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Musica multicanale: perché si, perché no

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Inizio anni 2000. L’avvento dei primi ricevitori AV. Il successo dell’home theatre e della riproduzione multicanale. L’ipotesi di usufruire di questi sistemi anche per la musica parve, sin da subito, un’opzione di grande interesse, viste anche le maggiori risoluzioni rese disponibili dai nuovi formati audio. Giungiamo, quindi, ad oggi, dove, nonostante la diffusione ormai granitica della sorgente digitale streaming in formato hi-res, la musica multicanale pare (quasi) scomparsa. Ovunque la si cerchi. Perché?

La musica multicanale presenta opportunità interessanti per l’ascoltatore. Basti pensare alla sensazione di totale immersione surround che l’ascoltatore vive in ambito HT. La musica, hi-res e adeguatamente diluita in 7.1 o più, fruita in multicanale potrebbe garantire livelli di pathos sconosciuti alle dinamiche stereofoniche. O, all’opposto, un numero di canali superiore al classico stereo andrebbe a compromettere la pulizia sonica e la perfetta divisione stereofonica?

E che dire della qualità di preamplificatori, DAC e finali multicanale? Saranno paragonabili agli omologhi stereo hi-end, se parliamo di suono puro?

Innanzitutto, oggi, dove troviamo la musica in formato multicanale?

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Sony UBP-X800M2: oggi, gli unici supporti ottici a permettere un’esperienza musicale multicanale sono i lettori Bluray. Il supporto Bluray Audio, infatti, seppur caratterizzato da limitata diffusione e pochi contenuti, garantisce una qualità hi-res (96-192-384) in 7.1 (o 5.1).

 

Lanciato qualche anno fa senza troppi clamori, il Bluray Audio è, per certi versi, l’erede del semidimenticato DVD Audio (che lavorava di norma a 48 o 96 khz) del primo lustro degli anni 2000. Tale formato competé con il più performante SACD, che invece poteva contare sull’ancora esemplare tecnologia DSD. Il vantaggio, però, del Bluray Audio rispetto al predecessore è la maggiore fruibilità.


Il BD Audio funziona anche nei normali Bluray player, cosa che non accadeva con i DVD Audio, dove occorreva un lettore dedicato. Infatti, questi particolari dischetti non sono altro che normali Bluray veicolati per trasmettere solamente audio, seppur siano accompagnati spesso da contenuti video, fra menù di selezione o video musicali veri e propri. Non è, però, strettamente necessario uno schermo e possono essere ascoltati come se il lettore fosse un classico CD.

Come i precedenti DVD Audio e SACD, disponibili anche con tracce 5.1, anche il Bluray Audio vanta, parallelamente alle grandi risoluzioni, files multicanali, in 7.1 o oltre.

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Esoteric SA60: un multilettore hi-end SACD, CD e DVD Audio di fascia alta, predisposto anche per l’audio multicanale, con uscite analogiche e digitali.

Eppure, nonostante le promesse circa la possibilità di avere un disco capace di eccellenti qualità hi-res, un audio multicanale 7.1, contenuti video e facile fruibilità anche tramite il più normale dei lettori Bluray, il formato BD Audio non è per nulla decollato.

Due le cause: la silenziosa debacle nelle vendite di dischetti ottici ha colpito ogni formato, dall’audio CD ai film in formato DVD, BD o 4K, così come un nuovo formato musicale Bluray. Questa realtà, però, ha valore relativo: non a caso la fruizione e la disponibilità di tracce multicanale sulle piattaforme streaming è limitatissima, se non, spesso, totalmente assente.

Vi è, dunque, una seconda causa, trasversale alla diminuzione nella vendita di dischi ottici e sorda di fronte alla diffusione esponenziale della musica liquida. Si tratta del fattore stereo.

Potremmo chiedere a chiunque: dal neofita dell’alta fedeltà all’esperto cultore dotato di impianti milionari. Una cosa, fra questi, è in comune, indipendentemente dalla sorgente, dalla classe di amplificazione e dal blasone delle marche scelte: l’impianto strutturato come stereo.

Perché, quindi, quasi tutti ascoltano stereo e non multicanale? Dove sono i vantaggi?

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Yamaha A-S1200: la combo amplificatore stereo e doppio diffusore è ancora imbattuta, dopo quasi 60 anni di storia.

 

Senza dubbio, è necessario citare il fattore prezzo e la semplicità di installazione. Una sorgente, un ampli e due diffusori, piccoli o grandi che siano, sono più razionali da piazzare rispetto ad un 9.2. Il prezzo, poi, parla da sé: meglio usare i propri danari per poco, ma ben suonante, o per molto, ma di minor livello qualitativo?

Rispetto alla resa sonora, poi, si entra nel complesso, ma è appurato come, nella maggioranza delle situazioni, un sistema stereofonico garantisca una purezza, una limpidezza ed una dimensione musicale ordinata nello spazio che il multicanale non possiede.

C’entrerà, poi, il fatto che la quasi totalità della musica è registrata ed incisa in stereo e così è pensata per essere riprodotta?

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