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Panasonic TX-65EZ1000E in prova – Un OLED bello da morire

L’EZ1000 di Panasonic non è solo la punta di diamante dell’azienda giapponese, ma il portabandiera del livello di eccellenza della tecnologia OLED. Ecco il nostro test del modello 65”

Nel recente passato l’azienda aveva già colpito per qualità e versatilità in tale ambito, abbracciando anche lo stile curvo con elevata resa quanto a picchi di luminosità già col precedente TX-65CZ950. Inizialmente disponibile solo con taglio flat da 65” pollici (6.900 €), si è poi aggiunto il colossale TX-77EZ1000 77” pollici (20.000 €), davvero impegnativo a partire dalle dimensioni e spazio necessario per fruirne al meglio.

Design e installazione

Elegante, angoli arrotondati, dispone di potente soundbar Technics (80 Watt, tweeter x 2, mid-range x 4, woofer x 8, radiatore passivo quadruplo), relativamente profonda ma della medesima larghezza del pannello per una perfetta stabilità dello stesso. A coprire il canale di collegamento fisico tra i due un elemento in plastica nera lucida, da applicare con leggera pressione alle estremità.

Anche l’area di ancoraggio posteriore è dotata di simile copertura completandone al meglio il design; cornice metallica con profilo ridottissimo, un’impostazione minimalista che è un po denominatore comune della maggior parte dei brand a mercato.


Il montaggio è piuttosto semplice e, nonostante l’importante ingombro dell’ EZ1000 da 65” pollici (1.452 mm X 918 mm X 330 mm / LxAxP), è ancora possibile pensare di eseguire l’operazione di assemblaggio da soli ma se già con una certa esperienza in tale ambito. Considerando il non indifferente peso di 20,5 Kg del solo pannello (che diventano 27 Kg con soundbar e supporto), il consiglio rimane quello di farsi aiutare.

Comandi e terminali

Parco terminali ricco e completo come era logico attendersi da un TV di questo livello, con collocazione sul lato posteriore sinistro, inserimento laterale o perpendicolare rispetto allo schermo e relativo coperchio in plastica di protezione. Ancoraggio a muro tramite supporto VESA, anche con soundbar.

4 terminali HDMI 2.0b HDCP 2.2 compliant di cui solo HDMI nr. 1 & 2 full badwidth 10 bit, 2 porte USB 2.0 (5V, 500 mA), 1 porta USB 3.0 (5V, 900 mA), ingresso Video Composito e Component tramite adattatore, output audio ottico digitale, cuffia mini-jack stereo, porta rete Ethernet, 2 slot Common Interface CI+, doppia unità sinto DVB-T2/DVB-S2, 1 slot SD Card.

Sistema Wi-Fi doppia banda 2.4/5 GHz, Bluetooth ma solo per interfacciare tastiera/mouse. L’elettronica interna, la sezione di alimentazione così come i terminali hanno costretto ad aumentare la porzione inferiore retro schermo per il migliore alloggiamento degli elementi.

Doppio telecomando in dotazione: il più completo in alluminio spazzolato, robusto, discretamente pesante, retroilluminato, ottima disposizione dei tasti funzione. Il secondo offre i comandi base con la particolarità di un mouse pad centrale per una navigazione un po meno complessa tra le varie App o quando si è all’interno del Web Browser. Microfono integrato su entrambi per comandi vocali.

L’elettronica si distingue

Tra le novità più interessanti che accompagnano la serie EZ1000 il filtro ‘Absolute Black’ che ha il compito di gestire i neri al meglio in funzione del livello di luminosità presente nel locale andando ad assorbire la luce esterna e al tempo stesso risolvere le aberrazioni indotte dal disturbo sulla tonalità magenta che ancora oggi affligge alcuni pannelli in circolazione. L’EZ1000 è certificato Ultra HD Premium dal momento che soddisfa i requisiti relativi a contrasto, luminosità, risoluzione e colore ritenuti dalla Ultra HD Alliance necessari per la riproduzione al meglio di immagini HDR. SoC quad core, il pannello OLED è di provenienza LG, produzione 2017.

Il livello di cd/m2 rispetto al passato è davvero notevole, con picchi di luminosità più elevati e che qui di seguito andremo a esporre rispetto all’apparato ricevuto in prova, medesimo discorso vale per lo spazio colore con copertura pressoché totale DCI-P3, altro passo avanti in confronto al Panasonic CZ950. Dati di poca o nessuna importanza per coloro intenzionati a sfruttare questo autentico oggetto del desiderio come mero televisore per canali generalisti del week-end ma fondamentali per l’appassionato perfezionista, che desidera visionare programmi UHD al meglio delle attuali tecnologie.

L’EZ1000 è l’evoluzione elettronica del CZ950, oltre ad avvantaggiarsi del filtro frontale antiriflesso la dotazione include il prezioso Studio Color HCX2 4K, processore equipaggiato di sistema di correzione cromatica a completamento della gestione delle gradazioni prossime al nero assoluto, con corredo di base dati di riferimento per intervenire in caso di deviazioni. Se prima col CZ950 c’era il rischio di perdita in percentuale di dettagli in situazioni particolarmente buie e sfumature relativamente precise, secondo l’azienda l’HCX2 è stato migliorato senza più correre il rischio di dettagli ‘affogati’, arrivando a dichiarare il cosiddetto status ‘Delta Zero’, quindi nessuno scostamento colore rispetto al riferimento. Compatibilità con software di calibrazione CalMAN SpectraCal.

Altro elemento di considerevole importanza, alquanto raro nel panorama degli apparati OLED in commercio, è l’upload tramite USB delle LUT 3D, Look Up Table a 3 dimensioni, tabelle attraverso le quali sono possibili correzioni cromatiche secondo le informazioni in esse contenute. Disponibili a 1,2 e 3 dimensioni, le LUT 3D sono le più precise con scostamento sui 3 assi del colore e quindi maggiore precisione, altro elemento che contribuisce a posizionare il pannello più in ambito prosumer.

L’equipaggiamento dell’ EZ1000 include la gestione wide color gamut HLG (Hybrid Log-Gamma), HDR-10 e più avanti HDR-10+, grande escluso il Dolby Vision, il che potrebbe far storcere il naso a coloro desiderosi di mettere alla prova i primi programmi dotati di metadati dinamici. Ricordiamo infine che il pannello non è 3D compliant, indice dell’infelice involuzione della tecnologia stereoscopica che avrebbe avuto ancora molto da dire e che, non solo nel nostro Paese, è sempre e solo stata recepita come banale gimmick.

A livello di unità di sintonizzazione sono presenti moduli DVB-T2 e DVB-S2 e la capacità di elaborare quanto proveniente da antenna trasformandolo in segnale digitale IP, con visione dello stesso su altro apparato privo della connessione 75 Ohm. Gli amanti della ricerca veloce del programma preferito non saranno contenti: selezionando il successivo canale memorizzato la visualizzazione richiede un (brevissimo) lasso di tempo con zapping non istantaneo.

La piattaforma smart ‘My Home Screen 2.0’ (diretta discendente di Firefox OS) consente di muoversi agilmente all’interno dei vari sotto menù e preset, con rapido accesso a un ampio ventaglio di elementi dove è contemplata la memorizzazione di più cartelle per i ‘Preferiti’, richiamabile tramite pulsante My App sul telecomando e relativa personalizzazione in base al diverso utilizzatore.

Qualità video e set-up

Dopo il doveroso reset di fabbrica il processo di configurazione è semplice passando rapidamente per gli elementi base, lingua, paese di residenza, rete wi-fi, memorizzazione canali. Presente un tutorial opzionale per comprendere le modalità d’uso e sfruttare al meglio l’apparato.

La resa dei canali del digitale terrestre a 576i rimane accettabile per i soliti noti broadcaster che offrono relativa compressione, il rimanente parco canali più o meno indipendenti finisce ancor più relegato in secondo piano, a 65″ pollici magnificandone inevitabilmente le criticità. A tal proposito è possibile chiamare in causa vari filtri per migliorare la resa video e in questo senso è riscontrabile una sensibile riduzione del rumore, contorni maggiormente dettagliati anche se a rischio effetto ringing. Display tipo ‘Sample & Hold’, in presenza di immagini in rapido movimento la risoluzione cala attorno alle 400 linee ma è sempre possibile attivare la funzione ‘Intelligent Frame Creation’ che le porta a circa 700, utile per smorzare o addirittura eliminare l’effetto blur/judder. Attenzione all’attivazione del ‘Black Frame Insertion’ che genera inevitabile flickering.

Tanti preset per l’immagine, con ‘Dinamico’ che presenta la consueta sovrabbondanza di blu e picchi attorno a 470 cd/m2, il THX è anch’esso in esuberanza di blu per una visione cinema che potrebbe anche piacere ma le cd/m2 scendono drasticamente consigliando tale impostazione in ambiente non luminoso. ‘Normale’ va già bene per una visione dignitosa, in particolare di programmi televisivi che non siano film o telefilm.

In assenza di tarature si può scegliere senza troppe riserve ‘Cinema’, ‘THX Cinema’ o ‘THX Bright Room’ per visione in ambiente luminoso, ‘Professionale 1’ e ‘Professionale 2’ sono invece preimpostati per visione rispettivamente con molta o poca luce esterna.

Una volta effettuate le rilevazioni siamo andati a effettuare una taratura fine (10 step) per un risultato d’eccellenza per i primari con relativo scostamento del verde ed elevata precisione sui secondari con picchi di luminosità attorno a 434 cd/m2, sempre più vicini a gamma 2.2 su cui si può intervenire su una scala 10 punti. In questa condizione la qualità delle immagini migliora ulteriormente per uno spettacolo reference con Blu-ray 2K e spazio colore REC.709.

Scala grigi ed RGB in modalità ‘Dinamica’ prima della taratura

Scala grigi ed RGB dopo la taratura

Lo stesso dicasi a REC.2020 dove il risultato non ha mancato di sbalordire per resa cromatica, saturazione e ovviamente nero infinito grazie ai pixel auto illuminanti. Su schermata bianca al 10% il picco luminoso ha raggiunto 670 cd/m2, in HDR il comportamento è stato lodevole con lievi scostamenti per i tre fondamentali, nel complesso la copertura DCI-P3 ha raggiunto circa il 96%.

All’interno del preset si incontrano parametri fondamentali tra cui ‘Livello di illuminazione’, per aumentare o diminuire la luminosità del pannello, da non confondere con ‘Luminosità’, che invece interviene sul livello del nero, quando troppo elevato le porzioni più scure dell’immagine tendono al grigio perdendo profondità. ‘Contrasto’ interviene sul livello del bianco senza intaccare quello del nero.

Possibile agire su tinta, saturazione e grado di luminosità di primari e secondari.

Non indifferente l’attivazione ‘Game Mode’ per ridurre l’input lag quando si usa una game console che per l’EZ1000 si attesta attorno ai 25.6 ms salendo ma di poco (34 ms) con la funzione ‘Clear Motion’ e inserimento di un frame nero per immagini ancora più fluide specie nei panning d’immagine, davvero niente male.

ImpiegoDunkirk UHD 4k

Tra i programmi pre-registrati UHD con cui abbiamo messo alla prova il pannello dell’ EZ1000, oltre al consueto Billy Lynn – Un giorno da eroe, rarissimo caso di 4K HDR a 60 fps, l’eccellente The Martian di Ridley Scott con la sequenza d’apertura sui rossi e i panning panoramici, Dunkirk da D.I. 4K con palette cromatica desaturata. Uno spettacolo per gli occhi.

Atomica Bionda UHDTra i programmi da riferimento che hanno fatto strabuzzare gli occhi, nonostante il D.I. 2K, tutto da vedere Atomica Bionda e certo non di meno il tripudio di colori e saturazione totale con Transformers – L’ultimo Cavaliere. Visioni esaltanti portando alla luce l’encoding al meglio delle possibilità grazie all’apertura dell’HDR-10 e sfruttando gli ingressi HDMI 1 & 2, che consentono a un player come l’Oppo UDP-203 di gestire  un segnale video 10 bit 4:2:0 Rec.2020 ricampionandolo 12 bit 4:4:4. Un risultato eccellente anche in presenza di segnali Full HD SDR riscalati.

Il media player integrato non ha rivelato problemi di sorta, accettando una miriade di file senza difficoltà. Anche la visione di canali in streaming con segnali 4K HDR ha palesato medesima costanza e resa dopo svariate ore passate a navigare i programmi di Amazon Prime Video e Netflix. Nel complesso l’offerta smart tv non è così ampia ma include i fondamentali.

In merito all’image retention il sistema applica una pulizia ogni 4 ore di esercizio me è sempre possibile forzare quella completa che per concludere l’intero ciclo richiede circa 80 minuti ed è sempre possibile, ma sconsigliabile, interromperla prima.

Curiosità: nel sotto menù ‘Help’ è presente la voce ‘Informazioni Sistema’ con accesso a un elenco dati apparentemente incomprensibili, alcuni dei quali svelano il numero totale di ore di esercizio del pannello (Stato 4 primo valore), il numero di accensioni (Stato 4 secondo valore), Stato 8 relativo ai cicli di compensazione iniziati per l’image retention e quanti completati.

In condizioni di elevata luminosità dell’immagine la finitura nero lucido del piccolo coperchio anteriore che copre il cavo di allaccio soundbar al pannello tende a riflettere una porzione del quadro e potrebbe risultare leggermente fastidiosa.

Abbiamo anche tentato di interfacciare via Bluetooth un paio di cuffie ma senza che il sistema ne rilevasse la presenza, in effetti da specifiche Panasonic l’indicazione Bluetooth consentirebbe il collegamento di altri apparati come una keyboard esterna.

Audio

La resa sonora della soundbar Technics è di tutto rispetto, con buona dinamica in gamma medio alta per un ascolto privo di distorsioni anche a pressioni elevate grazie ai 14 speaker Dynamic Blade (80 Watt totali) e spingersi oltre metà dell’intera escursione del volume non ha dato problemi. Più il volume è elevato e più si sente la mancanza di un subwoofer separato.

Come da filosofia Panasonic, l’inserimento del jack nell’ingresso posteriore non esclude automaticamente i diffusori esterni e occorre specificare nel sotto menù audio la modalità di ascolto preferita. In termini di compatibilità con le varie codifiche audio nulla da segnalare se non qualche difficoltà con file test UHD con audio DTS lossy e la risultante di parziale distorsione o segnale addirittura assente.

Verdetto

Il Panasonic TX-65EZ1000E è un apparato dalle altissime prestazioni, con tutte le potenzialità e caratteristiche che un appassionato di qualità video possa desiderare. Un televisore state-of-the-art sublime per il trattamento del segnale video, la presenza di preset THX e relativa certificazione 4K assieme all’Ultra HD Premium, la flessibilità dell’elettronica ‘farina del sacco’ di Panasonic dall’elevato potenziale che attende solo di essere sfruttata al meglio.

Prezzo inevitabilmente impegnativo ma già più interessante rispetto agli scorsi mesi, i margini di miglioramento ci sono ma per quanto si possa essere detrattori a ogni costo, la decodifica audio DTS, la gamma medio-bassa della soundbar, la gestione dei canali memorizzati così come i relativi scostamenti della palette cromatica, tutte incertezze che passano in secondo piano quando si ha di fronte un’autentica ‘macchina da guerra’ per segnali UHD, un televisore al vertice della categoria, un gradino sopra l’altrettanto stupefacente Sony A1 OLED.

Panasonic OLED TX-65EZ1000E
9 Recensione
Pro
Qualità immagine superba
Qualità acustica ma...
Certificato THX 4K
Certificato Ultra HD Premium
Telecomando retroilluminato
Uso anche pro-sumer
Contro
Taratura immagine complessa
...suono con pochi bassi
Non compatibile Dolby Vision
Qualche incertezza decodifica DTS
Solo HDMI 1 & 2 full bandwith
Zapping lento
Smart TV migliorabile
Prezzo impegnativo
Riepilogo
Pannello: OLED
Risoluzione: 3840 x 2160 pixel
Diagonale: 65"
HDR: HDR-10, HDR-10+ (futuro), HLG
Profondità colore: 10 bit
Connessioni: 4 HDMI 2.0b HDCP 2.2, 2 USB 2.0 (5V, 500 mA), 1 USB 3.0 (5V, 900 mA), Video Composito, Component, S/PDIF, mini-jack stereo, Ethernet, 2 x Common Interface CI+, unità sinto DVB-T2/DVB-S2, 1 slot SD Card
Prezzo: 6.900 euro
Sito del produttore: https://www.panasonic.com/it/consumer/televisori/tv-oled-4k-ultra-hd/tx-65ez1000.html
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