I Flare Audio Immerse sono dispositivi in-ear passivi che promettono di eliminare le distorsioni dell’orecchio e, di conseguenza, rendere più coinvolgente il suono della musica attraverso cuffie, diffusori e durante i concerti
Dobbiamo ammettere che certe affermazioni contenute nella nota stampa fanno quasi sorridere per quanto sembrino delle iperboli, ma è indubbio che i Flare Audio Immerse siano una novità molto interessante. Si tratta di un dispositivo in-ear passivo (non vi è nulla di elettronico all’interno) che secondo il produttore britannico elimina le distorsioni dell’orecchio e, di conseguenza, rende più coinvolgente il suono della musica attraverso cuffie, diffusori e durante i concerti.
La logica alla base di questa audace promessa è che le nostre orecchie (o meglio, le loro parti interne) distorcono naturalmente il suono di almeno il 20% a causa della loro forma a conchiglia. In pratica, quando le orecchie ricevono il suono da una sorgente sonora, questo si disperde in modo del tutto naturale quando si muove verso i canali uditivi raggiunge la testa e quindi il cervello.
Secondo il cofondatore di Flare Audio, Davies Roberts, il problema più grande in questo caso non è quindi nella qualità delle tracce audio o in quella dei diffusori/cuffie ma nelle nostre orecchie. Modificando la geometria interna dei canali uditivi tramite riflettori acustici progettati per mantenere le onde sonore prive di distorsioni quando entrano nelle orecchie, la tecnologia proprietaria Mirror Image Sound permette agli Immerse di rimuovere gli effetti creati da questa distorsione naturale.
“Le distorsioni naturali dell’orecchio influenzano in modo massiccio il suono che ascoltiamo e se non affrontiamo questa causa principale, la qualità del suono e l’immersione sonora non progrediranno mai. Il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per risolvere questo problema è che il nostro cervello elabora costantemente le distorsioni dell’orecchio, mascherando questa massiccia perdita di dettagli. Ci sono voluti 17 anni di lavoro con il suono e di studio dell’orecchio umano per identificare il problema e questo ci ha portato a sviluppare la tecnologia di Immerse”, continua Roberts.
Il risultato, secondo Flare Audio, è “il suono più dettagliato e coinvolgente che si possa immaginare. Ogni elemento ha una precisione percepibile a un livello molto più alto di quello che le nostre orecchie potrebbero mai percepire naturalmente”.
I due prototipi di Immerse, diversi come forma e disponibili al momento in quantità limitate in attesa delle versioni definitive attese il prossimo anno, costano ciascuno circa 80 euro (129 euro se si acquistano entrambi) e sono progettati per scenari specifici. L’Immerse Headphone è progettato per essere indossato sotto le cuffie over-ear, mentre l’Immerse Stereo è progettato per essere utilizzato in un ambiente sonoro aperto, come uno studio di registrazione o una sala da concerti.
Staremo a vedere se questi “anti-distorsori” funzioneranno così bene come promette Flare Audio, ma l’idea alla base è sicuramente intrigante e a sentire chi li ha già provati (come Dave Eringa, produttore di band come Manic Street Preachers e Idlewild), gli Immerse hanno un potenziale enorme.
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