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Tube Rolling: l’arte della sostituzione delle valvole – Prima parte

Una parte del gioco dell’alta fedeltà, perché alla fine per quanto ci si giri intorno di questo si tratta, di un bel gioco, consiste nel mettere insieme un sistema Hi-Fi che si spera possa dare soddisfazione al suo possessore. A parte la scelta dei componenti, la cui azzeccata sinergia è alla base del risultato, con gli amplificatori valvolari è possibile intervenire addirittura nel cuore del circuito mediante il Tube Rolling, ovvero la sostituzione delle valvole fornite a corredo nel tentativo, almeno si spera, di migliorarne ulteriormente le prestazioni.

 

Chiunque si sia interessato almeno per una volta al mondo degli amplificatori a valvole, si sarà reso conto che una delle pratiche più gettonate è quella del Tube Rolling – termine inglese che allude alla sostituzione delle valvole di segnale oppure di potenza – scopo della quale è quello di incrementare le prestazioni del dispositivo.

La pratica del Tube Rolling, che per la maggior parte riguarda i sistemi di amplificazione, è in ogni caso perfettamente applicabile su qualsiasi dispositivo faccia uso di tubi termoionici, notoriamente installati su appositi zoccoli che ne consentono, appunto, una facile sostituzione con esemplari di cui si presume una migliore qualità.

Questo tipo di intervento, molto evidentemente, nasce sulla base di una considerazione: non sempre i dispositivi installati negli apparecchi sono scelti tra la migliore produzione oppure selezionati con la necessaria cura, spesso si tratta di equipaggiamenti definibili di base – ragione per la quale non si ritiene di utilizzare elementi troppo costosi – che consentono comunque il funzionamento dell’apparecchio.


L’integrato LM-845 prodotto dalla LINE MAGNETIC: i tubi utilizzati sono marchiati col brand del costruttore, evidenza di una produzione o selezione personalizzate al fine di ottenere migliori prestazioni

 

In relazione a quanto appena esposto è però necessaria una precisazione: se è vero come è vero che questo accade con apparecchi di stampo consumer, per quanto attiene a prodotti di classe e prezzo elevati – e non potrebbe essere diversamente – le cose non stanno esattamente in questo modo, vi è anzi una cernita notevole in merito ai dispositivi prescelti in fase di assemblaggio, scelta che potendo contribuire ad elevare ulteriormente le prestazioni, porta costruttori di alto livello ad evitare di far troppa economia e rende il Tube Rolling ampiamente superfluo.

Ne consegue che produzioni maggiormente economiche potrebbero essere dotate di dispositivi più commerciali – seppure selezionati con cura – purché in grado di far funzionare l’apparecchio, cosa che comporta un certo grado di potenziale futuro intervento da parte dell’acquirente.

Tube Rolling: avvertenze importanti 

Per quanto detto in premessa – anticipando comunque che tale pratica deve essere eseguita solo ed esclusivamente ben sapendo cosa si fa e, soprattutto, dove si mettono le mani! – la scelta di quali dispositivi utilizzare per la sostituzione comporta una serie di attenzioni che non devono assolutamente essere sottovalutate.

Primariamente – lo sottolineiamo a beneficio di tutti, con maggior enfasi nei confronti degli eventuali neofiti che avranno la ventura di leggerci – può sembrare banale ma non significa che a piedinatura identica (ad esempio 8 pin = 8 pin) corrisponda un altrettanto identica connessione elettrica all’interno del dispositivo; bando quindi a sostituzioni azzardate basate su questa – più che errata – considerazione, il rischio di fare danni anche gravi è concreto.

Quindi, accertato quali siano i tubi utilizzati nel apparecchio in nostro possesso – tra le più gettonate a livello di segnale le 12AX7 (ECC83), le 12AU7 (ECC82), le 12AT7(ECC81), le 6922 (ECC88 ovvero 6DJ8) oppure, a livello di potenza, le EL34, le KT88, le KT66, 6550 – una delle prime cose che dobbiamo necessariamente verificare, è la possibilità di regolazione della corrente di BIAS, ovvero della corrente di riposo delle valvole finali, caratteristica questa che ci consente di regolarne esattamente il valore al fine di far funzionare il dispositivo nell’esatto range previsto dal costruttore.

Non è cosa difficile, normalmente gli amplificatori che ne sono dotati hanno tutti qualche sistema visivo – milliamperometri, led di segnalazione o altro – che consente di capire quando la corrente di BIAS è quella prevista dal progetto, dispositivi che in molti modelli sono esterni all’amplificatore (leggi accessibili) e possono quindi essere manovrati senza dover aprire l’apparecchio; in altri casi invece sono contenuti all’interno, è quindi necessario aprire l’amplificatore per connettere i puntali del tester nei punti previsti per misurare la corrente di BIAS.

Un esempio dei milliamperometri dedicati al monitoraggio del BIAS presenti su molti amplificatori

 

Questo significa che se possiamo liberamente sostituire le valvole di segnale con un esemplare differente senza troppi problemi – la circuitazione è auto-polarizzante – per quelle di potenza la cosa cambia aspetto ed è necessaria una cura maggiore, pena malfunzionamenti e/o danni potenzialmente esiziali.

Nella prossima puntata esamineremo più da vicino la scelta dei dispositivi più adatti alla pratica del Tube Rolling.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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