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MQA & BLUESOUND – Evento Buscemi Hi-Fi

Suono liquido in streaming ad alta risoluzione e flusso dati che non intasi il router? Si può fare, parola di Bob Stewart e della codifica MQA

MQA – Master Quality Authenticated – torna a catalizzare l’attenzione degli appassionati di musica liquida ad alta risoluzione. L’evento del 5 febbraio scorso presso il negozio milanese Buscemi Hi-Fi ci ha offerto l’opportunità di approfondire ulteriormente l’ambito dei più interessanti servizi di streaming musicale disponibili anche in Italia, di cui a questo link trovate l’articolo.

Il CD ha tenuto banco per molti anni da quando nel 1982 l’invenzione di Philips/Sony giunse sul mercato, decretando troppo frettolosamente la fine del vinile. Nel corso dei decenni la tecnologia applicata a dischi fisici delle medesime dimensioni si è evoluta, passando dall’iniziale due canali 16 bit PCM (Pulse Code Modulation) del Compact Disc con sampling rate a 44.1 kHz a flussi dati superiori a partire dall’HDCD (High Definition Compatibile Digital) dove il campionamento avveniva a 20-24 bit a una frequenza anche superiore ai 44.1 kHz (ma occorrevano player compatibili capaci di cogliere le informazioni in più, presenti in zone inutilizzate del disco stesso).

Si sono poi aggiunti due sistemi concorrenti: l’SACD Sony non basato sul PCM con frequenza di campionamento 64 volte più alta di quella del normale CD e risposta in frequenza che può arrivare a 100 kHz e gamma dinamica fino a 120 dB; al contrario il DVD-Audio è basato sul PCM con campionamento a 24 bit fino a 192 kHz. Entrambi servivano diversi ‘gusti’ sonori con tracce stereofoniche ma anche nuovi missaggi multicanale (particolarmente malvisti dai puristi delle registrazioni), inoltre occorrevano speciali lettori che fossero compatibili con le codifiche impiegate.


A parte il ritorno di fiamma del vinile, il cui culto non ha mai cessato di esistere, le produzioni su disco fisico vivono da tempo un lento (inesorabile) declino con drastici cali di vendita. HDCD, SACD, DVD-Audio sono tutti tramontati mentre solo il CD ancora resiste, con pubblicazioni rarefatte dove può capitare d’incrociare anche uscite degli ultimi mesi solo su vinile o addirittura solo in liquido. Oggigiorno lo streaming non è sempre sinonimo di qualità, la stragrande maggioranza dei servizi offrono materiale del tipo ‘lossy’, ovvero con perdita rispetto al brano originale, chiedendo un abbonamento a costo superiore nel caso in cui si desideri musica ad alta risoluzione con resa superiore al CD.

MQA TIDAL DEEZER

Trasmettere un brano musicale in streaming con qualità audio pari a quella di un CD richiede poco meno di 1,5 Mb al secondo. Già a partire dal 2001 ha preso a circolare la performante codifica FLAC (Free Lossless Audio Coding), che anche se con una minima compressione (non come quella che va a perdere anche pesantemente come per l’MP3) consente di fruire del brano all’origine nella sua interezza risparmiando comunque notevole ingombro del file corrispondente, tra il 30 e il 50%. Il risultato consente di non perdere informazioni tenendo bassi i tempi di trasferimento, utile specie per chi non dispone di connessioni rete a fibra ottica.

Ovviamente maggiore la risoluzione e più elevata la banda necessaria, quando si tratta di materiale hi-res tipicamente 96 kHz / 24 bit occorre disporre di almeno 4,6 Mb al secondo, peggio va quando si pretendono risoluzioni ancora superiori a 192 kHz / 24bit. Comprimendo in FLAC si può abbassare il data rate in misura consistente ma la banda passante minima a tali vette potrebbe necessitare comunque di un flusso dati costante attorno ai 15 Mb/sec, in genere il triplo rispetto al minimo sindacale.

MQA NAD

Un problema anche per chi dispone di un’architettura superiore all’ADSL quando in connessione ci sono più device in contemporanea. In sostanza MQA raggiunge vertici sonori in file abbastanza piccoli da venire trasmessi senza grosso impegno di banda, ovvero con lo stesso ingombro di un segnale CD a 44.1 kHz in MQA si fornisce l’equivalente sonoro a 96 kHz.

In un contesto di ulteriore sviluppo della compressione digitale intelligente senza perdita di contenuto si mantiene il contenitore relativamente ingombrante grazie all’MQA, attualmente l’ultima frontiera dell’ascolto musicale hi-res in streaming. Sviluppo e ricerca della codifica MQA sono legati a Meridian, brand britannico pioniere assoluto della musica, primo ad aver concepito diffusori acustici ‘attivi’ con amplificazione dedicata, primo ad aver sviluppato su suolo inglese un CD player nel 1983 e ad aver contribuito alla nascita del Dolby Digital e della codifica MLP (Meridian Losless Packing) per DVD-Audio.

Dal catalogo Bluesound – 2i la soundbar in demo da Buscemi Hi-Fi

Dei due leggendari fondatori Allen Boothroyd e Bob Stuart è quest’ultimo ad aver colto l’attenzione degli appassionati audiofili con l’MQA. Direttamente dai master originali di album che hanno segnato la storia della musica leggera e classica è così nata una sezione “Masters” con materiale codifica MQA di cui “Masters Sessions” propone concerti live in streaming hi-res 96 – 192 kHz/ 24 bit. Dopo aver catturato la registrazione il sistema MQA impacchetta un file abbastanza piccolo per lo streaming, il processo viene chiamato ‘Music Origami’, il nuovo sistema consente l’ascolto a valle del materiale spacchettato con una resa superiore a quella di un CD su qualsiasi device dove sia presente il decoder MQA.

Il confronto tra la traccia di partenza e quella di arrivo non rivela differenze tecniche, tanto meno udibili anche in presenza di impianti di caratura come quelli in dimostrazione presso Buscemi Hi-Fi. Proprio come accadeva con gli HDCD i dati audio in aggiunta per l’ascolto hi-res sono presenti assieme alla codifica FLAC in modo da aumentare la compatibilità con l’hardware ricevente.

MQA NAD DALI RUBICON
Elettroniche NAD della serie Masters e i nuovi diffusori Dali Rubicon C con modulo Sound Hub e scheda Bluesound

L’ascolto MQA è possibile abbonandosi a Tidal ma ci sono anche altre collaborazioni in essere tra cui Deezer, in concorrenza con un altro provider di musica liquida hi-res come Qobuz che però lavora solo in FLAC. Una volta installata l’app Tidal su PC o Mac si possono ricevere file MQA per ascolto diretto da computer oppure il materiale transita per un convertitore DAC esterno. Tra le aziende che offrono hardware compatibile MQA ricordiamo Meridian, Audioquest, Technics, Teac, NAD, Pro-Ject, Rotel ed Esoteric.

La prova presso Buscemi Hi-Fi ha consentito di ascoltare in streaming la sessione prove e il concerto vero e proprio 192 kHz / 24 bit di SEED Ensemble, jazz band di dieci elementi condotta dal sassofonista Cassie Kinoshi.

SEED Ensemble è uno strepitoso gruppo che conta jazzisti della nuova generazione inglese come Theon Cross e Sheila-Maurice-Grey direttamente dalla sala principale degli studi di registrazione British Grove Studios (di proprietà di Mark Knopfler) in quel di Londra. Le demo si sono svolte attraverso componenti Bluesound 2i, elettroniche NAD della serie Masters e i nuovi diffusori Dali Rubicon C con modulo Sound Hub e scheda Bluesound.

Bluesound
Dal catalogo Bluesound – 2i altri due streamer hi-res da Buscemi Hi-Fi

L’ascolto attraverso gli apparati Bluesound 2i già permetteva di cogliere sfumature sonore che difficilmente si possono cogliere in sessioni liquide live così come con materiale preregistrato MQA, perfettamente pilotabile tramite app da smartphone. Musica che non ha mancato di provocare molteplici tuffi al cuore quando siamo passati ad ascoltare i diffusori Dali (Danish Audiophile Loudspeaker Industries) Rubicon C (poco meno di 10.000€ la coppia), senza alcuna equalizzazione e uno spettacolo acustico che non è certo mancato.

A oggi MQA con il dovuto hardware di pari livello rappresenta l’ultima frontiera dell’ascolto liquido digitale no compromise, per andare ben al di là della risoluzione audio di un Compact Disc ritrovando la forma del suono nella sua interezza così come concepita all’origine.

Per ulteriori informazioni: link al sito MQA, link al sito Bluesound e al precedente articolo dedicato a Bluesound. Un particolare ringraziamento a Buscemi Hi-Fi e a Lino Tambara di Pixel Engineering

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