AF Focus Insider

Basse frequenze: bassi SÌ Bassi NO

bassi

Quando si parla di basse frequenze, chiamandole comunemente “bassi”, in genere si tocca un argomento molto sensibile nella scelta dei diffusori.

C’è chi dice che ci devono assolutamente essere, pena lo snaturamento della musica che si ascolta.
Altri ribattono che quello che conta è la qualità delle basse frequenze (che si possono percepire dalle loro armoniche superiori, senza il “colpo nello stomaco”), e non la loro presenza costante e invasiva, come può succedere con diffusori sovradimensionati per la stanza in cui sono stati collocati.
A questo punto ricordo che parliamo di stereofonia, considerando la differenza tra master musicale e master cinematografico usato nell’home theater.

Diffusore e ambiente, un binomio fondamentale e non sempre preso in considerazione come dovrebbe. Cito tre esempi di impianti ascoltati nella mia carriera che hanno rappresentato le più alte espressioni di riproduzione musicale, altri ne ho ascoltati altamente performanti, ma questi servono per chiarire il rapporto diffusore/ambiente.

bassi
Infinity IRS -fonte stereophile.com

Il primo impianto è l’Infinity IRS (Infinity Reference Standard), ascoltato in due occasioni nello stesso periodo. Il primo al CES di Las Vegas dimostrato in un grande salone dal suo progettista Arnie Nudell con svariati finali Audio Research in multiamplificazione.
Musica corale, grande immagine, sembrava di essere proprio in quella situazione, come in un ascolto dal vivo.
Rientrando in Italia e passando da New York, lo stesso impianto ascoltato da Lyric, negozio di Mike Kay, in un ambiente medio piccolo, uguale amplificazione Audio Research, sembrava suonassero due bookshelf.


Secondo impianto, Maison de l’Audiophile, Parigi durante un Festival du Son (fiera una volta molto importante per il mercato francese ed europeo).

Giganteschi diffusori a tromba, amplificazione sia a valvole sia a transistor in classe A per le basse frequenze, presenza spettacolare di un disco di Ella Fitzgerald e Louis Amstrong…il tutto dimostrato in un piccolo auditoriom/cinema!

 

Cello Audio Palette fonte Vintage HiFi Club

Terzo impianto, sempre a Parigi presso un negozio, alla prima presentazione europea da parte di Mark Levinson della sua nuova linea Cello. Diffusori formati da coppia di AR LST ( Google) una sopra l’altra, con multiamplificazione ed equalizzatore Audio Palette, sorgente registratore a nastro con brani di bande musicali registrate dal vivo. Un suono di un realismo impressionante, come poche volte ascoltato nella mia lunga carriera.

Domanda: quanti di voi possono avere lo spazio e la possibilità di un volume acustico che questi tre impianti possono generare? Non sarebbe meglio ragionare su impianti che possano trasmettere l’essenza della musica, in ambienti abitati dalla stragrande maggioranza?

Se siete tra questi, con spazi limitati e con vicini che non necessariamente amano la vostra musica, nel prossimo articolo vedremo quali sono i prodotti che meglio si adattano ad ambienti “normali”.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI


    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest