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Proiettori gaming: da 720p a 4K senza spendere un patrimonio

Design portatile, ottica a tiro corto, vobulazione 4K, refresh-rate fino a 240 Hz e input-lag inferiore ai 9 ms. I proiettori gaming sono sempre più numerosi e i prezzi sempre più abbordabili

Essenzialmente i proiettori gaming, dedicati cioè ai videogiocatori, puntano a offrire un certo tipo di valori in alcune aree importanti quando si tratta di giocare con una console o un PC. Parliamo sia del refresh-rate (che a certe risoluzioni può arrivare fino a 240 Hz), sia dell’input-lag, il fastidioso “ritardo” tipico di ogni trasmissione video che, se superiore a un certo valore espresso in millisecondi (ms), può inficiare notevolmente l’esperienza di gioco.

Proiettori con valori ottimali per il gaming ce ne sono tantissimi, ma qui vogliamo presentarvene quattro in particolare tenendo conto soprattutto del fattore prezzo. Abbiamo scelto infatti proiettori dai 400 ai 1700 euro, range che non permette quindi di considerare modelli top di gamma (magari con ingressi HDMI 2.1 o 4K nativo) ma che offre comunque una scelta piuttosto ampia e di qualità.

Benq TH685

Proiettori gaming

Il Benq TH685 non deve confondere. Un prezzo attorno agli 800 euro in genere implica basso livello di luminosità, più grigi che neri, scala cromatica approssimativa, matrice poco generosa ed elevati tempi di latenza. Non è però il caso del BenQ TH685, tra una precisione colorimetrica molto interessante, una fonte luminosa brillante che dovrebbe distinguersi anche in ambienti non totalmente oscurati e soprattutto (in ottica gaming) un input lag di soli 8,3 ms.


Resta la questione dei neri, ma per salire di livello e andare maggiormente in profondità occorre salire di categoria e di prezzo. Questo è un proiettore nativo 1920×1080 che però accetta anche segnali UHD, ricordando sempre che compatibilità non significa risoluzione. Va sottolineata la presenza dell’HDR, per cui qui un segnale UHD dovrebbe comunque offrire una più elevata fedeltà cromatica (a patto di passare il segnale da player o media player UHD/HDR).

Il TH685 sfrutta la tecnologia DLP Texas Instruments, qui con ruota colore (2x) a sei segmenti, dove a seconda del soggetto ci si potrebbe o meno accorgere del cosiddetto “effetto arcobaleno”. Il rapporto di proiezione da 1,13 a 1,46 e lo zoom 1,3x permettono di raggiungere i 100 pollici di immagine proiettata con un posizionamento tra i due metri e mezzo e i tre metri (punti appoggio regolabili in altezza).

La copertura Rec.709 è dichiarata al 95% e un elemento molto importante per il gaming è la fruizione di video a 120 Hz, che restituisce un quadro fluido favorendo console e schede grafiche. Il resto dei numeri confermano la bontà di questo modello: 3,500 Ansi Lumen, contrasto 10.000:1 (full on/off), longevità fino a 4.000 ore a pieno regime che diventano 15.000 in “eco”, speaker interno mono da 5 Watt, audio in/out con mini jack e due ingressi HDMI 2.0 (HDCP 2.2).

LG CineBeam PH30N

Online lo si trova ormai anche a meno di 400 euro e anche se non è un proiettore spiccatamente gaming, la sua natura portatile e le sue dimensioni davvero micro possono dare parecchie soddisfazioni quando magari si è in vacanza con una Switch o una Steam Deck (anche in una stanza di albergo ad esempio). L’LG CineBeam PH30N è un modello DLP con risoluzione HD da 1280×720 pixel, luminosità massima di 250 lumen e sorgente LED RGB da 30.000 ore, ovvero circa 10 anni con un utilizzo giornaliero di 8 ore.

Oltre ad essere leggerissimo (540 grammi) e molto compatto (12,9 x 12,9 x 3,9 cm), questo proiettore è in grado di ricreare un’immagine fino a 100’’ (si parte da un minimo di 25’’) da una distanza di 3,3 metri. Con la batteria integrata non si superano le due ore di proiezione, ma naturalmente c’è l’opzione cablata per collegare il PH30N a una presa di corrente.

La rumorosità è pari a 25/28/30 dB nelle modalità Economic/Normal/High Brightness e, se da un lato manca una vera e propria piattaforma smart, dall’altro lato si può sfruttare la funziona Screen Share tramite MiraCast per trasmettere al proiettore contenuti video via wireless da un dispositivo come smartphone o tablet, mentre inserendo nell’apposita porta una memoria USB il media player interno del proiettore può riprodurne i file (video, audio, immagini) contenuti in essa. Visto poi che lo speaker integrato ha una potenza di appena 1W, si può collegare al PH30N uno speaker wireless o un paio di cuffie/auricolari tramite Bluetooth.

Un prodotto insomma interessante per chi è alla ricerca di un proiettore piccolo, leggero, portatile e con una risoluzione comunque dignitosa, sebbene spendendo circa 130 euro in più e rimanendo sempre in casa LG si potrebbe optare per il PF50KS, che pur essendo più grande (17x17x4 cm) e pesando di più (quasi il doppio), ha una risoluzione Full HD e una luminosità di 600 lumen. Se però cercate soprattutto leggerezza e compattezza, il CineBeam PH30N è sicuramente preferibile.

Asus F1

Sempre nella fascia degli 800 euro, abbiamo scelto l’Asus F1 (modello non recentissimo) perché monta un’ottica a tiro corto che potrebbe facilitare non poco il processo di installazione. È un proiettore DLP Full HD con illuminazione LED che guarda sia al gaming (c’è una modalità video apposita), sia a un utilizzo più professionale. Sembra strana una simile natura duplice, ma Asus F1 offre in effetti funzioni interessanti per entrambi gli ambiti. Tanto per cominciare, l’ottica permette di proiettore un’immagine da 25’’ da una distanza di 43cm fino a un’immagine da 210’’ (5,3 metri di diagonale) da una distanza di 3,7 metri.

La sorgente luminosa R/G/B LED a lunga durata e priva di mercurio dovrebbe assicurare un’autonomia di circa 30.000 ore-20 anni, mentre la luminosità massima di 1200 lumen, il contrasto di 3500:1 e la copertura NTSC del 100% sono specifiche tecniche piuttosto interessanti.

A livello gaming si segnalano il sistema audio integrato 2.1 di Harman Kardon con una potenza totale di 14W (2x3W più un subwoofer da 8W), il supporto alla frequenza di aggiornamento di 720P@120Hz e la riproduzione di contenuti in modalità wireless usando come sorgenti dispositivi Android o Windows 10. Le connessioni offrono due ingressi HDMI e uno VGA, una porta USB che funge anche da ricarica per dispositivi esterni anche durante la proiezione e un’uscita cuffie. Asus F1 offre inoltre la regolazione istantanea dell’altezza grazie a un supporto a due livelli ribaltabile che può essere regolato rapidamente per adattarsi al compito da svolgere. Qui trovate la recensione completa.

Optoma UHD 42

proiettori gaming

Da un proiettore 4K DLP vobulato da circa 1700 euro non ci si possono aspettare miracoli e infatti nella nostra recensione dell’Optoma UHD 40 del 2018, oltre agli innegabili pregi, segnalavamo anche qualche difetto non di poco conto, come il contrasto limitato e la poca flessibilità di installazione. Il successore UHD 42 di fine 2020 propone molti elementi interessanti per chi, senza spendere un patrimonio, vuole comunque godersi immagini in grande formato con in più il bonus del 4K-HDR.

L’Optoma UHD42, oltre a due altoparlanti da 10W, a un’uscita analogica da 3,5 mm e a un’uscita ottica, integra due ingressi HDMI. Il primo di questi è un HDMI 2.0 per gestire segnali fino a 4K/60Hz (o Full HD fino a 240Hz) e l’input lag di 15,7 ms rende questo proiettore molto interessante anche per i gamer, che tra l’altro possono contare su una modalità dedicata. La seconda porta è invece è una più “rudimentale” HDMI 1.4.

L’Optoma UHD42 ha un rapporto di proiezione compreso tra 1,21 e 1,59. È lo stesso del suo predecessore, ma non offre la stessa flessibilità del suo rivale più prossimo, ovvero l’Epson EH-TW7000 con il suo chip 3LCD. Non è previsto purtroppo il lens shift orizzontale e quello verticale permette una variazione solo del 10%, ma nei menu sono presenti sia una funzione di correzione trapezoidale, sia un’opzione di spostamento digitale dell’immagine per consentire una regolazione più fine della posizione dell’immagine. A questo prezzo non ci aspettiamo certo un sistema di motorizzazione dell’obiettivo e infatti la messa a fuoco e lo zoom (1,3x) vengono eseguiti manualmente.

Il picco di luminosità di 3400 lumen rende il proiettore abbastanza adatto a un’ampia varietà di condizioni di luce ambientale. La risoluzione nativa di questo videoproiettore DLP è pari a 1920×1080 pixel (il DMD da 0,47″ è lo stesso dell’UHD 40 e del BenQ W1700), con la vobulazione che consente però di raggiungere la risoluzione UHD. Troviamo poi una ruota colore RGBRGB volta a limitare l’effetto ‘rainbow’ tipico dei VPR DLP, ma soprattutto ad abbassare la distanza tra luminanza del bianco e la gamma colori RGB e secondari.

A livello HDR troviamo il supporto per HDR10 e HLG (niente Dolby Vision o HDR10+ come era logico aspettarsi) e manca, a differenza di altri proiettori in questa fascia di prezzo, una sezione smart o qualsiasi tipo di connettività wireless. Un modello, insomma, che bada al sodo e che, per alcune sue caratteristiche, ben si sposa con le esigenze dei videogiocatori.

Da segnalare infine la compatibilità con materiali in 3D (tramite occhialini attivi venduti separatamente), la lampada da 240W che assicura fino a 10000 ore di proiezione in modalità Eco, una rumorosità massima di 28 dB e una dimensione dell’immagine proiettata da 0.87 a 7.68 metri, ottenibile rispettivamente partendo da 1.2 fino a 8.1 metri.

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