L’ultimo concerto filmato dei Doors è stato restaurato e proposto in Blu-ray con discreti risultati sul fronte audio anche se la performance non è la migliore del gruppo e nel complesso il prodotto ha qualche limite.
L’Isle of Wight Festival si tenne per cinque giorni nell’agosto del 1970, l’anno successivo Woodstock e vide alternarsi sul palco grandi icone del rock ma anche del jazz davanti a una platea stimata attorno alle 600.000 persone.
Quella dei Doors fu una delle performance più attese dagli accorsi all’evento, ma non si può certo annoverare l’esibizione tra le migliori della band.
Nonostante la buona forma vocale di Jim Morrison, il cantante rimase distaccato dal pubblico, “in trance” ad occhi chiusi per quasi tutta la durata del concerto e anche la band appare a tratti affaticata e svogliata. Di certo il fatto che salirono sul palco alle due di notte non fu d’aiuto e non lo fu neppure per le riprese, molto scure complice il fatto che fu impedito al gruppo di montare il proprio impianto luci che solitamente utilizzavano per lo show.
Questo Live at the Isle of Wight è quindi una performance molto “raw”, cruda ma di grande valore soprattutto perché si tratta dell’ultimo concerto filmato della band prima della scomparsa di Jim Morrison.
Durante i 66 minuti del concerto ci sono i classici dei primi due album, come sempre suonati in versioni molto estese, con lunghe improvvisazioni strumentali e alcuni brani raccolti in medley. Le macchine da presa disponibili erano poche e il montaggio lo testimonia palesemente, con inquadrature lunghe e insistite su Morrison o sulla band al completo, lontanissimo dai ritmi a cui siamo abituati oggi. Vi sono anche lunghi segmenti in cui, mentre la band suona, le immagini mostrano riprese del pubblico e del festival totalmente slegate al momento dell’esibizione, segno che per diversi minuti non vi era footage video del concerto disponibile.
Tutte queste peculiarità rendono il Live sicuramente interessante per i fan dei Doors, molto meno per chi cerca un “documento live” di una delle band più celebri della storia del Rock: consigliamo di recuperare per primo Live at The Bowl ‘68 (disponibile anch’esso in Blu-ray Eagle Rock Entertainment) dove il gruppo dimostra appieno perché è divenuto leggenda.
VIDEO
Come riportato in copertina, tutto il materiale audiovisivo è stato sottoposto a un processo di restauro per cercare di trarre il meglio dall’ultima testimonianza filmata dei Doors e il risultato, considerando i limiti intrinseci delle riprese, si può considerare buono.
L’immagine è certo molto morbida e scura: come anticipato la band dovette adattarsi ed utilizzare le luci a disposizione, basse come intensità e praticamente statiche, dominate dal rosso. Non aspettatevi quindi un grande coinvolgimento a livello visivo.
Il riversamento HD permette alla grana della pellicola di affiorare e tiene la compressione ben sotto al livello di guardia, restituendo tutto il dettaglio disponibile nel footage originale (che non è molto, ma di certo superiore a quanto possa offrire un DVD).
AUDIO
Se il video è limitato, il comparto audio è messo decisamente meglio e colpisce il buon lavoro effettuato dai tecnici nel restituire dignità a una registrazione che probabilmente anche in questo caso non fu effettuata nelle condizioni migliori.
Il messaggio sonoro è abbastanza definito e la disponibilità dei nastri multitraccia ha permesso di realizzare un mix DTS-HD Master Audio 5.1 con elementi discreti: sul centrale troviamo un mix di voce basso e batteria, mentre sui canali sinistro e destro principali oltre alla voce su uno è prevalente la chitarra, sull’altro la tastiera. I canali surround vengono utilizzati per lo più con funzione di riverbero (il pubblico è quasi assente nel mix) e il canale LFE aiuta a fornire la giusta “rotondità” in gamma bassa coadiuvando i canali principali, senza ergersi mai protagonista.
É presente anche un normale mix stereofonico in LPCM non compresso ed entrambe le tracce audio sono proposte con campionamento 96 Khz / 24 bit.
Gli strumenti godono di buona pulizia, con le asprezze dovute più ai suoni utilizzati dalla band che dalla registrazione e anche la voce di Morrison, pur non dettagliatissima, non soffre di chiusure in frequenza o disturbi di alcun genere.
EXTRA
Ad accompagnare il concerto all’Isle of Wight troviamo la featurette di 18 minuti “This is the end”, con interviste piuttosto recenti alla band e al manager, proposta in HD con sottotitoli in inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese (niente italiano).
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