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Bloomberg: le vendite di HomePod sono stagnanti

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Secondo alcune fonti intervistate da Bloomberg, HomePod starebbe vendendo poco e Apple avrebbe già cancellato alcuni ordini. Si è già spento l’entusiasmo per lo smart speaker di Cupertino?

Lo smart speaker HomePod di Apple, che abbiamo recensito qui ma che non è ancora disponibile in Italia in via “ufficiale” (lo si può comunque acquistare dall’Inghilterra senza particolari problemi), è il principale rivale (sebbene molto più costoso) dei vari Google Home e Amazon Echo, ma sta incontrando una buona accoglienza sui pochi mercati in cui è distribuito? Secondo alcune fonti riportate da Bloomberg non proprio, visto che a quanto pare le scorte di HomePod si stanno accumulando e Apple ha già annullato degli ordini ad alcuni dei suoi fornitori.

Mentre lo smart speaker con Siri a bordo sembrava andasse forte alla sua uscita di febbraio (anche per l’effetto novità e per la lunga attesa dopo i continui ritardi), già a marzo Apple aveva abbassato le previsioni di vendita. E alcuni dipendenti di Apple Store americani dicono che ormai vengono venduti meno di 10 HomePod al giorno.

HomePod

Secondo le ultime stime di Slice Intelligence l’ancora giovane mercato degli smart speaker è diviso fra tre principali concorrenti, con Apple e il suo HomePod al 10%, Google al 14% con la sua gamma di speaker Home e, sul gradino più alto del podio, Amazon con ben il 73% del mercato. Questo andamento verso il basso di HomePod non sorprende però più di tanto. È vero infatti che Apple ha realizzato uno dei migliori smart speaker in assoluto in quanto a qualità audio (anche se confrontato con prodotti come Sonos One), ma è altrettanto vero che non ha la stessa gamma di funzionalità di quella fornita dagli speaker di Google e Amazon.


La mancanza di app, l’impossibilità di connettersi via Bluetooth (è solo AirPlay) e l’insistenza di Apple sul fatto che l’unico servizio di streaming compatibile nativamente è Apple Music rendono la vendita dello speaker più difficile di quanto previsto. E il prezzo non aiuta di certo, visto che le 319 sterline di listino (circa 370 euro al cambio attuale) sono molte di più rispetto a quanto richiesto per i più piccoli ed economici Echo Dot o Home Mini, che potete poi collegare tramite Bluetooth a un qualsiasi speaker wireless per sfruttarne le funzioni smart e spendere comunque meno avendo però una qualità audio comunque elevata. E, non dimentichiamolo, Home Pod potrebbe persino macchiare la superficie in legno sul quale lo avete appoggiato.

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È improbabile comunque che questa notizia sulle vendite sottotono di HomePod causerà molte notti insonni in quel di Cupertino. D’altronde il versante su cui HomePod fatica di più rispetto alla concorrenza (Siri) è noto da tempo e non a caso Apple ha recentemente assunto John Giannandrea, che fino a pochi giorni prima era a capo della ricerca e dell’intelligenza artificiale di Google.

È chiaro insomma come Apple sia consapevole dei progressi che deve compiere e HomePod potrebbe seguire il percorso intrapreso da Apple Watch, con il suo esordio sul mercato poco brillante seguito dall’ascesa come leader incontrastato del mercato degli smartwatch. Considerando poi che AirPlay 2 potrebbe finalmente arrivare il mese prossimo e porterà con sé due feature molto attese (multiroom e configurazione stereo), le vendite di HomePod potrebbero risollevarsi, senza poi contare il suo futuro sbarco (ma non ci sono ancora dettagli precisi) su molti più mercati rispetto a quelli attuali (USA, Australia e Gran Bretagna).

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