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Google pronta a sfidare Dolby Vision e Dolby Atmos

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Google è al lavoro su un progetto per la creazione di nuovi formati audio-video royalty-free per sfidare Dolby Vision e Dolby Atmos e le loro licenze a pagamento

Che Dolby debba iniziare a preoccuparsi? È ancora presto per dirlo, ma stando ad alcuni report piuttosto affidabili Google è al lavoro a un progetto (chiamato al momento Caviar) con lo scopo di offrire un’alternativa priva di royalty al Dolby Atmos e al Dolby Vision.

Eliminando il canone di licenza dei formati audio e video di Dolby, Google potrebbe quindi offrire gratuitamente queste sue nuove tecnologie a produttori hardware come Sony, Samsung e LG e, in generale, a tutti i brand che propongono dispositivi compatibili con i formati di Dolby.

La prima conseguenza è che questa mossa potrebbe aiutare a ridurre i prezzi che noi consumatori paghiamo per dispositivi AV come TV, soundbar e sistemi home cinema. La seconda conseguenza è che questi produttori potrebbero investire i soldi risparmiati per l’assenza di licenze nella realizzazione di dispositivi sempre più avanzati e qualitativamente migliori.


Sebbene Google non abbia il know-how di Dolby quando si parla di tecnologie audio e video, è un nome comunque importante e familiare e un’eventuale soundbar (o un ricevitore AV) con a bordo una tecnologia audio/video “made in Google” farebbe sicuramente una certa impressione, oltre a rappresentare una novità a suo modo epocale in ambito Home Cinema.

Google ha condiviso questi suoi piani con i produttori di hardware all’inizio di quest’anno e, sebbene non abbia mai menzionato il nome Dolby, il product manager del gruppo Roshan Baliga ha dichiarato: “Ci siamo resi conto che ci sono esperienze multimediali premium in cui non ci sono grandi soluzioni esenti da royalty”.

Baliga ha aggiunto che l’obiettivo è quello di costruire un ecosistema più sano e più ampio per fornire esperienze multimediali di fascia premium. Il piano iniziale per Project Caviar è apparentemente quello di rafforzare le capacità AV di YouTube, che attualmente non supporta né Dolby Atmos, né Dolby Vision. Ma la grande G sta anche pensando di offrire i suoi nuovi formati ai partner hardware come alternativa alle tecnologie a pagamento di Dolby.

Google non è comunque il primo grande nome a provare a contrapporsi a Dolby. Samsung, ad esempio, ha sviluppato l’HDR10+ per evitare di pagare una licenza per il Dolby Vision, ma nonostante sia offerto ad altri produttori gratuitamente (si pensi solo ai TV di Philips e Panasonic), l’HDR10+ non hai mai riscontrato un grande successo o scalfito in maniera significativa la posizione sul mercato di Dolby Vision.

Riuscirà quindi Google dove Samsung ha fallito? Non resta che attendere nuovi sviluppi.

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