Entertainment Featured home Guida 4K/BD/DVD

Tutti i soldi del mondo [Blu-Ray]

In Tutti i soldi del mondo il maestro Ridley Scott torna alla cronaca italiana del ’73 col rapimento di Paul Getty jr. In Blu-ray da Lucky Red

Tutti i soldi del mondo

Non è dato sapere a cosa sia dovuto l’iperattivismo cinematografico di Ridley Scott, giunto alla venerabile età di 81 anni (il prossimo novembre), pari solo a quello di illustri colleghi ottuagenari quali Clint Eastwood, 88, e Woody Allen, quasi 83. Forse si tratta di ragioni prettamente ‘alimentari’ oppure, ad aver preso il sopravvento, è l’urgenza di lasciare ai posteri altri segni del suo verbo registico, fatto è che continua a dirigere con entusiasmo ed energia giovanili.

Tutti i soldi del mondo

Sono addirittura sei i film tra il 2012 e 2017 (Prometheus, The Counselor, Exodus, The Martian, Alien: Covenant, Tutti i soldi del mondo: progetti che tra di loro hanno ben poco in comune), oltre ad aver prodotto nello stesso arco di tempo i suoi ed altri quindici film (tra cui Blade Runner 2049) e messo in cantiere progetti sperimentali e innovativi in campo cinematografico e multimediale.

In realtà nella sua variegata filmografia facciamo fatica a individuare passi falsi grossolani, forse potremmo disquisire sulla maggiore o minore riuscita di qualche opera e anche di un certo qual suo asservimento al ‘sistema’: spesso è autore a tutto tondo, molte volte puro intrattenitore dall’estetica patinata fine a se stessa ma dal contributo tecnico rilevante.


Ci sentiamo di dire però che i 25 film diretti (in quarant’anni di carriera) meritano tutti di trovare posto nella cineteca privata di qualsiasi appassionato di cinema tout-court: siano Alien o Blade Runner, Il gladiatore o Robin Hood, Le crociate o Black Hawk Down, Hannibal o American Gangster, ma anche e soprattutto I Duellanti e Thelma & Louise; e badate che quelli non segnalati sono pure essi film importanti.

Tutti i soldi del mondo

Tutti i soldi del mondo, girato tra Roma, Bracciano, Villa Adriana a Tivoli e Londra, è passato senza lasciare (apparentemente) traccia di sé: solo 57 milioni di $ incassati worldwide, di cui (mediocri) 25 sul territorio statunitense; criticatissimo, ha suscitato attenzione mediatica principalmente per questioni extra-artistiche.

Ma – e qui vado controcorrente – è opera sottovalutata poiché imperfetta quanto si voglia, sottotraccia, attraverso la storia vera del rapimento di John Paul Getty III, riflessione sull’avidità di danaro e sulle contraddizioni estreme dell’esercizio del potere economico.

Jean Paul Getty, magnate del petrolio, quando la ‘ndrangheta gli rapì il nipote sedicenne nel 1973, proprio nell’anno della crisi petrolifera che lasciò l’Italia a piedi di domenica, era l’uomo più ricco del pianeta.

Tutti i soldi del mondo

Sostanzialmente Getty è il fulcro centrale intorno al quale ruota il film, capitalista tanto ricco (ne possedeva così tanto da non riuscire più a contarlo), tanto tirchio (da sembrare un moderno Scrooge di Dickens) quanto anche illuminato e (‘pro domo sua’) lungimirante, collezionista d’arte (le opere acquistate, considerate autentici investimenti).

Divenne l’ago della lunga e faticosa trattativa che lo vide irremovibile nel non voler pagare il riscatto richiesto di 17 milioni di dollari per salvare il nipote vacillando quando del ragazzo viene recapitato nella sede di un quotidiano romano un orecchio reciso di netto.

Tutti i soldi del mondo

L’altra protagonista è la madre del giovane Paul (Michelle Williams), dalla cui prospettiva viene seguita la vicenda e che si muove con pragmatismo prettamente femminile risultando alla fine la vincitrice morale di una ideale e psicologica partita a scacchi, coadiuvata da un ex-agente della CIA, Fletcher Chase (Mark Wahlberg), coinvolto nella trattativa con i banditi e che, strada facendo, si ravvede su alcune sue conclusioni affrettate.

Tutti i soldi del mondo

A creare problemi in post-produzione era intervenuta la decisione imbarazzata di escludere Kevin Spacey dal film, messo alla gogna dalla puritana America per le note vicende di molestie sessuali, sostituendolo in fretta e furia con Christopher Plummer (poi ‘Nomination’ come attore non protagonista) nel ruolo chiave del magnate Jean Paul Getty.

Un avvicendamento che ha costretto la troupe a rigirare una serie di scene (tra Inghilterra e Italia, mentre per quella nel deserto saudita, in cui Getty scende dal treno, si è provveduto ad una sovrapposizione digitale tramite green screen) in otto settimane per riuscire a rispettare la prevista uscita natalizia sugli schermi americani.

E noi, da spettatori, come vogliamo porci dinanzi a un film di Ridley Scott che non è né Il GladiatoreAlien o Blade Runner? Vogliamo dichiarare il nostro ‘disagio’ per la mancanza di spettacolarità cui siamo abituati o ragionare sul profondo dilemma shakespeariano di cui si ammanta?

Tutti i soldi del mondo

VIDEO

Tutti i soldi del mondo, girato in digitale con camera Arri Alexa XT, arriva sul mercato dell’HE in edizione classica. Trasferimento in High-Def brillante con video codificato in 1080p/AVC MPEG-4 e immagini di assoluto nitore, dal contrasto impeccabile e che, grazie a un filtro seppiato, donano alla visione domestica un eccellente look vintage calato negli anni settanta della narrazione soprattutto per le scene ambientate nella Roma del tempo.

Attenzione però perché ‘brillante’ non fa necessariamente rima con ‘luminoso’, poiché le scelte ‘fredde’ e cupe di ambientazioni, location, taglio delle luci e fotografia (tenebrosa e slavata di Dariusz Wolski), voluti dalla regia, tendono a marcare la complessità emotiva e i drammatici dilemmi che attanagliano i personaggi.

Ricco, solido e profondo il livello dei neri, anche nelle frequenti scene notturne, la palette cromatica è naturale, usata con moderazione, senza essere esagerata in colorazioni sature né tanto meno patinata; gli interni delle magioni (inglese e italiana) del patriarca Getty vengono mostrati con austero e poco coinvolgente distacco visivo, sebbene i particolari degli arredi e delle opere d’arte in essa contenuti siano ricchi di dettagli.

Tutti i soldi del mondo
Christopher Plummer nel ruolo di J. Paul Getty

Solamente nelle scene meno illuminate girate nella prigione calabrese dell’ostaggio emerge un velo di grana che comunque non inficia più di tanto la visione. Nei primi piani risaltano tutte le pieghe (e le rughe) e le smorfie dei volti dei personaggi e le texture degli abiti. Nessun fastidioso artefatto si palesa nel corso della visione.

Non può essere ‘inquisita’ come imperfetta la forzatura digitale operata nella scena del treno nel deserto per sovrapporre l’immagine di Christopher Plummer a quella originaria di Kevin Spacey, peraltro efficace. Il film – lo ricordiamo – non è stato pubblicato in UHD nemmeno sul mercato internazionale ed è un peccato perché in questo formato la gradevolezza della visione ne avrebbe certamente beneficiato.

Tutti i soldi del mondo
Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty

AUDIO

Codifica audio in DTS-HD Master Audio 5.1 sia per la traccia originale (più ricca di dettagli) che per quella italiana, a confronto più ‘soffocata’; differenze che poi non sono così rimarchevoli per via di un generalizzato equilibrio dinamico. A fronte di un solido fronte anteriore il centrale è fluido e puntuale il bilanciamento del sonoro con ampia scala dinamica, nelle sporadiche e non predominanti occasioni in cui si rendono presenti gli effetti surround.

Per esempio nella scena del treno che si ferma nel deserto o in quella del tiro al piattello (min. 33’30”), nella ricchezza dei dettagli d’ambienza tra schiocchi, spari sordi, concitazione nel capannello dei reporter in cerca di informazioni. Tutto senza magniloquenza e senza distorsione alcuna e con un’integrazione supplementare di basse frequenze.

Tutti i soldi del mondo

Ha modo di brillare soprattutto lo score originale composto da Daniel Pemberton (con toni da opera verdiana) così come alcune chicche musicali dell’epoca quali Time Of The Season, degli Zombies (al minuto 13’30”), che i più attenti ricorderanno pure era già stata al centro di L’evocazione – The Conijuring (2013) di James Wan, Wild Horses dei Rolling Stones (23’30”) del 1971, mentre sul finire (1h52’) c’è la cover italiana di It’s A Man’s, Man’s World di James Brown ad opera dei Camaleonti con il titolo di Senza di te che farò, incisa nel 1967 e quindi non proprio aderente filologicamente ai fatti narrati.

EXTRA

Otto scene eliminate dal montaggio finale (per un totale di circa 7 minuti) ma nessuna di esse particolarmente significativa nell’economia della narrazione. Ridley Scott – Creare un Thriller Storico (8’49”) parte come omaggio al regista da parte dei tanti collaboratori e si trasforma in approfondimento sul film tra location, fotografia, costumi, etc. Ostaggi del Caso – Il cast (9’09”) approfondisce l’interazione tra gli interpreti e i personaggi portati sullo schermo.

Il significativo Ritorno alle Riprese (4’43”) racconta in dettaglio la frenetica sostituzione di Spacey con Plummer per interpretare J. Paul Getty: ventidue scene rigirate in soli otto giorni a soli 47 dalla data d’uscita. Curioso notare come il nome di Kevin Spacey non venga mai menzionato.

Nell’edizione americana di Tutti i soldi del mondo c’è in più il commento audio di Ridley Scott.

TESTATO CON: Lettore Samsung 3D, Televisore Samsung 3D Serie 6, Amplificatore DENON AVR-2310, Casse CANTON

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Tutti i soldi del mondo [BD]
7.5 Recensione
Pro
Un film di Ridley Scott
Fotografia aderente al climax
Audio puntuale e minimale
Contro
Non è lo Scott visionario
È stato un flop
Audio privo d’esuberanza
Riepilogo
Titolo originale:All the Money in the World
Prodotto da: Lucky Red
Distribuito da:Warner Bros. Entertainment Italia
Durata: 132'
Anno di produzione: 2017
Nazionalità: Gran Bretagna/Usa
Genere: Biografico
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer, Romain Duris, Marco Leonardi, Timothy Hutton, Olivia Grant, Charlie Shotwell, Stacy Martin, Andrew Buchan, Luciano Marinelli
------
Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: 1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: Italiano/Italiano n/u
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI


    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest