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Il diavolo è nei dettagli, ferrite edition

ferrite

Come con pochi euro si può migliorare ogni impianto hifi.

Spesso gli audiofili sono alla ricerca del sacro Graal per migliorare il suono del proprio impianto: pietre esoteriche da appoggiare sopra gli apparecchi, punte e sottopunte, risuonatori e altri strani aggeggi di cui non si sa mai se arricchiranno il suono o piuttosto esclusivamente chi li vende.

Orbene, vi parlerò qui di esperienza diretta, per cui se non sarete d’accordo prendetevela solo con me.


Ho inserito da poco nel mio impianto un lettore blu ray quasi universale che si collega ad internet via wifi incorporato. Comodo, piuttosto che avere in giro un altro cavo provo a collegarmi alla rete di casa col wifi integrato. Tutto bene, ma…ecco arrivare il diavoletto.
Sostituisco dopo qualche giorno il cavo HDMI che va dal lettore in questione al tv in quanto per passare al 4K ho bisogno di un cavo 2.0 al posto del vecchio 1.4. Immagini molto belle sul tv ma il lettore blu ray non si collega più ad internet. Che cosa è successo? L’unica modifica è il cavo HDMI e quindi le mie attenzioni si rivolgono a quest’ultimo.

Leggendo sul manuale del lettore blu-ray trovo la raccomandazione di non avvicinare il cavo HDMI all’antenna wifi. Controllo, ma il cavo è distante dall’antenna e poi col vecchio cavo non c’erano problemi.

L’unica differenza è che il vecchio cavo aveva due bei nuclei di ferrite vicino alle estremità.
Vuoi vedere che la differenza sta lì? Eccome!
Il nuovo cavo HDMI certificato 4K , alta velocità, top di gamma, connettori dorati, ecc. ecc. non ha i nuclei di ferrite alle estremità. Inserisco per prova un nucleo di ferrite recuperato da un altro cavo dismesso e…magia: il segnale wifi sul lettore blu ray riacquista tre tacche e si ricollega a internet.
Me lo avessero raccontato non ci avrei creduto.

Mi guardo in giro (su internet, ovviamente) e scopro la confezione di 20 nuclei di ferrite a 12,50 €.

ferrite per cavo
Comprati al volo e messi ovunque! Niente di esoterico o mistico; pura realtà fisica. Le interferenze del wifi sono sparite. Il suono è diventato ancora più pulito, trasparente e le casse sono sparite per lasciare spazio solo al palcoscenico. Adesso mi viene voglia di fare come il giapponese che per avere energia elettrica il più pulita possibile si è attaccato al palo in strada con una linea dedicata all’impianto (storia vera su Youtube).
Arrivederci alla prossima avventura.

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