Quinto installment della saga, Transformers – L’ultimo cavaliere è l’ennesima occasione mancata per un UHD reference. Distribuzione Universal Pictures
Transformers – L’ultimo cavaliere segue gli eventi successivi al violento conflitto svoltosi a Hong Kong raccontato nel precedente Transformers – L’era dell’estinzione. I robot senzienti sono stati dichiarati fuorilegge, perseguiti dal TRF (Transformers Reaction Force) che ha l’ordine di distruggerli.
Con Optimus Prime in viaggio verso il suo creatore, sulla Terra sono rimasti in pochi a simpatizzare per gli alieni, come Cade Yeager (Mark Wahlberg), che in compagnia dell’Autobot Bumblebee aiuta i ‘profughi’ a trovare rifugio. Nel corso di un’operazione di salvataggio in territorio controllato dal TRF, Cade entra in possesso di un misterioso talismano risalente all’epoca di Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, oggetto cui danno la caccia in molti, compresi i Decepticon tenuti in cattività che stringono un malsano accordo proprio con i membri TRF.
A chiarire le idee su quanto stia realmente per accadere ci penserà il britannico Sir Edmund Burton (Anthony Hopkins), che nella sua tenuta incontra Cade presentandogli la colta Viviane (Laura Haddock): entrambi scopriranno di essere l’ultimo baluardo a difesa dell’umanità, con pochissimo tempo per scovare un antico manufatto alieno e lanciarsi contro la mefistofelica Quintessa, che dopo aver soggiogato Optimus Prime guida il pianeta Cybertron, luogo di nascita dei Transformers, in collisione con la Terra.
Con una trama che definire ridicola è un complimento all’intellighenzia dei peggiori sceneggiatori di Hollywood, Transformers – L’ultimo cavaliere è il quinto capitolo della saga dei robottoni made in Hasbro in lizza per il peggiore di sempre. Una spettacolare cornice di effetti speciali in computer grafica da Oscar (made by Industrial Light & Magic) è tutto quel che rimane di una machistica avventura che scomoda la leggenda della spada nella roccia e il mistero di Stonehenge.
Con transizioni da circo a tre piste, si tocca il fondo con l’incursione di soldati americani e Autobot a un insediamento nazista durante il secondo conflitto mondiale (guerra che coi Transformers in circolazione forse sarebbe durata una settimana).
Con tutto il rispetto e l’amore che nutro nei confronti dell’arte recitativa di un gigante come Sir Anthony Hopkins, quando lo incontro in produzioni di quart’ordine come questa scatta un allarme supplementare causa pregresse poco mirabili esperienze, come quando fu chiamato per Mission: Impossible II. Un gremito cast dove purtroppo i nomi eccellenti si sprecano: su tutti John Turturro e Stanley Tucci, ridotti a ridicole macchiette senz’arte ne parte e, praticamente irriconoscibile, persino Mitch Pileggi, l’iconico Walter Skinner della serie TV The X-Files.
E ancora: un robot-maggiordomo con disturbi della personalità, scandalose battute da cerebrolesi, fisicità e fessaggine del personaggio di Wahlberg (persino capace di balzare da un mortale drone all’altro con sicurezza circense) cui fa da contraltare la solita bonazza di turno (Alberto Sordi docet), qui per giunta pure intelligentona. Un ‘contorno’ di umani che per quanto bravi non risolleva le sorti del confuso baraccone multicolore.
Scansando l’impietosa retorica di fondo proferita da Optimus Prime, si salva l’assalto finale al pianeta Cybertron, all’interno di una sceneggiatura che ha portato a un film sovrabbondante (ben 2 ore e mezza), noioso, coatto e fracassone, dove qualsiasi cosa accada importa davvero poco, sacrificabili sono solo e sempre i personaggi di contorno.
Col consiglio di visione a cervello (totalmente) spento, gli eroici giunti incolumi ai titoli di coda potrebbero essere pervasi da amletico dubbio: se un simile obbrobrio da 250 milioni di dollari, con tanto di ‘benedizione’ di Steven Spielberg produttore esecutivo, ha saputo incassarne oltre 600 in tutto il mondo, cosa ci attende il futuro prossimo venturo da Lorenzo di Bonaventura & Co.?
VIDEO
Come è uso da diversi anni Michael Bay riprende i suoi blockbuster con uno stuolo di cineprese e diversi aspect ratio per andare incontro alle esigenze anche delle catene cinema IMAX. Diversamente da altri registi non si limita a concentrarsi su pochi momenti ritenuti visivamente più esaltanti (come fece per esempio Christopher Nolan con Il Cavaliere oscuro nel 2008) lavorando bensì sull’intera opera, anche 3D nativo.
Medesima sorte è toccata anche a Transformers – L’ultimo cavaliere con presentazione Home Video sofferente per repentini cambi del formato immagine tra 1.90:1/2.00:1/2.39:1. Anche su pannelli di grandi dimensioni il risultato finale è relativamente apprezzabile, a meno che non si passi direttamente a un videoproiettore 4K con schermo da almeno 2,5/3.0 mt. di base, in tal caso la visione ha maggior impatto, specie nel passaggio tra letterbox e 1.90:1, codifica HEVC (3840 x 2160/23.97p).
L’edizione UHD in vendita contiene 3 Blu-ray: BD-100 UHD e BD-50 FHD solo film e BD-25 con gli extra, scelta lungimirante alla luce della lunga durata dell’opera (155 minuti).
Dispiego di mezzi di ripresa significa anche differenti risoluzioni: da alcuni ciak 16 mm su pellicola Kodak (Arriflex 416) al digitale con cineprese Arri Alexa, Red Epic Dragon, Red Epic Weapon tra 6K e 8K ma ciò non ha impedito di giungere a Digital Intermediate solo 2K per contenere i costi di implementazione del CGI causa rendering effetti 2K + 4K per le sequenze IMAX.
A esclusione di alcuni brevissimi passaggi in cui il comparto dell’immagine appare inficiato (forse) dalle scelte del cinematographer francese Jonathan Sela (John Wick, Giustizia privata), come per l’inquadratura notturna del rack di gigantesche parabole, cap 2 a min 8.01 circa, la visione di Transformers – L’ultimo cavaliere riserva un livello di compattezza e un grado di dettaglio da riferimento.
Minimo livello della grana in background, il film è visionabile con l’ausilio dell’HDR-10 oppure Dolby Vision. Per l’HDR-10 abbiamo approfittato del Sony KD-55 A1 OLED in prova, il cui aggiornamento firmware per il Dolby Vision è di la da venire: già a metadati statici non possiamo che associarci alla definizione riportata retro copertina del prodotto anche se intesa in termini artistici, ‘goduria cosmica’.
Livello di dettaglio, senso di tridimensionalità, precisione degli elementi anche in secondo piano e background da urlo, il wide color gamut è una gioia per gli occhi con neri profondi e risalto anche per inquadrature con scarsa luminosità, come all’interno di Cybertron.
Con l’LG 55 C7V OLED siamo ripartiti per saggiare eventuali differenze tramite Dolby Vision sempre con supporto dell’OPPO UDP-203: una comparativa temporalmente a breve distanza tra le due visioni che ha lasciato la sensazione di miglioramento per contrasto e luminosità con ulteriore ottimizzazione in presenza di sequenze dalla complessa illuminazione. Tutto sommato non un enorme salto di qualità ma istanti in cui abbiamo apprezzato la flessibilità nella gestione dei frame.
AUDIO
Non si poteva trovare peggior modo di penalizzare le immagini di Transformers – L’ultimo cavaliere se non associandole a una piccola traccia Dolby Digital 5.1 canali in italiano incapace di porre risalto alle imponenti immagini. Si è costantemente accompagnati dai limiti di questo encoding AC-3 con flessioni sul centrale e limitata presenza del parlato; si può provare a correggere la situazione agendo sul volume master ma non è sufficiente a sovvertire la débâcle tecnica.
Identica sorte è toccata anche al Blu-ray FHD mentre il Dolby ATMOS inglese è reference per dinamica e profusione di elementi a seconda della configurazione disponibile, resa cinema anche qui da ‘goduria cosmica’ in presenza di set 7.2.4 con uno ‘tsunami’ di effetti direzionali, pressione sonora ed elementi avvolgenti da primato.
In ascolto retro compatibile Dolby TrueHD 7.1 ci si trova un paio di gradini indietro rispetto alla controparte a oggetti. I dialoghi in originale non sono da perdere anche per divertirsi ad ascoltare eccellenze del panorama cinematografico internazionale che hanno doppiato i robottoni: Omar Sy (Hot Rod), Steve Buscemi (Daytrader), Ken Watanabe (il Mercedes-Samurai Drift), John Goodman (Hound), Peter Cullen (Optimus Prime), quest’ultimo grande veterano della settima arte la cui voce da tempo è entrata negli annali della storia del cinema.
EXTRA
Su disco separato BD-25 trovano posto 8 capitoli di approfondimento sulla lavorazione di Transformers – L’ultimo cavaliere, con interventi da parte di cast e troupe, il prologo, l’assalto a Cybertron, le sequenze a Londra con Sir Anthony Hopkins, motori e robot, concept art, immagini dietro le quinte dei set più imponenti, analisi degli effetti speciali in computer grafica della ILM, gli stunt, la collaborazione delle forze armate statunitensi. Trattasi di circa 95 minuti di focus tenendo presente che 2 degli 8 capitoli di cui sopra non sono inclusi nell’edizione americana, per la precisione: Dentro la Packard Plant e I segreti dell’auto demolitore per un totale di 10 minuti esclusivi. Sottotitoli in italiano ovunque.
TESTATO CON: Tv Sony KD-55 A1, LG 55 c7V OLED, UHD player OPPO UDP-203
UHD Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Dolby ATMOS reference
Extra interessanti
Sceneggiatura precaria
Dolby Digital 5.1 ai minimi storici
Repentini cambi aspect ratio
Prodotto da: Paramount
Distribuito da: Universal Pictures
Durata: 155'
Anno di produzione: 2017
Genere: Fantascienza
Regia: Michael Bay
Interpreti: Mark Wahlberg, Anthony Hopkins, Josh Duhamel, Laura Haddock, Isabela Moner, Stanley Tucci, John Turturro, Jerrod Carmichael, Santiago Cabrera, Glenn Morshower, Liam Garrigan, Mitch Pileggi
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Supporto: BD 100 + BD 50 + BD 25
Aspect Ratio: 1.90:1/2.00:1/2.39:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio 4K: Inglese Dolby ATMOS; inglese descrittivo non vedenti, spagnolo, francese, italiano, giapponese Dolby Digital 5.1
Sottotitoli 4K: Danese, norvegese, inglese, finlandese, spagnolo, svedese, francese, inglese non udenti, italiano, giapponese, olandese
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