Vale la pena comprare un TV al plasma usato nel 2022? Secondo noi sì, soprattutto se cercate una visione di altissima qualità spendendo poco
TV al plasma. Un prodotto che oggi sa quasi di archeologia ma che fino a dieci anni fa, seppur fosse ormai sul viale del tramonto, continuava a dare enormi soddisfazioni agli appassionati di Home Cinema. Dopotutto, quando non si parlava ancora di OLED (e nemmeno di QLED) la guerra tra plasma e LCD, almeno qualitativamente, era vinta nettamente dalla prima e certi modelli, come i compianti Kuro di Pioneer o i PZ di Panasonic, sono ricordati ancora oggi da molti come TV straordinari.
Ma perché parlare di TV al plasma nel 2022 quando Samsung (che fu tra gli ultimi brand a produrre questi TV nel 2014) ha annunciato proprio ieri i QD-OLED, quando si sono raggiunti gli 8K (i plasma arrivarono solo fino ai 1080p) e quando l’orizzonte luminoso e paradisiaco si chiama MicroLED? Semplicemente perché, cercando nel mercato dell’usato, si possono trovare TV al plasma che anni e anni fa erano dei top di gamma assoluti e che invece adesso si possono portare a casa a cifre risibili.
Vale quindi ancora la pena investire qualche centinaia di euro in un plasma usato da 50’’ o è meglio risparmiare soldi e rischi (plasma “garantiti” non esistono) e puntare a qualcosa di più costoso ma al passo con i tempi? Prima di rispondere, facciamo un breve excursus sul perché i TV al plasma sono dovuti soccombere di fronte allo strapotere degli LCD pur essendone infinitamente superiori come qualità visiva.
I motivi furono principalmente tre. Erano TV più spessi, più pesanti e consumavano molta più energia rispetto ai rivali LCD e, con il progressivo aumento della domanda di TV di grandi dimensioni (più di 40 pollici), i modelli al plasma iniziarono a diventare troppo pesanti e assetati di energia. Mentre un televisore LCD da 40 pollici consumava in media 85 W, un plasma della stessa dimensione arrivava facilmente 240 W e, a causa di tali consumi, generava anche molto calore.
Il secondo motivo è che i pannelli al plasma soffrivano anche di un fenomeno noto come ritenzione (o stampaggio) dell’immagine, proprio come i TV OLED. Sebbene gli ultimi pannelli al plasma in ordine di tempo avessero ridotto questo effetto, non fu possibile sradicarlo del tutto. Difetto che non interessava invece i TV LCD.
Tuttavia, il motivo principale dell’estinzione dei TV al plasma fu il calo della domanda. Le persone, anche per una più ampia scelta di modelli e per prezzi mediamente più bassi a parità di dimensioni, iniziarono a preferire i TV LCD perché ritenuti figli di una tecnologia più recente e quindi migliore e perché meno energivori e capaci di raggiungere picchi di luminosità più elevati. Sony fu il primo produttore a rinunciare al plasma e fu seguita da Pioneer, che vendette la propria linea plasma a Panasonic. Per qualche tempo LG, Samsung e Panasonic furono gli unici produttori a vendere TV al plasma, anche se prima LG e poi anche Panasonic e Samsung cessarono definitivamente la produzione di questi TV nel 2014.
Eppure, come già detto, quelli al plasma erano TV per molti versi eccezionali. Neri di gran lunga più profondi di quelli dei migliori LCD (e quindi contrasto più elevato), riproduzione dei colori molto simile a quella dei TV CRT (altra lacrimuccia per i più nostalgici), angolo di visione più ampio rispetto a quello degli LCD, motion blur meno visibile grazie al refresh rate più elevato e ai tempi di risposta più veloci, migliore uniformità del pannello.
Ovvio poi che ci fossero TV al plasma migliori degli altri, ma in generale questa tecnologia ha dato enormi soddisfazioni agli appassionati… e potrebbe darne ancora. Dopotutto, se non vi interessa il 4K o l’HDR, comprate solo Blu-ray e non UHD Blu-ray e quindi vi accontentate di un pannello Full HD, un plasma usato da 42’’, 50’’ o 60’’ (meglio ancora se un Pioneer Kuro o un Panasonic) si trova sui mercatini dell’usato dai 100 euro in su e può rivelarsi un acquisto ancora oggi eccellente.
Certo, dovreste abbinarci qualcosa per renderlo smart (ma basta anche una Fire TV Stick Lite da 30 euro) e un eventuale decoder aggiornato se vi interessa il digitale terrestre, ma per il resto vi portereste in casa un TV ancora oggi validissimo in quasi tutti i possibili casi d’uso (e non dimentichiamo che in giro ci sono ancora molti modelli 3D). Dove i TV al plasma possono un po’ soffrire oggi i limiti tecnologici dell’epoca è forse con i videogiochi a causa di input lag mediamente più alti di quelli dei TV odierni e di un refresh-rate limitato ai 60 Hz, ma almeno che non vogliate usare le ultime console di Sony e Microsoft o un PC gaming di fascia alta, l’esperienza di gioco rimane comunque accettabile (e l’input-lag varia da modello a modello).
Ovviamente, parlando di TV usati, c’è sempre il rischio di prendere fregature (e mettete sempre in conto gli elevati consumi energetici). Il consiglio quindi è di visionare di persona il TV e controllare se ci siano o meno segni evidenti di stampaggio di immagine. Sappiate inoltre che se è un modello uscito prima del 2006, la luminosità del pannello potrebbe essere compromessa (i fosfori dei pannelli delle prime generazioni perdevano luminosità con il tempo), mentre i TV al plasma dal 2007 in poi erano in genere assicurati per una longevità del pannello maggiore, fino a raggiungere le oltre 100.000 ore degli ultimi modelli prodotti. In ogni caso vi sconsigliamo di puntare su TV così vecchi e andare direttamente sugli ultimi Panasonic Viera (VT60 o ZT60) o gli ultimi Kuro prodotti da Pioneer, che però sono più difficili da trovare e hanno valutazioni generalmente più alte.
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