Abbiamo scelto cinque amplificatori “vintage” con prezzi da poco più di 600 a quasi 8000 euro per offrirvi una panoramica di quello che propone oggi il mercato per gli audiofili più nostalgici
Abbiamo parlato a più riprese del “movimento” retro-vintage che da alcuni anni sta contagiando il mondo dell’hi-fi non solo nel settore dei diffusori, ma anche in quello delle elettroniche e, in modo particolare, degli amplificatori integrati. Modelli che si rifanno per estetica e nome a vecchie glorie degli anni ’60-’70 e ’80 ma che al loro interno, tra DAC, funzionalità streaming, moduli di amplificazione e ingressi digitali, sono amplificatori assolutamente contemporanei, completi e versatili.
Verrebbe quindi da dire che si tratta della classica (e ciclica) trovata di marketing per invogliare gli audiofili più attempati (l’effetto nostalgia, si sa, è una brutta bestia), ma alla fine quello che conta è che siano prodotti di buona qualità e dotati di un look datato a cui è difficile resistere se si ama il vintage. Abbiamo quindi scelto cinque amplificatori “retro” con prezzi da poco più di 600 a quasi 8000 euro per offrirvi una panoramica di quello che propone oggi il mercato, mentre in un prossimo speciale ci dedicheremo a giradischi e lettori CD.
Ruark R410
Il Ruark R410 da circa 1400 euro è un sistema all-in-one (streamer+DAB+amplificatore integrato) dal look vintage con rivestimento in legno, display touch e il consueto controller RotoDial di Ruark. In ambito streaming Ruark Audio ha pensato davvero a tutto tra AirPlay 2, Bluetooth (in versione aptX HD) e Chromecast integrato.
Inoltre, ci sono Tidal Connect, Spotify Connect e sintonizzatori radio DAB/DAB+, FM e internet radio. Se questo non bastasse, si può sempre collegare all’R410 un TV, un lettore CD o altre sorgenti audio all’ingresso HDMI eARC o ottico. Il sistema dispone anche di uno stadio phono MM integrato per collegare direttamente un giradischi.
Il DAC interno BurrBrown può inoltre gestire file audio PCM ad alta risoluzione fino a 24 bit/192 kHz e l’amplificatore in Classe D offre 120W di potenza per canale. L’R410 utilizza gli stessi tweeter a cupola in seta da 20 mm presenti negli apprezzati diffusori attivi MR1 Mk2; accanto ai due tweeter ci sono due unità mid/bass NS+ da 10 cm, mentre i bassi sono ulteriormente enfatizzati da due porte bass reflex posizionate sul lato inferiore dell’unità, il cui peso raggiunge quasi i 10 Kg. Infine, a differenza di altre radio internet Ruark, che utilizzano software di terze parti disponibili anche in radio di altri brand, il software e l’elaborazione all’interno del R410 sono personalizzati.
Luxman LX-380
Si sale decisamente di prezzo con l’amplificatore integrato valvolare Luxman LX-380 da circa 7500 euro in grado di erogare una potenza di 20W + 20W (6Ω), 18W + 18W (8Ω), 14W + 14W (4Ω). Potenze sicuramente limitate ma che abbinate ad i giusti diffusori sapranno donarvi il giusto brio e tantissima raffinatezza. Le valvole utilizzate sono le 6L6GC(×4), e le ECC82(×3) ed è possibile agire sui toni tramite un sofisticato sistema (c’è anche il tanto amato/odiato loudness).
Per quanto riguarda il volume, il Luxman LX-380 può contare sul sistema LECUA, che punta tutto sul minor degrado possibile del suono tramite l’utilizzo di una regolazione con ben 88 step. Oltre ai classici ingressi linea, troviamo un ingresso Phono MM/MC con tanto di switch mono realizzato con semiconduttori di ottima qualità, mentre sull’affollato pannello frontale, tra i vari switch e manopole, è presente il anche pulsante per il filtro subsonico.
Mission 778X
Il Mission 778X da 630 euro (qui la nostra prova) è il primo amplificatore integrato del produttore britannico da 40 anni a questa parte e offre tutto ciò che ci si può aspettare al giorno d’oggi da un componente hi-fi di questo tipo. Del modello 778 originale del 1983 il Mission 778X conserva il form-factor compatto a mezza larghezza, ma il resto è ovviamente tutto nuovo e aggiornato ai nostri tempi.
Gli aggiornamenti “esterni” più evidenti sono la presa USB asincrona e i tre ingressi S/PDIF (uno coassiale e due ottici), oltre alle uscite digitali ottica e coassiale. Non mancano ovviamente gli ingressi analogici tra cui uno phono per testine MM basato su JFET di alta qualità e a basso rumore in grado di fornire una precisa equalizzazione RIAA; inoltre, l’uscita pre-out permette di aggiungere un amplificatore di potenza esterno. Da segnalare, frontalmente, anche un’uscita cuffie da 6,3mm, con il relativo amplificatore che sfoggia un design a feedback corrente e un’elevata velocità di risposta, promettendo prestazioni dinamiche e dettagliate con un’ampia varietà di cuffie.
Lo streaming wireless da smartphone, laptop e tablet viene fornito tramite Bluetooth aptX e AAC, mentre le sorgenti digitali traggono vantaggio dal DAC interno costruito attorno al chipset ES9018K2M della famiglia Sabre32 Reference, che gestisce file PCM fino a 32 bit/384 kHz e DSD a 11,2 MHz (DSD256). Lo stadio finale si affida a un design di classe AB che incorpora un trasformatore toroidale a basso rumore da 200 VA, con un’uscita dichiarata di 45W per canale (8 Ohm) e 65W per canale (4 Ohm), mentre lo stadio di volume analogico di precisione è controllato da un apposito microprocessore.
LEAK Stereo 230
Disponibile online a circa 1500 euro, il LEAK Stereo 230 è un amplificatore integrato dal look vintage ma dagli interni assolutamente moderni uscito nel 2022 che si rifà al mitico LEAK Stereo 30, il primo modello completamente a transistor disponibile in commercio al suo arrivo sul mercato nel 1963. Il DAC ES9038Q2M è accompagnato da circuiti proprietari per sfruttare al meglio l’architettura HyperStream II di ESS Technology e Time Domain Jitter Eliminator. Il team di progettazione del brand britannico ha prestato grande attenzione anche al filtro attivo post-DAC, utilizzando amplificatori operazionali selezionati per la loro sinergia proprio con il DAC Sabre.
Gli ingressi digitali si estendono a USB asincrono di tipo B e a due ingressi S/PDIF (uno coassiale e uno ottico), oltre ad HDMI ARC per il collegamento a un televisore. Troviamo anche il Bluetooth 5 in ricezione con supporto per i codec aptX e AAC, mentre sul versante analogico ci sono due ingressi RCA e uno stadio phono MM con un circuito basato su JFET di alta qualità e a basso rumore. Altre caratteristiche degne di nota sono il supporto per i file hi-res in formato PCM fino a 32 bit/768 kHz, DSD a 22,58 MHz (DSD512) e MQA, con la loro decodifica completa che consente di eseguire internamente l’intero processo di decodifica “three unfold”.
Passando al sistema di amplificazione, troviamo uno stadio di potenza di classe AB disposto in una configurazione dual-parallela che fornisce 75W per canale su 8 Ohm e 115W per canale su 4 Ohm. Spazio poi a un grande trasformatore toroidale da 270VA a bassa rumorosità e non mancano, come da tradizione degli integrati LEAK, i controlli di bassi e alti, che però possono essere bypassati se si vuole ottenere il percorso del segnale più breve possibile allo stadio del volume analogico, controllato in questo caso da un potenziometro ALPS motorizzato.
JBL SA750WAL
L’amplificatore integrato JBL SA750WAL da circa 2900 euro si caratterizza per un look vintage che omaggia chiaramente i modelli SA600 ed SA660 realizzati dall’azienda americana a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70, sebbene all’interno tutto sia ovviamente aggiornato ai giorni nostri a livello di tecnologia di amplificazione e connettività.
Il pannello frontale in alluminio è dotato di tre grandi manopole per volume, bilanciamento e ingresso, oltre a un piccolo display e a cinque levette per alimentazione, disattivazione audio, tipo di testina per l’ingresso phono, modalità Direct e funzione Dirac Live (nella confezione troviamo infatti un piccolo microfono per la calibrazione). Sempre sul pannello frontale troviamo un ingresso AUX da 3,5 mm e un’uscita cuffie da 3,5 mm, mentre quello posteriore ospita 5 ingressi analogici (incluso quello phono per testine MM/MC) e 4 ingressi digitali (due coassiali e due ottici), oltre a un’uscita pre-out per una futura espansione del sistema e a una porta USB.
Il DAC ESS Saber ES9038Q2M permette di gustarsi al meglio file PCM fino a 192kHz/32bit e file MQA; troviamo poi la certificazione Roon Ready e il supporto per AirPlay2, Chromecast e reti DLNA/UPnP tramite Ethernet/Wi-Fi. Passando invece all’amplificazione, il JBL SA750WAL dispone di una sezione finale in classe G da 130W (8Ω) e 200W (4Ω) per canale, ma funziona anche come amplificatore di classe A per segnali di basso livello e integra un alimentatore ad alta capacità con un trasformatore toroidale sovradimensionato.
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