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Memorie di un assassino [BD]

Il successo di Parasite ha portato alla scoperta del notevole Memorie di un assassino, diretto nel 2003 da Bong Joon-ho e basato su fatti realmente accaduti

In Memorie di un assassino siamo in Corea del Sud, attorno a metà degli anni ’80. Una vasta zona rurale, tra campi di riso e fabbriche, è scossa dal ritrovamento del cadavere di una giovane, stuprata e strangolata in una notte buia e tempestosa. Nel giro di breve tempo altri ritrovamenti con la medesima dinamica e modus operandi confermano la presenza di un serial killer, mentre la polizia brancola nel buio. Incalzati dai media gli inquirenti non sembrano essere in grado di trovare uno straccio di prova concreta, disposti a metodi pesantemente coercitivi pur di consegnare il mostro alla società.

È probabile che questo gioiello noir nord coreano avrebbe avuto maggiori difficoltà a giungere anche da noi se non fosse stato per il successo e i premi legati a Parasite. Scritto e diretto da Bong Joon-ho nel 2003, Memorie di un assassino è stato sviluppato attraverso un romanzo, a sua volta legato a fatti realmente accaduti in Corea del Sud inerenti il primo serial killer noto alla storia del Paese. Con grande stile e notevole raffinatezza il regista porta in scena il lungo racconto delle indagini degli inquirenti, la caccia alle streghe e l’incapacità di una struttura investigativa di dare maggiore forma agli indizi. Fu occasione per la pellicola di accendere i riflettori sull’indiretta complicità dello stato di quegli anni (a cavallo tra la quinta e la sesta repubblica), gli abusi delle autorità e le violente rivolte contro il regime. Atmosfere da thriller che almeno in parte richiamano quelle di Zodiac di David Fincher, volando molto alto nei toni e in una messa in scena davvero personale.

L’opera è stata girata interamente in analogico ma non è dato sapere gli ASA delle pellicole 35 mm, aspect ratio originale 1.85:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. La qualità delle immagini è davvero notevole, un grado complessivo di encoding che non ha lasciato nulla al caso, dove l’organicità della pellicola è mantenuta. Una visione che non manca di sorprendere anche nelle numerose transizioni al buio, dove c’è sostanza anche in secondo piano e sui fondali. Nessun accenno di limiti alle sfumature in tal senso, con neri piuttosto profondi e uno spettacolo che non teme schermi di grandi dimensioni con dettaglio costante. Nonostante la compressione dinamica SDR la sensazione resta quella di una riproposta molto buona dell’originale fotografia, con colori relativamente accesi e toni poco brillanti per evidenti scelte artistiche.


Memorie di un assassino

Doppia traccia DTS-HD Master audio 5.1 canali italiano e coreano, entrambe 16 bit. C’è una sostanziale differenza tra le due, dove la versione doppiata si avvantaggia per un parlato più contrastato e luminoso. Ciò si ripercuote nelle molte sequenze corali, tra cui quella in cui la polizia tenta di ricreare la scena del delitto in presenza dei media, oppure nel corso dei ritrovamenti dei cadaveri. In tali frangenti le voci coreane dei molti interpreti finiscono per mescolarsi eccessivamente, con inferiore spazio e coinvolgimento dal centrale.

L’italiana regala più di un momento di grande tensione, tra agguati e appostamenti, aprendo a una scena confortata anche da elementi provenienti dai diffusori posteriori. Il subwoofer ha qualche minimo ingaggio, ma il percorso narrativo stesso è avaro di scene roboanti. Purtroppo nessun extra, l’edizione Blu-ray include anche il DVD-9. Link alla pagina Amazon.

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