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Mulan su Disney+: 22 euro e passa la paura

Dopo aver saltato l’uscita in sala, Mulan si appresta a sbarcare su Disney+ a 21,99 euro. L’ennesimo segnale di una nuova politica distributiva?

Dopo i casi primaverili di Trolls: World Tour, Bloodshot e altri film non usciti in sala a causa del coronavirus ma approdati direttamente sulle principali piattaforme di Video on Demand, la storia si ripete con Mulan. Il nuovo film disneyano in live-action diretto da Niki Caro sarebbe infatti dovuto uscire nelle sale di tutto il mondo, ma la pandemia di coronavirus ha scompaginato i piani distributivi di Disney, che a differenza di Warner Bros., e del suo attesissimo Tenet (il nuovo film di Christopher Nolan), ha deciso di distribuire Mulan in esclusiva su Disney+.

Dal 4 settembre gli utenti della piattaforma streaming di Disney potranno infatti acquistare Mulan a 21,99 euro tramite la nuova funzione Premier Access e guardarlo in streaming (oppure offline sempre all’interno dell’app) fino a quando saranno abbonati al servizio. Dall’immagine promozionale di Disney si parla di video in UHD e di audio Dolby Surround, sebbene non venga fatto riferimento esplicito al Dolby Atmos (ma per un film di questo genere non dovrebbe mancare, almeno per la traccia originale).

Disney ha anche annunciato che in seguito Mulan approderà per l’acquisto anche su altre piattaforme VOD (che saranno principalmente iTunes e Google Play Movies), per poi essere disponibile gratuitamente per lo streaming su Disney+ (ma in questo caso non c’è ancora una finestra temporale precisa). Dopo Artemis Fowl, Hamilton, Magic Camp e The One and Only Ivan, tutti film non approdati in sala ma sbarcati direttamente su Disney+, la casa di Topolino tenta così la propria strada verso l’acquisto “casalingo”.


E se inizialmente 21,99 euro per un film in versione digitale possono sembrare uno sproposito (e per l’utente singolo lo sono certamente), nel caso di una famiglia anche di sole tre persone rappresentano un risparmio rispetto a quello che sarebbe il costo di tre biglietti per entrare al cinema (senza poi contare benzina e qualcosa da sgranocchiare). È poi vero che in un periodo come questo verrebbe spontaneo sostenere le sale italiane dopo i mesi di chiusura dovuti al lockdown (tralasciando poi le ovvie considerazioni sull’impatto audiovisivo di una sala cinematografica), ma la sensazione è che quello di Mulan e di altri titoli futuri non sarà un caso isolato e che anzi, se dovesse riscontrare molto successo, potrebbe diventare un iter sempre più comunque per le major hollywoodiane anche dopo la fine della pandemia.

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