperdibile.


“I figli della violenza” (1950)

Dopo aver curato anche opere di cassetta che gli consentissero in seguito di occuparsi del suo cinema, produzioni artisticamente minori come il poco riuscito La selva dei dannati (1956), Buñuel torna a occuparsi di temi importanti verso la fine degli anni ’50 realizzando significative pellicole tra cui Nazarin. Sceneggiatura non originale tratta da uno scritto di Benito Pérez Galdós, romanziere e drammaturgo spagnolo particolarmente amato dal maestro, così come lo stesso Nazarin, per sua stessa asserzione, è considerato il film preferito tra quelli girati in Messico.

Qui di seguito una clip da Nazarin: il discorso del sacerdote in abito talare va letto tra le righe (notare la parola troncata)

Nazarin racconta la storia del prete cattolico Nazario (Francisco Rabal) a inizio ‘900, sempre in quel di Città del Messico, che ha scelto la via della povertà quasi assoluta, praticando quanto appreso dai vangeli. Aiutando il prossimo ogni piè sospinto arriva a immolarsi moralmente, psicologicamente e fisicamente, pagandone le scelte a caro prezzo ma soprattutto senza percepire nulla che non sia dolore terreno.

“Nazarin” (1958)

Il percorso compiuto da Nazario ha richiami alla vita di San Francesco, del Cristo e alla Passione, vita di un uomo di chiesa all’interno di una società dove la (vera?) religione non ha posto, soffocata dall’imperante, crudo libero arbitrio umano. A Cannes ricevette un premio istituito per l’occasione, film che rischiò di venir oltremodo riconosciuto come manifesto clericale, suscitando l’indignazione di Buñuel per averne distorto il messaggio senza (volerlo) comprendere veramente. Visionato con doverosa apertura mentale andando oltre la superficie è un’altra potente critica alla chiesa e opera che lascia il segno.

Il più recente dei tre film è Tristana (1970), messo in scena in uno dei periodi in cui Buñuel viveva in Spagna e, proprio come per Nazarin, con una sceneggiatura ampiamente ispirata a un lavoro di Benito Pérez Galdós. Da tempo affermato e riconosciuto a livello artistico, il maestro arrivava da una sequela di opere straordinarie di qualche anno precedenti tra cui i formidabili Bella di giorno (1967), Simon del deserto (1965), L’angelo sterminatore (1962) e Diario di una cameriera (1964).

Qui di seguito una delle sequenze emblematiche di Tristana. In un incontro a Los Angeles tra Buñuel e Hitchcock il maestro britannico gli ricordò l’iconica gamba prostetica (notare il fuori sync della porta quando viene chiusa).

In Tristana seguiamo le vicende della giovane donna (Catherine Deneuve) il cui nome da il titolo al film, affidata dalla madre morente al laido Don Lope (Fernando Rey), che da tutore ne fa ben presto la propria amante. Un rapporto fisico asfissiante da cui scaturisce l’odio nei confronti di Lope sino al momento in cui la donna, gravemente malata, sarà costretta a rivedere le proprie priorità.

“Tristana” (1970)

Anche se non sovraccarico di simbolismi come in altri lavori, il film palesa nuovamente l’odio nei confronti della viscida e subdola classe borghese, con un passaggio allucinatorio di grande effetto (la testa di Don Lope al posto del batacchio della campana), di cui esplora e porta al pubblico ludibrio meschinità e ipocrisia assolute. Come in Bella di giorno anche Tristana è un altro magnifico tassello del cinema buñueliano e nuova collaborazione tra il maestro e la grande Catherine Deneuve che contribuì a rendere unica la pellicola. Nel cast è presente anche Franco Nero nel ruolo di un pittore bohémien.

VIDEO

Luis Buñuel
A sinistra Buñuel sul set di “Tristana”

Parecchio datati, i tre film di Buñuel sono qui presentati su DVD-9 doppio strato. Aspect ratio originale 1.33:1 per Los Olvidados e Nazarin, entrambi in bianco e nero, mentre 1.66:1 letterbox per Tristana, a colori. Los Olvidados è quello tecnicamente messo peggio, con fotogrammi consunti, danni fisici evidenti senza per questo rendere troppo problematica la visione. Scala dei grigi limitata con neri alti, passaggi slavati e privi di profondità con inferiore precisione in secondo piano e sui fondali.

Qualcosa meglio per Nazarin con migliore resa d’insieme e problemi fisici grossolani qualche istante prima della fine. Superiore a tutti è senza dubbio Tristana, con dignitosa colorimetria e compressione video che non limita più di tanto lo spettacolo. Già precedentemente distribuiti, capolavori di questo livello dovrebbero beneficiare di ampio restauro prima di venire nuovamente presentati in Home Video.

Luis Buñuel AUDIO

In genere Raro Video propone prodotti di qualità superiore ma in questo caso non mancano le riserve. Tutti e tre i film sono offerti in Dolby Digital 2.0 dual mono italiano e lingua originale: il risultato migliore è sempre a favore del doppiaggio locale per (minima) apertura in gamma medio alta, pulizia dei dialoghi e risalto degli elementi parte della colonna sonora.

Penalizzata la traccia in spagnolo (che costringe a rivedere il volume di ascolto per Los Olvidados e Nazarin), eccessivamente chiusa e complicata in gamma medio alta con  difficoltà a comprendere le battute. In Nazarin non manca occasione di accorgersi di parole mozzate per incompletezza del doppiaggio. Ai cinefili non piacerà l’assenza di sottotitoli rendendo praticamente impossibile seguire in originale. Inoltre nel corso della visione di Tristana in italiano si verificano fastidiosi fuori sync, in particolare negli ultimi 8 minuti: molto marcato sul labiale rendendo difficile seguire l’incontro di Don Lope con i sacerdoti. Nessun problema per la traccia in spagnolo.

EXTRA

Un solo interessante supplemento con riflessioni da parte di Pedro Armocida, Direttore Artistico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, con approfondimenti su tutti e tre i film della durata di 18 minuti circa. Inoltre un libretto con ulteriori focus sulle opere.

Delle tre immagini presenti retro copertina curiosamente quella associata a Nazarin (qui sopra riportata) è in realtà un emblematico scatto che appartiene al capolavoro Simon del deserto (1965).

TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500

DVD disponibile su dvd-store.it

Tristana - Nazarin - Los Olvidados [DVD Box]
5.5 Recensione
Pro
Straordinario cinema d'autore
Extra breve ma di valore
Contro
Pellicole da restaurare
Alcuni fuori sync per l'italiano
Doppiaggio italiano incompleto
Dialoghi originali al limite dell'ascolto
Riepilogo
Prodotto da: Miverva/Raro Video/Mustang Entertainment
Distribuito da: CG Entertainment
Durata: 95'+ 90' + 77'
Anno di produzione: 1950/1958/1970
Genere: Drammatico
Regia: Luis Buñuel
Interpreti: Alfonso Mejía, Estela Inda, Miguel Inclán, Roberto Cobo, Alma Delia Fuentes, Francisco Rabal, Marga Lopez, Rita Macedo, Catherine Deneuve, Franco Nero, Fernando Rey, Lola Gaos, Antonio Casas
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Supporto: DVD 9 (x 3)
Aspect Ratio: 1.33:1/1.66:1
Codifica Video: 576i MPEG-2
Audio: italiano, spagnolo Dolby Digital 2.0 dual mono
Sottotitoli: nessuno
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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