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Devialet Phantom Reactor: i primi ascolti promettono bene

Phantom Reactor

Atteso a breve sul mercato europeo a 990 euro, il Devialet Phantom Reactor è un diffusore wireless da 600W che promette molto bene.

Quante persone conoscete che hanno bisogno di un diffusore wireless capace dei livelli di volume degni di un concerto dal vivo? Il produttore francese Devialet, di cui abbiamo parlato recentemente nella recensione della soundbar Sky Soundbox, distingue in gran parte i suoi tre speaker wireless Phantom per livello di potenza, con i Phantom, Silver Phantom e Gold Phantom tutti simili a livello estetico ma dotati di diverse potenze di picco, pari rispettivamente a 1200, 3000 e 4500 W.

Anche il modello Gold sarebbe sufficiente per animare una discoteca ed è quasi tre volte più potente di uno dei nostri diffusori premium preferiti, il Naim Mu-so. Il problema (oltre a una leggera mancanza di precisione e spaziosità nelle sue prestazioni)? Il prezzo, visto che il Phantom più conveniente costa circa 1500 euro.

Conscia di questo “ostacolo”, Devialet ha appena annunciato con il Phantom Reactor il suo diffusore wireless più economico (990 euro) e più piccolo (ha in pratica le dimensioni di un tostapane), sperando con questo nuovo modello di rendere la gamma Phantom accessibile a un maggior numero di persone. Certo, sono sempre quasi 1000 euro, ma se già conoscete la qualità dei prodotti Devialet e vi piacciono diffusori dall’estetica originale e unica, potreste davvero farci un pensierino.


Nonostante le sue proporzioni in miniatura (è quattro volte più piccolo del Phantom standard) e il fascino familiare (il look è praticamente identico a quello dei fratelli maggiori), il Devialet Reactor mantiene comunque una potenza di assoluto rilievo visto che parliamo di un picco di 600W, più che sufficiente per una tipica situazione domestica. Se però non vi bastassero, c’è anche una versione da 900W a circa 300 euro in più, che avvicina così il Reactor alla potenza del Phantom pur mantenendo dimensioni più compatte.

Caratteristiche e costruzione

Abbiamo potuto testare in anteprima il Devialet Phantom Reactor in attesa del suo imminente sbarco sul mercato europeo e il produttore francese ci ha detto che tutto, all’interno del Reactor, è stato preso dai modelli più grandi e semplicemente “rimpicciolito”.

Ciò significa che anche il Phantom Reactor utilizza la tecnologia proprietaria Analogue Digital Hybrid (ADH), ovvero una combinazione di amplificazione analogica di Classe A e digitale di Classe D che rende il Phantom così unico. La sezione di alimentazione presenta però un trasformatore più efficiente, che ha consentito a Devialet di ridurre le dimensioni dell’elettronica all’interno.

Degli oltre 100 ingegneri che hanno lavorato su Reactor, 20 si sono concentrati in modo specifico sui nuovi woofer più piccoli. A differenza dei suoi fratelli maggiori, il Reactor ha inoltre controlli touch per il volume e il pairing Bluetooth. Ora è disponibile anche una companion app che permette di controllare la riproduzione musicale tramite Spotify, AirPlay, UPnP e Bluetooth. Un ingresso combinato 3,5 mm/ottico consente inoltre una connessione cablata a uno smartphone, un player musicale portatile o un TV.

Si possono utilizzare anche più Reactor tramite l’app, anche se la funzione multi-room non sarà disponibile fino al 2019. Devialet ha specificato che prossimamente arriverà anche l’opzione per la riproduzione in stereo con due Reactor (cosa che in effetti è lecito attendersi da un diffusore wireless di questo prezzo e dimensioni), ma a quanto pare il software non è ancora pronto.

Qualità audio

Il suo suono non è meno familiare del suo look. Durante il breve test concessoci da Devialet abbiamo ascoltato una manciata di canzoni streammate tramite AirPlay e ognuna di esse ha messo in mostra una resa sonora diretta, brillante e naturale, senza alcun sforzo da parte del diffusore. In effetti l’ampiezza del soundstage e il volume del Phantom Reactor smentiscono nettamente i dubbi circa le sue modeste proporzioni. Per alcuni ambienti di ascolto il Reactor può sembrare persino esagerato e dopotutto la sua pressione sonora di 98 dB è paragonabile a quella di un trapano.

Phantom Reactor e Phantom posti uno accanto all’altro

La prima è stata una classica traccia jazzistica, con il rullante e la cassa della batteria che fanno il loro ingresso nel brano con grande nettezza e impatto. La profondità del diffusore divora la maliziosa linea di basso (corposa e agile tra i due woofer) che apre Sista di Rachelle Ferrell. La notevole esecuzione delle voci è messa in mostra anche in The Ghetto di George Benson; la voce carica di soul sentimentale non è solo precisa e diretta ma anche carica di attitudine, oltre a essere un buon viatico per l’articolato e caldo equilibrio timbrico del Reactor.

Verdetto iniziale

Devialet vuole chiaramente espandere a una platea più ampia possibile la sua gamma di diffusori Phantom abbassando il prezzo e puntando su dimensioni più compatte. In attesa di una recensione completa, il Phantom Reactor ci sembra per ora la direzione giusta per la nuova strada che vuole intraprendere il produttore francese.

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© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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